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    OVULI SODI - CASO ANTINORI, IL GIP: "PROFONDI DUBBI” SULLA VERSIONE DELL'INFERMIERA RIGUARDO AGLI OVULI RUBATI: ORA LA RAGAZZA E’ INDAGATA PER FALSO - IL GINECOLOGO, ARRESTATO LO SCORSO MAGGIO, E’ STATO ACCUSATO DALLA DONNA DI AVERLE SOTTRATTO ALCUNI GAMETI - IL GIUDICE HA RESPINTO L'IMPOSTAZIONE DELLA PROCURA CHE CHIEDEVA L'ARCHIVIAZIONE NEI CONFRONTI DELLA GIOVANE


     
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    SEVERINO ANTINORI 9 SEVERINO ANTINORI 9

    Franco Vanni per milano.repubblica.it

     

    Ci sono "profondi" dubbi sulla presunta sottrazione di ovuli all'infermiera spagnola contestata a Severino Antinori, arrestato lo scorso maggio. E sulla "denunciata costrizione" della donna "sul lettino". Lo scrive il gip Luigi Gargiulo disponendo che si indaghi la giovane per false informazioni ai magistrati. Il giudice ha così respinto l'impostazione della procura, che chiedeva invece l'archiviazione nei confronti della ragazza.

     

    A denunciare per calunnia l'infermiera spagnola, di orgine marocchina,  erano stati i legali del ginecologo, Carlo Taormina, Tommaso Pietrocarlo e  Claudio Romano. "La decisione del gip conferma quello che andiamo sostenendo dall'inizio - dice Taormina -. La giovane che accusa Antinori non è credibile, e in base alle sue false denunce il nostro assistito ha avuto un danno umano e professionale incalcolabile. Speriamo ora si faccia finalmente giustizia".

    monica e severino antinori monica e severino antinori

     

    Quanto alle incongruenze nella versione fornita dalla ragazza, il giudice riferisce che "non si capisce per quale motivo le avrebbero ... legato i polsi con una fascetta verde" per prelevare gli ovociti. Per il gip, infatti, le dichiarazioni rese dalla donna "sono state giudicate pienamente attendibili dal pubblico ministero quantomeno nella parte relativa alla mancanza di consenso alla sottrazione degli ovuli", sebbene, scrive ancora il giudice, "risultino confuse e/o contraddittorie tra loro".

     

    E in alcuni passaggi, "incoerenti con altri, inconfutabile elementi raccolti". Da qui, la necessità di capirci di più. A detta del gip, infatti, sarà necessario sentire come teste un infermiere che era presente in sala operatoria, il quale dovrà riferire se "al momento del proprio arrivo in sala operatoria" la giovane "aveva i polsi legati o se era altrimenti contenuta". E ancora se l'infermiera "al risveglio dall'anestesia (...) ha lamentato, piangendo, del prelievo dei suoi ovuli".

    SEVERINO ANTINORI SEVERINO ANTINORI

     

    Roberta De Leo, avvocato dell'infermiera, commenta: "Credo che ci sia un'inopportuna interferenza da parte del giudice per le indagini preliminari, che meglio avrebbe fatto - visti i piu ampi poteri istruttori del dibattimento - a rispettare il pregiudiziale esito del processo in corso. Disponendo un'integrazione di indagine al pubblico ministero, che ha l'obbligo di sentire un teste a sommarie informazioni testimoniali appena escusso in dibattimento (con ben altre modalità), rischia un'assurda duplicazione di attività istruttoria, a spese della collettività. In altre parole, non riesco a comprendere il senso di una tale duplicazione di indagine, che si innesta all'interno di un dibattimento già in corso e che non ha di certo bisogno di ulteriore esposizione mediatica".

     

    Nei giorni scorsi, in aula durante il processo a carico del ginecologo, accusato di aver prelevato con forza ovuli destinati alla fecondazione eterologa alla giovane, un'addetta alle pulizie della clinica Matris chiamata a testimoniare aveva raccontato che "Severino Antinori aveva promesso 7mila euro all'infermiera spagnola". Lo avrebbe confidato, la sera prima dell'intervento dell'8 aprile scorso (sul quale è nata l'inchiesta che ha portato anche alsequestro della struttura), la stessa infermiera alla donna che lavorava nel centro di riproduzione assistita di via dei Gracchi.

     

    Una circostanza che sembra confermare la tesi alla base di un secondo filone dell'inchiesta milanese contro Antinori, sempre condotta dalla procura milanese. Ossia che alla clinica Matris vi fosse una vera e propria compravendita di ovuli, con ragazze avvicinate e pagate allo scopo di divenire donatrici per coppie sterili. 

    ANTINORI ANTINORI

     

    Antinori incassa intanto un'altra vittoria. Il tribunale del Riesame di Milano ha infatti ordinato il dissequestro degli embrioni prelevati dai carabinieri del Nas il 13 ottobre dello scorso anno all'interno della clinica. Secondo il collegio presieduto da Anna Maria Gerli, non sussisteva il "fumus" per sottoporre nuovamente a sequestro il materiale biologico, dopo quello eseguito il 13 maggio 2016 salvo poi essere restituito alla Matris.

     

    In pratica, è la seconda volta che un giudice si pronuncia nel senso di restituire alla clinica i gameti e gli embrioni precedentemente sottoposti a sequestro. "Il tribunale del Riesame - ha commentato l'avvocato Carlo Taormina, uno dei difensori del noto ginecologo - bacchetta per la seconda volta la procura di Milano. E' una persecuzione che deve finire nei confronti della procreazione assistita.

     

    Dopo il dissequestro, gli embrioni già fecondati potranno essere restituiti alle coppie che da tempo li stanno attendendo". Di persecuzione parla anche lo stesso Antinori: "Si è trattato di un provvedimento abnorme ed ora io sono preoccupato per lo stato di conservazione degli embrioni (custoditi presso la clinica Mangiagalli, ndr)". "Se risultassero danneggiati - ha concluso - sarebbe un problema enorme e in questo caso andrebbero individuati i responsabili".

    SEVERINO ANTINORI SEVERINO ANTINORI SEVERINO ANTINORI SEVERINO ANTINORI

     

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