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    1. IL FESTIVAL HA FATTO BOOM ANCHE IERI SERA (49,9%) NONOSTANTE LA NOIA SOPORIFERA DI UN’EDIZIONE DOVE L'ECCITAZIONE MASSIMA SONO LE RUGHE PIALLATE DI NICOLE KIDMAN - GRASSO: “IL FESTIVAL CI DICE CON CHIAREZZA QUELLO CHE NON ABBIAMO PIÙ IL CORAGGIO DI DIRCI: SIAMO UN PAESE VOTATO ALLA MEDIOCRITÀ”


     
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    nicole kidman nicole kidman

    1 - SE IL PAESE È LO SPECCHIO DI UNO SHOW

    Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”

     

    Debutto col botto per il Festival di Sanremo. La prima serata ha fatto registrare una media di 11 milioni 134mila telespettatori, share al 49,48%. Di fronte a numeri simili, di solito si tace ammirati. Poniamoci invece una semplice domanda. Com' è possibile che così tante persone seguano un programma così ordinario? Sanremo è il nostro Super Bowl? È la nostra vera Festa Nazionale? Proviamo a rovesciare il cliché classico che si usa in questi casi: Sanremo è lo specchio del Paese.

    nicole kidman e gabriel garko nicole kidman e gabriel garko

     

    Manco per idea, semmai è vero il contrario: il Paese è lo specchio di Sanremo. Sanremo è semplicemente quello che ci meritiamo. Una serata dove non c' era un briciolo di contemporaneità; una serata dove un modesto apprezzamento sulla gioia della paternità è stato letto come uno spot a favore dei matrimoni gay; una serata dove i cantanti più impegnati se la sono cavata con un nastrino arcobaleno; una serata dove Aldo, Giovanni e Giacomo rispolverano una loro vecchia gag per paura di affrontare materiale nuovo; una serata dove ci sono ancora la valletta e il valletto...

     

    Una serata che, volendo, funziona meglio dell'Istat o del Censis per capire come siamo e dove siamo diretti. A Sanremo si scambia la festa per il quotidiano, l'evento per il tran tran, la prevedibilità per l'emozione. Il Festival ci dice con chiarezza quello che non abbiamo più il coraggio di dirci: siamo un Paese votato alla medietà, termine più elegante per non scrivere mediocrità.

     

    nicole kidman e carlo conti nicole kidman e carlo conti

    Con tutto il rispetto per la tv generalista (con tutto l' amore) bisogna pur interrogarsi sul fatto che al pieno di audience corrisponda un vuoto di idee. Solo in Italia è il conduttore a chiedere alla platea la standing ovation. Possiamo ancora una volta gridare al miracolo, consolarci con il fatto che i numeri hanno sempre ragione, rassicurarci con l' idea che, alla fine dei Conti, siamo fatti così.

     

    2 - LA STAR E’ IL PIANISTA BOSSO

    Emanuele Laffranchi per il “Corriere della Sera”

     

    nicole kidman e carlo conti nicole kidman e carlo conti

    C’è anche una contemporaneità di Sanremo. Non cercatela nelle canzoni, quasi tutte hanno un gusto di soffitta, non nella conduzione teleconservatrice di Conti. L’Ariston si salva con i nastri arcobaleno pro unioni civili e con la testimonianza di vita di Ezio Bosso, pianista e compositore colpito da una malattia neurodegenerativa che lo costringe su una sedia a rotelle. Ha colpito il suo corpo e la sua parola, ma non il suo spirito: «Sono emozionato e parlo peggio del solito», si prende in giro. La sua positività è travolgente e commovente allo stesso tempo. «La musica siamo noi, è una fortuna che condividiamo. È come la vita, si può fare solo insieme».

    ezio bosso ezio bosso

     

    Standing ovation del pubblico e dell’orchestra che lo ha accompagnato nell’esecuzione di «Following a Bird», tratto dal suo «The 12th Room». Cantanti arcobaleno anche ieri: Scanu, Michielin, Patty Pravo e Dolcenera portano in scena i nastrini. Eros Ramazzotti, superospite che torna sul luogo del delitto, se li fa passare dalla moglie e chiacchierando con Conti di amore per le rispettive consorti si spende «per la famiglia qualunque essa sia».

     

    Anche dai piani alti di viale Mazzini si approva. «Alcuni hanno espresso la loro opinione, ma tutto è stato tenuto da Conti in un ambito di serenità e leggerezza», aveva commentato riferendosi alla prima serata il dg della Rai, Antonio Campo Dall’Orto. Carlo Conti versione 2016 ha pareggiato con Carlo Conti versione 2015. Pareggio fuori casa perché, ricorda il direttore di Rai1 Giancarlo Leone, «non speravamo in un risultato così forte perché in genere un Festival con lo stesso conduttore produce un calo di ascolti». Il conduttore ringrazia in diretta per «l’amore» che gli è arrivato da «quasi un italiano su due».

     

    eros ramazzotti e i nastrini arcobaleno eros ramazzotti e i nastrini arcobaleno

    Soddisfazione tradotta in numeri. Nella prima puntata lo share è stato del 49,48% (+0,14% sul 2015) e gli spettatori sono stati 11 milioni 135 mila, circa 600 mila in meno, ma va bene così perché c’era meno gente davanti alla tv, non solo davanti a Rai1. Crescono gli ascolti «giovani»: tra i 15-24enni lo share è del 58%, +6 rispetto al 2015. Conti va col pilota automatico. Dopo averlo fatto con la Ferilli, Virginia Raffaele si infila nel corpo e nell’anima di Carla Fracci.

     

    Mosse affettate e atteggiamenti snob di una diva che non si sente a proprio agio sul palco di una «storica sagra» e un carattere popolare che fra un «burlone» e un «ischerzo» si lascia scappare parolacce e doppi sensi. Garko non si è ancora sciolto. «Sul palco sono stato io, con i miei impacci, i miei modi di ridere e quant’altro - aveva detto rispondendo alle critiche per il debutto -. Non sono un robot. E ho intenzione di andare avanti in questo modo».

    eros ramazzotti e i nastrini arcobaleno eros ramazzotti e i nastrini arcobaleno

     

    E infatti ha continuato a leggere il gobbo anche per dire buonasera. Sanremo è anche gara. Scontri diretti tra i Giovani: passano la sbarazzina Chiara Dello Iacovo e Ermal Meta, autore per tanti big qui in versione solista. Seconda manche per i Big. Dolcenera graffia, il rapper Clementino neomelodizza più che graffiare. Patty Pravo spegne le 50 candeline di carriera con classe, Valerio Scanu spegne le emozioni nella banalità, Francesca Michielin è fresca. In nottata, all’annuncio della classifica qualcuno avrà un brivido. Domani sera in quattro verranno eliminati

     

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