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    CALCIOPOLI, UNA STORIA INFINITA – L’EX INTERISTA RONALDO ATTACCA: "AI MIEI TEMPI MERITAVAMO DI PIU’. MA IN QUEGLI ANNI ABBIAMO COMBATTUTO CONTRO UN SISTEMA CORROTTO CHE POI TUTTI HANNO SCOPERTO" - E MORATTI SULLA CORSA SCUDETTO CONFESSA DI TIFARE PER IL NAPOLI


     
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    Matteo Brega e Mirko Graziano per la Gazzetta dello Sport

     

    ronaldo simoni ronaldo simoni

    Nella serata che celebra i 110 anni dell' Inter al Pirelli HangarBicocca di Milano, il «blue» carpet che accompagna gli ospiti all' ingresso è aperto da Steven Zhang e chiuso da Massimo Moratti. Dentro, insieme con loro, ci sono tantissimi protagonisti che hanno scritto la storia e che stanno scrivendo il futuro del club. Il management attuale al completo e Spalletti in testa, ma anche Marco Tronchetti Provera, numero uno di Pirelli, padrone di casa visto il luogo dell' evento.

     

    La serata ufficializza l' apertura della hall of fame interista nella quale entrano (uno per ruolo) Walter Zenga (cori da stadio per lui), Javier Zanetti, Lothar Matthaus e Ronaldo. Un riconoscimento poi è stato riservato alla famiglia Moratti («Sono orgoglioso dei miei ragazzi, gente di carattere, campioni veri», ha detto Massimo). Il saluto finale della serata, condotta da Elenoire Casalegno e Amadeus, è stato di Zhang jr: «Prometto a voi e al presidente Moratti che questa società è nelle mani giuste. Adesso capisco cosa provava Moratti... Sono orgoglioso di far parte dell' Inter, lotteremo per i prossimi cento anni».

    ronaldo iuliano ronaldo iuliano

     

    Prima dell' evento è stato possibile assistere al passaggio delle stelle interiste. Il siparietto più curioso è stato sicuramente quello tra Ronaldo e Gigi Simoni. «Ti ringrazio perché è stato l' anno più semplice per me - ha sorriso il tecnico abbracciando il brasiliano -. Eravate tutti bravi ragazzi». Bravi in tutti i sensi, in campo e fuori. «Mister, non abbiamo vinto in quel tempo per la fase storica in cui eravamo, per tutto quello che c' era fuori» ha risposto con il sorriso l' ex attaccante.

     

    E Ronaldo è poi andato giù durissimo a fine serata, al momento della premiazione: «Ai miei tempi meritavamo di più, ma abbiamo dovuto combattere con un sistema corrotto che poi tutti hanno scoperto. Sono emozionato a essere qui, è un grande onore e più di tutti ringrazio "papà Moratti", e poi Marco Tronchetti Provera che ci ha sostenuti in ogni momento». Il biscione di invitati - giusto per ricordare il simbolo del club per anni - ha compreso anche alcuni esponenti di Suning arrivati da Nanchino per l' occasione. La festa non si chiuderà qui.

     

    iuliano ronaldo iuliano ronaldo

    Domenica, in occasione di Inter-Napoli, le quattro torri del Meazza verranno illuminate con i colori sociali e all' interno dello stadio verranno prodotte alcune coreografie, sia sul campo sia proiettate sul settore arancio. Ieri la festa ha portato a ritrovarsi anche diverse personalità dello sport e non solo: Luigi De Siervo, a.d. di Infront Italy, Javier Tebas, numero uno di Mediapro (freschi vincitori del bando per i diritti TV del calcio italiano per il triennio 2018-21), Filippo Magnini, Martin Castrogiovanni, il regista Gabriele Salvatores, i comici Pucci e Iachetti, giusto per citarne alcuni di una lista lunghissima.

     

    È poi toccato agli interisti attuali intervenire. Tutti orgogliosi di far parte di una famiglia così e tutti orientati a pianificare un futuro ancora più radioso. «Questa storia ci deve ispirare - ha detto l' a.d. Alessandro Antonello -. Siamo fiduciosi sul finale di stagione». La serata è stata organizzata comunque in un clima di evidente dolore per la recente scomparsa di Gian Marco Moratti, fratello di Massimo, e di Davide Astori. Il cui funerale, celebrato poche ore prima a Firenze, ha lasciato il mondo del calcio ancora scosso.

     

    LO STOP DI IULIANO A RONALDO LO STOP DI IULIANO A RONALDO

    «Troppi pensieri nella testa - ha ammesso Spalletti -, Davide era uno dei capitani del calcio. Penso ai suoi cari e a Pioli che dovrà far giocare la Fiorentina domenica».

     

    Poi il tecnico vira sulla festa dei 110 anni: «Non si vive di ricordi, devono essere uno stimolo per ambire a far parte di questa hall of fame nel futuro. Abbiamo il dovere di vincere il più possibile». Dopo Spalletti, è toccato al direttore sportivo. «Tutti devono aver fiducia nell' Inter in primis perché la società è forte e sana - ha commentato Ausilio -. L' obiettivo attuale è quello di tornare in Champions, teniamo i piedi per terra, dipende tutto dalla nostra testa, ma costruiremo un grande progetto. Serve pazienza. Contro il Napoli servirà una grande prova, saremo determinati. Icardi nella hall of fame? Ha tempo, ora deve pensare al presente per il bene della squadra e per il suo».

     

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