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    MA 'STO 5G, A CHE SERVE? – LA RETE CELLULARE DI PROSSIMA GENERAZIONE È UNA RIVOLUZIONE MA PURE UNA NECESSITÀ: LE RETI 4G SONO INSUFFICIENTI PER IL VOLUME DI DATI CHE CI SCAMBIAMO E CHE CI SCAMBIEREMO SEMPRE DI PIÙ – MA IL 5G PORTERÀ FINALMENTE ALL’INTERNET DELLE COSE. PER LE CASE INTELLIGENTI E LE MACCHINE A GUIDA AUTONOMA SERVIRANNO CERVELLONI IN GRADO, PIÙ CHE DI ANDARE VELOCE, DI AVERE BASSI TEMPI DI LATENZA ­– CHI DOMINERÀ LA RETE DOMINERÀ IL MONDO


     
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    1 – DON’T GO HUAWEI! – IL GENERALE RAPETTO SPIEGA PERCHÉ LA NATO È PREOCCUPATISSIMA CHE L’ITALIA DIA IN MANO AI CINESI I SISTEMI DI TELECOMUNICAZIONE 5G: CHI PROGETTA E GESTISCE GLI APPARATI DI TRASMISSIONE HA IL DOMINIO ASSOLUTO – OLTRE AL RISCHIO SPIONAGGIO, I CINESI POTREBBERO DECIDERE A LORO PIACIMENTO DI TAGLIARE I COLLEGAMENTI AGLI OSPEDALI E AI CENTRI DI COMANDO E CONTROLLO DELLA DIFESA

     

    http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/don-rsquo-go-huawei-ndash-generale-rapetto-spiega-perche-198556.htm

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    2 – A COSA SERVE IL 5G

    Bruno Ruffilli per “la Stampa”

     

    Il 2019 sarà l' anno del 5G: partiranno le prime reti in Europa, Nord America, Cina, Australia e Giappone, arriveranno sul mercato i primi smartphone e altri apparecchi compatibili. Lo sviluppo della rete cellulare di prossima generazione prosegue veloce: è una rivoluzione, ma pure una necessità, visto che già il volume di dati scambiati nel 2024 sarà di 60 volte superiore a quello del 2013 e la maggior parte sarà generata da contenuti multimediali, come video, anche in diretta e a 360°. Presto le reti 4G diventeranno insufficienti per una tale mole di dati e sarà necessario utilizzare le frequenze del 5G anche per i servizi a banda larga mobile. Così nel 2024 il 25% del traffico mobile sarà su reti 5G.

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    Prossima generazione .

    L' ecosistema è composto da operatori, fornitori di servizi e produttori hardware. Da Sony a OnePlus, da Oppo a Netgear, Nokia, Samsung, Intel, LG: un po' tutto il mondo dell' hi tech è coinvolto. Tra le aziende in prima fila c' è Qualcomm, che produce la maggior parte dei chip usati sugli smartphone. Il colosso americano, già nel 2016, aveva presentato il primo modem 5G: l' X50 è adottato da una trentina di modelli in arrivo, alcuni dei quali visti in anteprima all' ultimo Mobile World Congress.

     

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    Intanto ha annunciato l' X55, capace di funzionare con tutte le reti esistenti, dal 2G al 5G, per facilitare il passaggio da una tecnologia all' altra: un motivo in più per non precipitarsi ad acquistare i primi smartphone 5G, ma aspettare almeno fino all' autunno. Tra le caratteristiche del nuovo modem c' è la velocità: 7 gigabit per secondo in download e 3 gigabit in upload; migliorano anche le prestazioni con la rete 4G.

     

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    È più efficiente dal punto di vista energetico e questo permetterà di ridurre le dimensioni degli apparecchi: se la prima generazione di smartphone 5G rappresenta un compromesso tra dimensioni esterne e autonomia, con la seconda arriveranno sul mercato modelli meno ingombranti. Oltre a smartphone e hotspot wi-fi, il modem X55 è compatibile anche con altri dispositivi, dai pc ai sistemi per le auto.

     

    Il futuro prossimo . La caratteristica più importante del 5G, più che la velocità, è però il bassissimo tempo di latenza, ossia il tempo che trascorre fra l' invio dei dati e la ricezione della risposta. Si passa da qualche decina di millisecondi per il 4G a qualche millisecondo. Meno di un battito di ciglia, ma quanto basta, ad esempio, a frenare un' auto in corsa prima di un incidente.

     

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    Senza il 5G è impensabile la guida autonoma: i veicoli, infatti, devono essere sempre connessi con un cervellone centrale, che elabora i dati di transito grazie all' Intelligenza Artificiale e invia in tempo reale le istruzioni necessarie.

     

    Applicazioni e servizi . In campo sanitario i pazienti potranno essere monitorati o visitati da remoto in tempo reale, un campo in cui si stanno sperimentando nuove soluzioni con l' Istituto Italiano di Tecnologia. A livello industriale sarà poi possibile accelerare i processi di digitalizzazione e automazione, eliminando vincoli che rallentano le procedure di aggiornamento dei sistemi automatici.

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    Tagliando i fili, il ciclo produttivo potrebbe essere riconfigurato più velocemente per realizzare oggetti differenti, aumentandone l' efficienza e diminuendo costi e inquinamento. Si potrà anche comunicare più facilmente in lingue diverse grazie a servizi di traduzione in tempo reale o giocare, utilizzando la potenza di calcolo di server remoti, e quindi migliorando le prestazioni e l' autonomia dello smartphone (o della console).

     

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    Cosa fa l' Italia . Ci stiamo muovendo in maniera più spedita rispetto ad altri Paesi Ue: le frequenze sono state assegnate, le sperimentazioni procedono, i primi servizi commerciali dovrebbero arrivare entro l' anno. Ma il caso più eclatante è San Marino, che dalla fine del 2018 è diventata la prima nazione europea interamente 5G con copertura al 99%. La rivoluzione, insomma, è dietro l' angolo e tuttavia non è detto che il 5G arrivi prima con gli smartphone: Huawei e altri produttori hanno presentato modem domestici che non hanno bisogno di essere connessi alla rete fissa e promettono prestazioni fino a tre volte superiori alla fibra ottica.

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