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    BALO E’ USCITO DAL TUNNEL! IN CAMPIONATO SUPERMARIO HA SEGNATO 18 GOL (UNO IN PIU’ DI NEYMAR), SI ALLENA IN MODO DECENTE E ORA SPERA IN MANCINI CT PER TORNARE IN NAZIONALE - DIETRO LA RINASCITA L'ARRIVO DEL SECONDO FIGLIO LION CHE HA MESSO ORDINE NELLA SUA VITA


     
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    Andrea Sorrentino per la Repubblica

     

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    Ormai ha pure abbassato la cresta, in tutti i sensi. Ma adesso che c' è lui, o che almeno lo si intravede in recupero dietro l' ultima curva, è sparito il traguardo, cioè l' Italia, quella che doveva andare ai Mondiali con l' eterno dubbio: Mario sì o Mario no? Mario no, ma come gli altri, ed è un altro appuntamento saltato tra lui e l' azzurro: sono quattro anni che va così. Proprio stavolta che Balotelli si era messo di buona lena, perché era la stagione che portava in Russia.

     

    Prendete l' altra sera. Torna a giocare nel Nizza dal 1' dopo un mese per via dei soliti infortuni che lo tormentano, e piazza una doppietta in casa del Monaco, anche se finirà 2-2: primo gol in spaccata sotto misura, il secondo in progressione su Raggi e destro scaricato in rete, con deviazione, poi esultanza statuaria, i capelli della cresta adagiati sul cranio e non svettanti. Terza doppietta ai monegaschi in quattro partite, il che, dato che Nizza-Monaco è un derby, rinfocola l' idolatria dei fans nizzardi.

     

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    Tenendo dietro ai numeri, si scopre che Mario nuota in una stagione coi fiocchi, per le sue abitudini: 23 partite tra campionato e coppe (giocando 75 minuti di media), 18 gol, 1 assist, 8 ammonizioni, un' espulsione, 10 partite saltate per infortunio e una per squalifica. Chi gli vuole proprio bene, osserva che in Ligue One ha segnato un gol più di Neymar, 12 a 11, anche se il dato che balza agli occhi è che ora il Nizza è il club cui Mario ha donato più gol: fanno 35 (in 51 gare totali), mentre al Milan era arrivato a 33. Forse non era andato in Riviera per adagiarsi come gli anziani o i malconci, forse ci credeva davvero, allora.

     

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    Non è ancora il caso di parlare di rinascita definitiva o di nuovo Balotelli, ormai non ci si casca più, però almeno a 27 anni Mario ha un po' registrato la sua vita, ha fatto ordine, forse anche grazie all' arrivo del secondo figlio Lion.

     

    E ha cominciato ad allenarsi in modo decente, dopo anni sbagliati, al punto che in campo lo si vede persino affondare il pressing per 6- 7 secondi e rincorrere qualche avversario. Perché sapeva che c' erano i Mondiali, e ora che glieli hanno sfilati da sotto il naso a lui rimarrà il rammarico di non essere stato convocato per Italia- Svezia, anche se sa benissimo che a decidere non fu solo Ventura. Però ormai la sua stagione era lanciata e lui le è andato dietro, come quando a dicembre ha segnato 4 gol in fila, tutti decisivi, nelle quattro vittorie consecutive che hanno rilanciato il Nizza di Lucien Favre, ora sesto, dopo un orrido autunno nel segno di quel furbastro di Wesley Sneijder: 8 partite di nulla, un solo assist, la fuga nel Golfo.

     

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    Se Mario tenesse la condizione potrebbe sperare per la Nazionale in un' occhiata del traghettatore Di Biagio, in primavera, mentre si augura che il ct del futuro sia il suo padre calcistico Mancini, l' unico con cui si è trovato a meraviglia ( per un po', poi basta), chissà con Ancelotti come sarebbe, Conte invece già si sa. Ma è opportuno ascoltare il suo allenatore al Nizza, Favre: « Mario fa progressi. Ma ci vuole tempo, deve crescere. Lui parte da molto, molto lontano » . Da un baratro di condizione fisica disastrosa, durata anni. E da quell' abisso è difficile risalire davvero, a certi livelli.

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