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    BERLUSCONI E’ PER SEMPRE - IL CAVALIERE NON POTRÀ PRESENTARSI ALLE ELEZIONI MA NEL SIMBOLO DEL PARTITO CI SARA’ IL SUO NOME - PER NICOLA PIEPOLI “CIRCA 2,5 MILIONI DI VOTI VENGONO ANCORA SPOSTATI DA QUEL COGNOME”


     
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    Carmelo Lopapa per “la Repubblica”

     

    Berlusconi con una delle prime immagini con dietro il simbolo di Forza Italia Berlusconi con una delle prime immagini con dietro il simbolo di Forza Italia

    Nel corpo a corpo con la Lega del guerriero Salvini ogni arma torna utile. E ora che Forza Italia si ritrova a inseguire pur di un soffio l' alleato-competitor (vedi il sondaggio Demos ieri su Repubblica), allora nel partito hanno deciso di ricorrere all' arma finale. Il brand Berlusconi campeggerà comunque nella scheda elettorale. Come se il capo ci fosse davvero, come se corresse al pari degli altri candidati, perfino come se potesse tornare a Palazzo Chigi.

     

    berlusconi con gli amministratori di forza italia 6 berlusconi con gli amministratori di forza italia 6

    Anche se così non è, non è più possibile dopo la condanna definitiva del 2013 e gli effetti della Severino. Legge che tuttavia non contempla alcun divieto per il nome del condannato non candidabile. E allora eccolo "Berlusconi presidente", farà da cornice al nome e al simbolo Forza Italia che comparirà su ognuna delle liste del proporzionale nelle 28 circoscrizioni della Camera e nelle 20 del Senato, accanto al nome del candidato di centrodestra nei 231 collegi uninominali per Montecitorio.

    berlusconi con gli amministratori di forza italia 1 berlusconi con gli amministratori di forza italia 1

     

    «Berlusconi presidente lo è a tutti gli effetti, nel nostro partito, non c' è alcuna anomalia», taglia corto con soddisfazione chi lavora al marketing elettorale. «Se Forza Italia viaggia attorno al 15%, il brand Berlusconi vale da solo almeno la metà» spiega il professor Nicola Piepoli. «Se vogliamo essere più precisi circa 2,5 milioni di voti vengono ancora spostati da quel cognome», è la sua stima.

     

    silvio berlusconi forza italia silvio berlusconi forza italia

    La trovata - alla quale da Arcore hanno sempre fatto ricorso anche alle ultime politiche - stavolta acquista dunque un significato particolare. Va a colmare almeno in parte la voragine: niente posto da capolista al proporzionale per il leader in tutte le circoscrizioni come ai tempi d' oro, addio alla corsa "uno contro uno" in un collegio milanese. Bisogna far ricorso all' escamotage salva- partito.

     

    cena fund raising di forza italia silvio berlusconi cena fund raising di forza italia silvio berlusconi

    Del resto, lo stesso ex premier ormai tiene acceso solo un barlume di speranza rispetto al pronunciamento della Corte di Strasburgo sui diritti dell' uomo sul suo caso. «Il 22 novembre si riuniranno per due ore ma la sentenza mi dicono che arriverà dopo sei mesi, al momento resto incandidabile: non posso essere eletto, per ora, ma sono a disposizione », allargava le braccia Berlusconi lo scorso fine settimana alla manifestazione dei suoi a Ischia. Andrà in Sicilia nei prossimi giorni per un paio di tappe per sostenere Nello Musumeci. Poi farà campagna battente per le politiche. Da leader ma, appunto, «incandidabile».

     

    BERLUSCONI ALL'INCONTRO CON I GIOVANI DI FORZA ITALIA BERLUSCONI ALL'INCONTRO CON I GIOVANI DI FORZA ITALIA

    Questo non gli impedirà di completare la riabilitazione politica già ampiamente avviata in seno alla famiglia del Ppe. Dopo la "benedizione" impartitagli due settimane fa a Roma dal presidente Joseph Daul - che lo ha indicato come baluardo del centrodestra contro i populisti in Italia giovedì il Cavaliere dovrebbe far ritorno a Bruxelles dopo 5 anni.

     

    Per partecipare proprio al pre vertice del Ppe. Pranzo con gli altri capi di Stato e di governo del partito, al quale parteciperà Angela Merkel, fresca del successo in Germania. «La vittoria in Austria del Partito popolare conferma la forza trascinante della linea moderata», ha commentato ieri Berlusconi dopo il successo del giovane Kurz. I moderati, non i "ribellisti" amici della Lega, è il sottinteso.

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