• Dagospia

    ANCHE GLI “IMPRESENTABILI” VENGONO ASSOLTI – SANDRA LONARDO, MOGLIE DI MASTELLA, FINI’ NELLA LISTA DELLA BINDI – ORA CHE E’ STATA ASSOLTA, NON UNA PAROLA DALLA “PASIONARIA DEL PD” : “HA GIOCATO CON LA VITA DELLE PERSONE. DOVREBBE CHIEDERMI SCUSA” 


     
    Guarda la fotogallery

     

    Simona Brandolini per il Corriere della Sera

     

    clemente mastella con la moglie sandra lonardo clemente mastella con la moglie sandra lonardo

    Al momento delle dimissioni in Aula, tra i banchi del governo, c' era solo Vannino Chiti. Oggi la solidarietà è totale e piena, o quasi. Ma non commenta Romano Prodi, uno dei pochi a non aver telefonato a Clemente Mastella. E l' ex Guardasigilli lo sottolinea: «Allora era facile colpevolizzarmi, io piccolo e nero, meridionale della Prima Repubblica. Per Prodi è comodo dire che il governo cadde per colpa di Mastella. Ma se volesse essere sincero fino in fondo dovrebbe dire che ci fu una strategia per fotterlo , portata avanti da Veltroni. Io in quella vicenda sono stato parte lesa».

     

    MASTELLA PRODI MASTELLA PRODI

    Clemente Mastella comincia a svelare qualche retroscena di una vicenda che dal punto di vista umano e politico ha travolto la sua famiglia e il suo partito, l' Udeur. «Credo che dietro la mia vicenda non ci siano i giudici ma i servizi: i cronisti ricevettero i file delle mie intercettazioni a Napoli da uno della prefettura. E questo la dice lunga». Il Mastella day comincia con la visita al Santuario di Ceppaloni, prosegue con una conferenza stampa a Benevento, città di cui è il sindaco, e termina a Roma, negli studi di Porta a Porta . Al suo fianco Sandra Lonardo, sua moglie, anche lei assolta.

     

    Signora Lonardo, l' inchiesta riguardava presunte irregolarità nelle nomine della sanità. Sua era la frase riferita al manager dell' Asl di Caserta Luigi Annunziata: «Per me è un uomo morto». La ripeterebbe?

    Prodi e Veltroni con dito alzato Prodi e Veltroni con dito alzato

    «Ho chiesto un parere all' Accademia della Crusca che mi ha dato ragione. Dire "è un uomo morto" significa "non lo voglio più vedere". Certo che lo ripeterei. Non mi pento mai delle cose che dico».

     

    Dopo dieci anni di processo cosa pensa di aver perso?

    «Mi sono chiesta tante cose. Certo dovrei essere felice, sono più tranquilla, ma non è una bella giornata. Sono stati anni di disperazione, di dolore, è cambiato tutto. Io ero presidente del Consiglio regionale, Clemente ministro della Giustizia, un partito si è sciolto come neve al sole. Niente e nessuno potrà mai ripagarci. Ci vorrebbe una class action».

     

    Ha detto spesso di sentirsi umiliata, l' assoluzione potrà cancellare tutto questo?

    SANDRA LONARDO E CLEMENTE MASTELLA SANDRA LONARDO E CLEMENTE MASTELLA

    «San Filippo Neri utilizzava la metafora del pollo spennato. La maldicenza e la calunnia non si possono mai recuperare del tutto, come le penne sparse. L' 80% delle persone è solidale con noi, ci stima. Ma ci sarà sempre un 20% per il quale saremo colpevoli».

     

    All' epoca lei era in Consiglio regionale. Ma scattarono prima gli arresti domiciliari e poi il divieto di dimora in Campania.

    «Un incubo. Se non avessi avuto l' aiuto di due psicologici non l' avrei superata. Feci la campagna elettorale da Roma, con un avatar , grazie al web. Hanno scritto due tesi di laurea su quella scelta. Ora scriverò un libro, c' è tanto da raccontare».

     

    Crede nella giustizia?

    «Certo, ho creduto anche nel pm che mi ha messo sotto inchiesta. Ho sempre avuto rispetto di tutte le istituzioni. Ma serve una seria riforma della giustizia e anche la modifica di alcune leggi, cominciando dalla Severino».

    ROSI BINDI ROSI BINDI

    Nel 2015, si ripresentò alle elezioni e finì nella lista degli impresentabili della commissione Antimafia, presieduta da Rosy Bindi.

    «Senza nessuna condanna, Rosy Bindi dovrebbe dimettersi se ha una coscienza. Ma non ne ha. Ha giocato con la vita delle persone. Quantomeno dovrebbe chiedermi scusa. Svenni quando un giornalista me lo disse al telefono».

     

    Cosa fa più male perdere, il potere o la dignità?

    «Entrambe le cose quando sei in sella».

     

    Tornerà a fare politica?

    «Non so rispondere ora. Per anni mi sono occupata di altro. La cucina, il cibo. Tra un po' lancio una mia linea di prodotti tipici».

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport