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    SALUTAME LA TRAP E L’ALTRA MUSICA DEL MENGA! “BOHEMIAN RHAPSODY” DEI QUEEN E’ IL BRANO DEL VENTESIMO SECOLO PIU’ ASCOLTATO IN STREAMING: 1,6 MILIARDI DI STREAM GLOBALI - È IL PEZZO ROCK PIÙ ASCOLTATO DI TUTTI I TEMPI EPPURE QUANDO USCÌ, NEL 1975, FU ACCOMPAGNATO DA SCETTICISMO E CRITICHE - VIDEO


     
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    Chiara Maffioletti per il “Corriere della Sera”

     

    bohemian rhapsody bohemian rhapsody

    No, we will not let you go ( Non ti lasceremo andare ). Nonostante Freddie Mercury quasi lo implorasse nella sua «Bohemian Rhapsody» - Oh, mama mia, mama mia (mama mia, let me go). (Mamma mia... lasciami andare ) - nessuno lo ha fatto. Nessuno ha lasciato andare il cantante dei Queen, nessuno lo ha sistemato nello scaffale dei ricordi che ospita tanti grandi della musica che oggi non ci sono più. Sono passati 27 anni dalla sua morte, eppure Freddie Mercury resta vivo e con lui le sue canzoni, prima tra tutte proprio «Bohemian Rhapsody».

     

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    Da qualche ora è il brano del ventesimo secolo più ascoltato in streaming, avendo abbattuto la soglia dei 1,6 miliardi di stream globali, secondo una classifica che considera tutti i flussi registrati sui servizi di streaming on-demand tra i quali Spotify, Apple Music, Deezer e altri, nonché i flussi dai video ufficiali su YouTube.

     

    La hit dei Queen ha dunque superato altri brani cult, come «Smells like teen spirit» dei Nirvana, «Sweet child o' mine» dei Guns N' Roses e «Take on me» degli a-ha.

    Pensare che, nel 1975, al momento dell' uscita, «Bohemian Rhapsody» era stata accompagnata da quello scetticismo che spesso si riserva alle cose nuove: e nuovo lo era di certo un brano di quasi sei minuti, con rimandi all'opera e un testo non facilissimo da comprendere (persino i componenti della band hanno sempre detto che era chiaro solo a Mercury), con riferimenti anche a Galileo. Oggi è il pezzo rock più ascoltato di tutti i tempi. Amato da generazioni di fan, molti dei quali nati anche dopo il 24 novembre del 1991, giorno della morte di Freddie Mercury.

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    Gli stessi che in queste settimane hanno riempito i cinema di tutto il mondo per vedere il film intitolato come questa canzone, diventato in un mese e mezzo la biografia musicale più vista. E così, come era già successo in passato, «Bohemian Rhapsody» ricorda un' onda che ritorna nel tempo: dopo essere stata l' unico brano della storia ad aver conquistato la prima posizione delle classifiche inglesi in due occasioni (quando uscì, nel 1975, e sedici anni dopo, quando morì Mercury), oggi torna ad essere ascoltata e cantata, anche nelle sale.

    BOHEMIAN RHAPSODY 4 BOHEMIAN RHAPSODY 4

     

    In Italia Bohemian Rhapsody nel weekend ha fatto registrare un incasso di oltre 4 milioni, portando quello complessivo a quasi 12 milioni di euro. Si tratta del miglior secondo weekend al cinema del 2018, superando film come Avengers: Infinity War e Cinquanta sfumature di rosso.

     

    Paul Zonderland, ad di 20th Century Fox Italia, ha commentato: «L'obiettivo per il terzo weekend è di superare la soglia dei 2 milioni di spettatori». Nel mondo, il film diretto da Bryan Singer che segue i primi quindici anni dei Queen, ha già incassato oltre 600 milioni di dollari; Rami Malek, che interpreta Mercury (aveva dieci anni quando è morto Mercury), è stato nominato per il Golden Globe ed è probabile accada lo stesso anche con gli Oscar. «Si può essere tutto ciò che si vuole, basta trasformarsi in tutto ciò che si pensa di poter essere», diceva Mercury. E, parlando di sé: «Non diventerò una rock star. Diventerò una leggenda». Aveva ragione.

    RAMI MALEK NEI PANNI DI FREDDY MERCURY NEL BIOPIC BOHEMIAN RHAPSODY RAMI MALEK NEI PANNI DI FREDDY MERCURY NEL BIOPIC BOHEMIAN RHAPSODY

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