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    BASTA BAGNI E BIVACCHI NELLE CITTA’ D’ARTE – DOPO I NUOTATORI NUDI, IERI E’ IL PEDILUVIO DI UNA TURISTA TEDESCA A FONTANA DI TREVI - FRANCESCHINI RILANCIA IL NUMERO CHIUSO NEI LUOGHI CALDI DEL TURISMO: "MA LA SCELTA È DEI SINDACI" - IL DIRETTORE DEGLI UFFIZI: "FAVOREVOLE A UN SISTEMA DI TRANSENNE MOBILI COME IN VATICANO" - VIDEO


     
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    Alessandra Paolini per la Repubblica

     

    Basta bagni e bivacchi.

    FONTANA DI TREVI FONTANA DI TREVI

    Dopo l' immersione nella Fontana di Trevi di Manolo e Adrian Pino, il primo finto spagnolo l' altro artista catalano, il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini rilancia il numero chiuso nei luoghi caldi del turismo. Quelli da overbooking. «Il ticket per entrare nelle città è una cosa sbagliata - dice - perché le città devono restare aperte e libere.

    FRANCESCHINI FRANCESCHINI

     

    Ma dei regolatori di accesso che evitino sovraffollamenti in alcuni luoghi d' arte che rischiano di essere travolti da troppo turismo sono invece una cosa ragionevole ». E fa l' esempio di Dubrovnik, dove i regolatori sono stati già sperimentati. «La scelta è anzitutto dei sindaci - precisa - ma l' aiuto che daremo come ministero sarà definire con loro stategie e norme».

    Gia: le norme. Che troppo spesso non vengono rispettate.

     

    Dopo i due nuotatori nudi di Fontana di Trevi, ieri mattina un' altra turista tedesca si è levata le scarpe e giù nell' acqua: Anita Ekberg versione pediluvio. E l' immagine di un turismo sempre più fuori controllo non riguarda solo la capitale, ma anche altre città d' arte dove pranzi al sacco e pipì moleste si sommano a orde di persone con lo zainetto in spalla e la stecca per il selfie in mano stipate su piazze, calle e ponti.

     

    FONTANA DI TREVI FONTANA DI TREVI

    Come difendere i gioielli di un' Italia fragile quanto preziosa? Numero chiuso, come ha chiesto più volte il governatore Luca Zaia per Venezia, dove anche i residenti si sono mobilitati con manifestazioni e proteste al grido di «noi, prigionieri dei trolley »? E anche a Firenze l' idea ha tentato più di qualcuno per tutelare un Ponte Vecchio dove, in alcune giornate, passano anche 20mila persone. Meglio uno stop agli ingressi quando si raggiunge il sold out? È la misura adottata da tempo, nei giorni clou, agli scavi archeologici di Pompei ed Ercolano.

     

    Per i maleducati, invece, quali rimedi adottare? Sempre a Venezia, il Comune si è affidato a Facebook e Twitter per far arrivare ai turisti un vademecum che spiega cosa si può fare (e cosa no) in città. Anche la Federalberghi romana sta studiando un' iniziativa del genere: «Vorremmo distribuire ai nostri clienti - dice il presidente Giuseppe Roscioli - un decalogo sui divieti».

     

    FONTANA DI TREVI FONTANA DI TREVI

    Ma bon ton e contravvenzioni non bastano. Secondo Adriano La Regina, soprintendente di Roma per quasi trent' anni, fino al 2004, cancellate e tornelli in certi luoghi sono impensabili. «Non si possono ingabbiare Fontana di Trevi o la scalinata di Trinità dei Monti. Nonostante il pregio storico e architettonico restano piazze, vie, luoghi di aggregazione - spiega - E non serve neanche la politica della multa più severa. Occorre invece una visione nuova del turismo, che negli ultimi anni è esploso in maniera incontrollata. E che aumenterà sempre più grazie agli arrivi da Cina, Corea e da tutta quella parte di mondo che ha sempre più la voglia e la possibilità economica di per viaggiare».

     

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    La soluzione: «Investire nel settore, pubblicizzare città e musei meno conosciuti. Indirizzare i turisti verso nuove destinazioni ». E ancora: «La politica deve partire dallo Stato centrale, certo, ma i Comuni devono far rispettare le regole. Come possiamo pretendere educazione dai turisti quando nel centro di Roma ci sono i buttadentro nei ristoranti, i saltafila davanti ai musei, i tavolini selvaggi nelle piazze e i venditori di souvenir orribili a oscurare la visuale del Pantheon? Se manca il decoro, manca il rispetto».

     

    2. IL DIRETTORE DEGLI UFFIZI: SERVE UN FILTRO ALL'INVASIONE

    Ernesto Ferrara per la Repubblica

     

    eike schmidt eike schmidt

    «Le piazze e i luoghi simbolo delle città d' arte come Firenze, Roma e Venezia sono ormai simili a grandi eventi per le folle che richiamano. Come se ogni weekend ci fosse un concerto rock in piazza della Signoria, o alla Fontana di Trevi. Occorrono forme di tutela per i monumenti e di sicurezza per i turisti. Io sono favorevole a transennature mobili, come fanno in Vaticano». Il direttore delle Gallerie degli Uffizi, il tedesco Eike Schmidt, si schiera col progetto del ministro Franceschini.

     

    Transennare monumenti e piazze contro l' assalto del turismo?

    «Quando il numero o la densità delle persone cresce si dovrebbe poter intervenire. Penso a Firenze: piazzale degli Uffizi, Ponte Vecchio, via Guicciardini, piazza Signoria, via Calzaiuoli. Non chiudere ma filtrare, far entrare a scaglioni, come a Firenze facciamo già nella Loggia dei Lanzi. Ci sono le telecamere, esistono forme scientifiche di rilevazione spannometrica delle presenze».

     

    nuota nudo nella fontana di trevi 5 nuota nudo nella fontana di trevi 5

    E a chi dovrebbe toccare decidere di transennare?

    «Un protocollo d' intesa potrebbe codificare una regola. Io credo che un ruolo di coordinamento dovrebbero averlo i carabinieri del nucleo tutela del patrimonio, vanto italiano nel mondo».

     

    Il numero chiuso non è antidemocratico?

    «Non parlo di transenne fisse o muri ma strutture mobili da mettere in casi di affollamento estremo, anche programmabili, come a Pasqua. Non si sta parlando di far pagare un costo per l' accesso alle piazze. Più giusto diluire le masse che permettere un' invasione indiscriminata, che rischia di costare di più alla collettività per i danni che può produrre. Credo che a queste misure andrebbero affiancati provvedimenti di traffico: per avvicinarsi in macchina ai centri storici si dovrebbe pagare un costo».

     

    Le transenne potranno forse diluire i flussi, ma non fermano i turisti incivili.

    «Vero, ma le barriere sociali sono sbagliate. Certo è importante equilibrare l' accesso democratico a tutti con le necessità del decoro. Per quello servono controlli, volontari del decoro e materiale informativo anche sugli aerei, i treni e le navi dei turisti».

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