coliva bonisoli hollberg

QUANTO E' COSTATA LA DOMENICA GRATIS ALLE CASSE DEI MUSEI? - IL COLOSSEO HA PERSO NEL 2017 OLTRE 4 MILIONI DI INCASSI – ANNA COLIVA DELLA GALLERIA BORGHESE DEFINISCE “SENSATA” LA PROPOSTA DEL MINISTRO BONISOLI: "NEI MUSEI DELLE GRANDI CITTA’ LE DOMENICHE GRATIS NON HANNO PORTATO PIU’ VISITATORI" - CECILIE HOLLBERG, DIRETTORE DELLA GALLERIA DELL' ACCADEMIA DI FIRENZE: “LE SITUAZIONI SONO DIVERSE. AD ESEMPIO PER I PICCOLI MUSEI….” 

Laura Larcan per il Messaggero

 

il ministro dei beni culturali alberto bonisoli (4)

Quanto è costata la domenica gratuità alle casse dei musei? E quanto farà incassare di nuovo la riattivazione del biglietto? All' indomani dell' annuncio da controriforma del ministro Alberto Bonisoli di abolire l' ingresso free inaugurato dal predecessore Dario Franceschini, la questione diventa argomento soprattutto economico. E gli uffici statistici del Mibac sono già al lavoro. Obiettivo: recuperare fondi per migliorare i servizi all' interno della struttura. Sono gli stessi direttori dei musei coinvolti ad avere il polso della situazione.

E per loro la manutenzione insieme ad un arricchimento dei servizi per il pubblico, rappresentano l' obiettivo principale.

colosseo

 

La priorità. Basta prendere una realtà complessa come il Colosseo, dove in alta stagione turistica, possono entrare fino ad oltre 30mila persone al giorno, che con la domenica gratuita possono arrivare fino a 50mila (nonostante il numero chiuso di sicurezza di 3000 persone contemporaneamente). O gli Scavi di Pompei, con picchi di 17mila visitatori al giorno in alta stagione. Numeri alla mano, nel 2017 le domeniche gratuite hanno fatto perdere al Colosseo oltre 4 milioni di incassi. Mentre Pompei ha rinunciato a poco più di 2 milioni. Per gli Uffizi, che hanno un biglietto stagionale, le domeniche gratis hanno comportato circa un milione e mezzo di mancato introito. Solo per citare i musei della pole position italiana.

 

FRANCESCHINI AL COLOSSEO 2

Tre realtà promosse alla gestione autonoma dalla riforma dei beni culturali. Il recupero delle risorse preziose, a partire da novembre, sarà destinato a migliorare gli interventi di manutenzione ordinaria e i servizi all' interno della struttura. Un sospiro di sollievo per molti direttori. «Con la domenica gratis la perdita di incasso è totale, a fronte di spese di manutenzione che comunque si affrontano in modo pesante», commenta Rossella Rea responsabile del Colosseo. «Ripristinando il biglietto di domenica si recupereranno queste risorse», commentano dal Collegio Romano. Ma non si fermano a questo traguardo al ministero.

COLOSSEO RIAPRE L ATTICO

 

Lo ribadiscono dall' entourage del ministro «L' obiettivo è modificare il sistema degli ingressi gratuiti sulla base delle esigenze dei singoli musei. Saranno gli stessi direttori a decidere. Le ricadute sul pubblico saranno al centro di una serie di relazioni che i direttori presenteranno dopo l' estate». Nessun rischio di allontanare famiglie, giovani, persone anziane ormai affezionati alla prima domenica gratuita?

 

eike schmidt

«Al contrario, modifichiamo per aumentare gli ingressi gratis». E i direttori che dicono? Dopo il primo colpo per una notizia inattesa, scatta il coro di pareri positivi. «Per un sito come il Colosseo eliminare la domenica gratuita significherà studiare un piano per diversificare gli ingressi - aggiunge Alfonsina Russo direttrice del parco del Colosseo - il Colosseo può restare a pagamento, mentre Foro e Palatino possono avere le loro domeniche gratuite. Oppure possiamo fissare dei pomeriggi gratuiti una volta al mese in modo da coinvolgere i romani». Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt parla già di ricadute sui servizi per il pubblico: «Potrà essere una grande opportunità in una direzione nuova e più specifica, in maniera di far beneficiare ancora di più i cittadini e non i turisti, e inoltre per utilizzare gli strumenti della gratuità e dello sconto fortissimo - che spesso attrae più della gratuità - per comunicare l' identità locale e regionale».

