• Dagospia

    BOLLORE’ OTTIMISTA, MA NELLA “CAMPAGNA D’ITALIA” FINORA PERDE 1,2 MILIARDI E NON HA ACCANTONATO NEMMENO UN EURO PER LE CAUSE AVVIATE DA MEDIASET. CONFIDA IN UN ACCORDO?


     
    Guarda la fotogallery

     

    Sara Bennewitz per la Repubblica

     

    vincent bollore vincent bollore

    Ben 5,2 miliardi investiti nella campagna d' Italia con 1,2 miliardi di perdite potenziali. Questo l' amaro bilancio della gestione Vivendi di Vincent Bollorè, che in vista dell' assemblea del 25 aprile, è salito al limite della soglia d' Opa (29% del diritti di voto), pronto a far pesare le sue ragioni a dispetto dei mugugni delle minoranze, che hanno visto evaporare la liquidità senza ricevere un adeguato ristoro.

     

    BOLLORE BERLUSCONI BOLLORE BERLUSCONI

    Ma Bollorè resta ottimista per il futuro, o almeno così pare leggendo la lettera che accompagna il bilancio 2016. «Il numero di smartphone nel mondo - scrive il presidente di Vivendi agli azionisti - dovrebbe salire nel 2020 a quota 6 miliardi, contro i 4 miliardi del 2016». E il colosso dei media francese che ha partecipazioni nelle tlc come quella in Telecom Italia (24%) o in Telefonica (0,96%) conta di far leva sui suoi contenuti, firmando contratti come quello con Tim per distribuire le mini serie di Studio+.

    flavio cattaneo flavio cattaneo

     

    In attesa di incassare qualche migliaio di euro di ricavi dalla vendita dei contenuti francesi sui cellulari degli italiani, Vivendi ha accumulato su Telecom una perdita latente di 1,1 miliardi su 3,9 d' investimento. Non a caso, i francesi hanno scelto di consolidare la partecipazione nel gruppo guidato da Flavio Cattaneo con il metodo del patrimonio netto (Ias 28), espediente che gli permette di non dover svalutare (o rivalutare) la partecipazione a seconda dell' oscillazione di Borsa.

     

    Viceversa su Mediaset Vivendi ha optato per un altro criterio contabile (Ias 39), tant' è che quel 28,8% di Cologno che ha rastrellato in Borsa a fine anno si traduceva in una plusvalenza di 140 milioni su 1.256 milioni d' investimento. Peccato che agli attuali valori di mercato la stessa partecipazione comporterebbe già una perdita per 70 milioni e, in futuro, dover vendere le azioni di Cologno in un contesto di mercato poco liquido, difficilmente permetterà a Vivendi di chiudere con onore la scalata al gruppo che fa capo alla famiglia Berlusconi.

    mediaset vivendi mediaset vivendi

     

    Con la decisione dell' Agcom, i francesi dovranno cedere la loro partecipazione in Mediaset o in Telecom, e dovranno farlo entro 12 mesi senza poter aspettare tempi migliori. Peraltro, un modo per far apprezzare le azioni di Cologno, sarebbe proprio quello di trovare una soluzione sul contratto firmato con Vivendi l' 8 aprile 2016 per l' acquisto di Mediaset Premium; un' operazione che farebbe bene ai conti del gruppo italiano e male a quelli del gruppo francese.

     

    de puyfontaine mediaset vivendi de puyfontaine mediaset vivendi

    Che, peraltro, è chiamato in causa per risarcimenti miliardari e non ha fatto un euro di accantonamento al riguardo. Ma Bollorè resta ottimista e scrive così ai soci: «Vivendi potrà esportare la sua strategia in diverse regioni del mondo, compresa l' Africa, l' Asia e l' Europa del Sud, grazie al suo bilancio robusto e alla stabilità di lungo periodo garantita dal suo azionista di riferimento, il gruppo Bollorè, che ad aprile è salito al 29%». Chissà se anche il restante 71% dei soci con diritto di voto è altrettanto fiducioso quanto il primo azionista.

     

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport