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    A CHI RESTA IN MANO IL CERINO CARIGE? - IERI HA PERSO IL 48% E VALE MENO DI DUE MILLESIMI, CON 100 MILIONI UNO SE LA PORTA A CASA. OGGI 'RIMBALZA' PER MODO DI DIRE, MA ENTRA ED ESCE DALLE CONTRATTAZIONI - DOPO L'USCITA DI MALACALZA, CHE NON METTERÀ PIÙ UN EURO NELL'ISTITUTO, GLI ALTRI SI CHIEDONO SE SEGUIRE L'ESEMPIO - LE BANCHE DEL CONSORZIO DI GARANZIA CI SONO ANCORA, MA…


     
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    CARIGE: NON FA PREZZO IN BORSA, RIALZO TEORICO DEL 10,5%

    CARIGE CARIGE

     (ANSA) - Carige prova a rimbalzare in Borsa dopo il tonfo di ieri, quando il titolo ha chiuso in calo del 48%. Le azioni della banca ligure, che ha approvato una manovra di rafforzamento patrimoniale da 400 milioni di euro, non riescono però ad entrare in contrattazione, segnando un rialzo teorico del 10,53%.

     

     

    AZIONISTI IN FUGA DA CARIGE ORMAI NON VALE PIÙ NIENTE

    Nino Sunseri per ''Libero Quotidiano''

     

    GUIDO BASTIANINI TESAURO MALACALZA CARIGE GUIDO BASTIANINI TESAURO MALACALZA CARIGE

    Il paracadute che il sistema bancario ha aperto su Banca Carige, per il momento non ha funzionato. Alla riapertura delle contrattazioni il titolo ha dimezzato le quotazioni (-48,6%) e ora vale meno di due millesimi. Per capire meglio basterà ricordare che venerdì l' istituto genovese capitalizzava duecento milioni. Ieri poco più di cento. Alle ragioni di un crollo tanto vistoso non è certo estranea la decisione del primo azionista, Vittorio Malacalza di tirarsi indietro. Non investirà più un euro in un affare disgraziato che già gli è costato trecento milioni. Se non ci crede lui, è stato il ragionamento della Borsa, perché dovrebbero farlo altri?

    vittorio malacalza vittorio malacalza

     

    Il cerino rischia di restare alle banche che partecipano al fondo di garanzia. Investiranno 320 milioni nell' acquisto di bond emessi da Carige. Una trasfusione di liquidità notevole ma non sufficiente. Bisogna arrivare a 400 milioni, ma non è chiaro come. L' unica disponibilità manifestata è quella di Raffaele Mincione azionista al 5% che metterà 20 milioni. Il resto è silenzio. D' altronde come scommettere in una banca che ha denunciato 190 milioni di perdite in nove mesi dopo svalutazioni per 200 milioni?

     

    Ma quanto è grande il buco si chiede la Borsa? Il presidente Pietro Modiano e l' amministratore delegato Fabio Innocenzi garantiscono che ormai il percorso di risanamento è avviato. Lo stesso atto di fede era stato annunciato da Paolo Fiorentino e prima ancora da Piero Montani. Tutte promesse al vento. Il presidente dell' Abi Antonio Patuelli assicura che il bond sottoscritto dal consorzio delle banche sarà rimborsato. Ma da chi? Per farlo occorre un aumento di capitale da 400 milioni da effettuare entro marzo.

     

    Ma chi comprerà le nuove azioni tenuto conto che l' aumento di capitale di 500 milioni effettuato l' anno scorso è andato perduto. Bisogna trovare una nuova governance e non sarà semplice. Ubi, candidato più accreditato al ruolo di soccorritore si è chiamato fuori. L' amministratore delegato Victor Massiah ha detto che la banca parteciperà al consorzio di garanzia. Non ha nessuna intenzione di sottoscrivere l' aumento di capitale di marzo.

    VICTOR MASSIAH VICTOR MASSIAH

     

    Certo c' è sempre la possibilità che nel frattempo arrivi un cavaliere bianco. Ubs (dove Innocenzi lavorava prima di trasferirsi a Genova) lo sta cercando attivamente. Che lo possa davvero trovare però è difficile. In Italia non c' è nessuno che possa o voglia intervenire.

     

    Dall' estero ancora meno: chi mai investirebbe nella banca più disastrata dell' Italia a trazione gialloverde? Qualcuno prima o poi dovrà fare una riflessione al riguardo.

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