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    BOLLORE’, DALLA RETE TIM AL MATERASSO MEDIASET - VIVENDI HA FRETTA DI SBOLOGNARE LA RETE FISSA DI TELECOM ALLO STATO, ACCOLLANDO QUALCHE MIGLIAIO DI PERSONE, PER UNA CIFRA TRA GLI 11 E I 15 MILIARDI, UTILISSIMI PER ACQUISIRE LE TV DI BERLUSCONI - POSSIBILE ANCHE LA CESSIONE DI TIM BRASIL


     
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    Fabio De Ponte per “la Stampa”

    BOLLORE CANAL BOLLORE CANAL

     

    Vivendi non solo sarebbe intenzionata a vendere la rete fissa, ma avrebbe addirittura fretta. Secondo fonti vicine al dossier, infatti, i francesi sarebbero preoccupati dalla svalutazione di questa risorsa, una svalutazione a cui inevitabilmente andrà incontro col tempo e soprattutto con la concorrenza di Open Fiber.

     

    Per ammodernarla ci vorrebbero investimenti ingenti, risorse che i francesi non sembrano avere nessuna intenzione di tirare fuori. Il tempo gioca contro. Quando arriveranno i primi frutti del lavoro di Open Fiber, la presenza di una rete alternativa porterà via clienti a Telecom. E mentre quella di Tim rappresenta un asset maturo, pienamente sfruttato e per il quale la redditività non può che scendere, la rete di Open Fiber sarà giovane, efficiente, e destinata a durare. Il doppino di rame ha un limite di trasmissione ormai raggiunto.

     

    DE PUYFONTAINE BOLLORE DE PUYFONTAINE BOLLORE

    La fibra ha un limite teorico ancora invece molto lontano dalle attuali capacità di conversione dei segnali. Lo scorporo della rete potrebbe essere la soluzione perfetta di fronte a tutto questo. E avrebbe anche il pregio di consentire un consistente abbattimento del debito, insieme a una probabile, dicono e stesse fonti, prossima cessione di Tim Brasil. Di più.

     

    Con la rete, Vivendi potrebbe cedere anche una quota del personale. L' intenzione sarebbe insomma quella di procedere il più rapidamente possibile. Uno scenario che suona piuttosto logico anche a Carlo Alberto Carnevale Maffè, professore di Economia alla Bocconi.

     

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    «Ai signori di Vivendi di investire in cavi non è mai fregato un granché», ride. E spiega: «Loro vogliono portare Tim verso contenuti e servizi e non verso la parte infrastrutturale. La cessione della rete è molto probabile. Se Vivendi riuscisse ad accollare al governo la rete insieme a qualche decina di migliaia di persone, quelle che si occupano della manutenzione, si troverebbe una azienda molto più leggera».

     

    La cessione, dice, potrebbe avvenire a un prezzo compreso tra gli 11 e i 15 miliardi. E chiudendo il capitolo rete, che tante preoccupazioni sta generando alla politica italiana, «potrebbe anche fare pace col governo». Carnevale Maffè azzarda anche uno scenario a tre: «Il giorno dopo le dimissioni di Cattaneo - racconta - si vociferava anche di una ipotesi di questo genere: Vivendi cederebbe la rete allo Stato a un prezzo alto. In cambio, Berlusconi potrebbe cedere Mediaset a Vivendi al prezzo che vuole lui». Possibile? «Berlusconi vuole vendere a un prezzo che Bolloré non vuole pagare, questo potrebbe chiudere il cerchio».

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