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    LA GAIA SCIENZA - ALL'UNIVERSITÀ DI TORINO È BOOM DI ISCRITTI PER IL PRIMO CORSO DI STORIA DELL'OMOSESSUALITÀ - L'ATENEO AVEVA PRENOTATO UN'AULA DA 56 POSTI MA GLI STUDENTI SONO PIÙ DI TRECENTO -  LA DOCENTE: "LA NOSTRA CONCEZIONE DI GENERE, SESSO E ORIENTAMENTO SESSUALE SI AFFERMA CON LA CONTEMPORANEITÀ. NEL '700 L'INTERSESSUALITÀ SI CHIAMAVA…”


     
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    Stefano Parola per www.repubblica.it

     

    Si parte dall'Ancien régime, e dunque dal Settecento, e si arriva fino ai giorni nostri. "La prima lezione sarà un'introduzione sui concetti di genere. Fornirò una prima illustrazione di come le categoria siano cambiate nel corso dei secoli", racconta Maya De Leo, la docente che stamattina ha tenuto la prima lezione di Storia dell'omosessualità all'Università di Torino.

    MAYA DE LEO MAYA DE LEO

     

    L'appuntamento era a Palazzo Nuovo, per il primo ciclo di lezioni accademiche su questo tema che sia mai stato organizzato in Italia. Il corso vale sei crediti formativi, fa parte del percorso di laurea triennale del Dams. E' iniziato oggi e si conclude il 6 giugno. Per ora si sono iscritti oltre trecento studenti, dunque ben più del previsto, visto che era stata prenotata un'aula da 56 posti ed è stato necessario trovarne una più capiente.

     

    Il primo concetto che la professoressa De Leo cercherà di trasmettere è questo: "La nostra concezione di genere, sesso e orientamento sessuale si costruisce e si afferma con la contemporaneità. Nel tardo Settecento l'intersessualità si chiamava ermafroditismo ed era intesa con una sua specificità, che poi nell'epoca contemporanea è stata negata.

     

    MAYA DE LEO E IL PRIMO CORSO DI STORIA DELLA OMOSESSUALITA MAYA DE LEO E IL PRIMO CORSO DI STORIA DELLA OMOSESSUALITA

    Ancora oggi un corpo che non è né chiaramente maschile né chiaramente femminile non viene accettato e viene corretto chirurgicamente". La storia, però, ha fatto il suo corso, come dimostra la nascita dei movimento di fine anni 70: "Il femminismo di seconda ondata e i moti di Stonewall costituiscono un momento di discontinuità totale con il passato", evidenzia la docente dell'Università di Torino.

     

    Ma i temi toccati durante le 16 lezioni sono tanti: si va dall'"omosessuale moderno" dell'Ottocento alle prime culture "Lgbtq+", dalla censura dei regimi ai movimenti di liberazione di genere, dalla rappresentazione dell'Aids fatta dai media fino alle attuali narrazioni dell'omosessualità.

     

    MAYA DE LEO MAYA DE LEO

    L'insegnamento di fondo, spiega Maya De Leo, è che "il percorso delle tematiche omosessuali nei secoli non è lineare: ci sono momenti di regressione, di stallo e di progressione. Ad esempio, prima del nazifascismo esisteva una sottocultura "Lgbt" nelle grandi città, ma nel secondo Dopoguerra non si è ripartiti dal punto di prima, bensì da più indietro".

     

    Nell'organizzare il corso, la docente ha dovuto far fronte alla scarsità di libri su queste tematiche. Ecco perché per l'esame vengono proposti cinque libri, di cui due in italiano e tre in inglese, e gli studenti dovranno sceglierne due: "Purtroppo - fa notare l'insegnante - i classici della storiografia dell'omosessualità provengono da autori anglosassoni che non sono ancora stati tradotti".

     

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