Rossella Rea

 

Serena Bertolucci, alla guida del Palazzo Reale di Genova, sta già pensando ad una ricaduta concreta: «Credo che l' intuizione di Franceschini sia stata dirompente quando è nata. Ora si può fare di più. Se possiamo superare la domenica gratuita, perché non offriamo ogni giorno un' ora di visite gratuite al pubblico?».

 

Per Peter Aufrieter, direttore a Urbino della Galleria delle Marche, la soluzione prospettata dal ministro Bonisoli apre la strada alla possibilità di avere «maggiore flessibilità. L' importante è che resti la gratuità sotto i 18 anni, per gli studenti che in questo modo possano visitare il museo. Ma ora possiamo scegliere noi quando aprire gratis, soprattutto possiamo farlo in concomitanza con feste locali che attirano pubblico».

il ministro dei beni culturali alberto bonisoli (3)cecile hollberg

 

2. «A NOI CREANO PROBLEMI DI SICUREZZA PER I PICCOLI SONO PERÒ IMPORTANTI»

Marco Gasperetti per il Corriere della Sera

«Come direttore della Galleria dell' Accademia di Firenze (il museo che custodisce il David di Michelangelo ndr) sono favorevole ad abolire la domenica a ingresso gratuito per i musei - afferma la direttrice Cecilie Hollberg - ma le situazioni sono diverse per ogni museo e non è possibile generalizzare».

 

il ministro dei beni culturali alberto bonisoli (2)

Non tutti i musei sono uguali?

 

«Non faccio distinzioni di blasone. La cultura è sempre cultura e la bellezza si trova in ogni museo.

Ma ci sono gallerie prese d' assalto e altre no. L' Accademia, insieme agli Uffizi, fa parte della prima categoria e con grande sincerità per noi una domenica mensile a ingresso libero diventa difficile da gestire con il personale a disposizione. Troppo stretti gli spazi, troppo alti i flussi dei visitatori che assediano le opere».

 

david di michelangelo

Preoccupazioni per la sicurezza dei capolavori?

«Sì, perché il troppo affollamento può provocare problemi al personale che deve controllare.Capisco anche che un' apertura gratuita può essere uno stimolo per coloro che non frequentano i musei e un buon viatico per le strutture meno popolari. Magari si potrebbe decidere di non aprire gratuitamente alcuni musei nei periodi dell' anno in cui i flussi turistici sono troppo alti».

 

Però ci sono anche musei poco visitati

«È vero e qui invece la domenica gratuita può essere importante e non deve essere abolita. Credo di aver capito che sia questa la volontà del ministro».

 

E lei che cosa sceglierebbe?

«Non avrei dubbi: nessuna apertura gratuita per la Galleria dell' Accademia, almeno nei periodi di maggior afflusso turistico a Firenze».

 

anna coliva

 

3. «DECIDERÒ IO GIORNO E FASCE ORARIE IL SISTEMA ATTUALE NON FUNZIONA»

Leonard Berberi per il Corriere della Sera

«Quella del ministro mi sembra una proposta sensata», ragiona Anna Coliva, direttore generale della Galleria Borghese di Roma, istituzione che nel 2017 ha registrato quasi 570 mila visitatori e circa 6,3 milioni di euro di introiti.

 

Come mai?

«Perché le domeniche gratis ai musei delle grandi città d' arte non tolgono o aggiungono nulla: il contributo dell' iniziativa è nullo».

 

 

Secondo lei perché?

COLIVA FRANCESCHINI

«Le abitudini dei romani non sono cambiate dopo l' introduzione di questa novità: anche oggi facciamo fatica a far tornare al museo il pubblico del territorio circostante».

 

Via gli ingressi gratuiti allora?

«No, anzi. Penso però questo tipo di iniziativa debba essere gestita direttamente dal responsabile del museo. Sono io che devo decidere il giorno o le fasce orarie in cui far entrare gratuitamente le persone. E sceglierei i momenti in cui ho flussi storicamente bassi. La domenica può essere interessante per le realtà locali, non per i grandi musei».

 

Come si fa a far tornare il visitatore del territorio?

«Con le mostre che hanno un inizio e una fine in bella evidenza.

Solo così lo si invoglia a rimettere piede. Abbiamo persone che vengono qui durante una gita scolastica e poi non si affacciano mai più».

anna coliva

 

Più di qualcuno sostiene che bisognerebbe fare come nel Regno Unito: musei gratis sempre.

«Ma gli italiani non sono come gli inglesi: la formazione culturale è diversa e il rapporto con i musei opposto».

 

Agli italiani il gratis non piace?

«Buona parte pensa che se una cosa è a costo zero allora vuol dire che non ha valore, che non merita di essere vista».

 

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