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    CHE NE SARÀ DELLA TIM FRANCESE? - GENISH: ‘DIAMO AL FONDO ELLIOTT IL TEMPO DI VALUTARE IL NOSTRO PIANO’. LA NOTIZIONA DAL CDA DI IERI DOVEVA ESSERE L’OK ALLO SEPARAZIONE DELLA RETE, DA REALIZZARE ENTRO UN ANNO E CON TIM CHE LA CONTROLLA AL 100%. E INVECE LA BOMBA È STATA L’INGRESSO DELL’AVVOLTOIO AMERICANO. ‘LE SUE DICHIARAZIONI SONO STATE FATTE PRIMA DI VEDERE IL PIANO, ORA DEVE VALUTARLO’


     
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    1. TIM: GENISH, DIAMO TEMPO A ELLIOTT DI VALUTARE PIANO

     (ANSA) - L'ad Amos Genish apre al fondo Elliott ma lo invita a un concreto feedback. "Diamo il benvenuto a nuovi azionisti che vogliono investire e useremo ogni feedback per migliorarci. Sono disposto a sedermi con loro ma le dichiarazioni sono state fatte prima del piano, ora aspettiamo lo valutino. E sulla governance dovranno parlare direttamente con il board e con gli azionisti in assemblea, ma per ora come azienda non abbiamo ricevuto niente", inteso come proposte concrete.

    AMOS GENISH AMOS GENISH

     

    1. TIM:GENISH,CON NUOVO GOVERNO CERCHEREMO STESSO BUON RAPPORTO

     (ANSA) - Elezioni e cambio di Governo non pesano su Tim e non spostano i piani dell'ad Amos Genish sulla Rete. "Sono molto soddisfatto del rapporto raggiunto con il Governo e con il nuovo cercheremo di instaurare stesso rapporto" ha risposto a una domanda in conference call con i giornalisti. L'ad sottolinea poi che "è importante anche il rapporto con i regolatori, le Authority non cambiano con il Governo. Se avremo bisogno altri cambiamenti a livello infrastrutturale sarà una decisione industriale e non politica".

     

     

    1. TIM, AL VIA LA SEPARAZIONE DELLA RETE MA IL FONDO ELLIOTT PARTE ALL' ATTACCO

    Francesco Spini per la Stampa

    AMOS GENISH1 AMOS GENISH1

     

    Una «svolta epocale», la definiscono in casa Tim. Nel giorno in cui approva i conti del 2017 e licenzia il piano industriale al 2020, il cda dell' ex monopolista del telefono decide quanto è sembrato impossibile per 15 anni, ossia mettere in moto la macchina per la separazione della rete d' accesso, rame e fibra che corrono dalla centrale alla casa degli utenti. I consiglieri hanno dato mandato all' ad Amos Genish di avviare l' iter formale per la creazione di un' entità legale, NetCo, controllata al 100% da Tim, e che avrà 22 mila dipendenti, asset che vanno dagli edifici, agli apparati elettronici ai sistemi informatici, e un cda a 7 membri con un consigliere indicato dall' Agcom e con ogni probabilità un altro scelto secondo i meccanismi del «golden power».

     

    Ma in un giorno già intenso, ecco il colpo di scena: il fondo americano Elliott - svela l' agenzia Bloomberg - sta accumulando quote in Tim in funzione anti-Vivendi. Dal fondo confermano di avere «un pacchetto in azioni ordinarie e di risparmio» ma giurano che «il limite oltre il quale deve essere resa nota in base alla legge italiana», il 5%, non è stato ad oggi superato.

     

    Tuttavia Elliott «potrebbe aumentare ulteriormente il suo interesse in Telecom Italia», anche se «non cercherà di prendere il controllo».

    In Elliott non sono soddisfatti. Ritengono che «la governance, la valutazione, la direzione strategica e le relazioni con il governo italiano andrebbero migliorate sostituendo alcuni membri del cda con nuovi, completamente indipendenti e altamente qualificati amministratori». Di conseguenza il fondo «sta valutando di fare dei passi per raggiungere questo obiettivo»: sarà battaglia, è la traduzione più appropriata.

    Amos Genish con moglie Amos Genish con moglie

     

    Piazza Affari si posiziona, spingendo il titolo del 5,95% a 0,77 euro. Il presidente di Tim, Arnaud de Puyfontaine, uscendo dal cda fiume, sfodera il miglior aplomb: «Ogni azionista è benvenuto, ed è un bene che la società sia in grado di attrarre gli azionisti».

     

    Accanto a lui, l' ad Amos Genish, preferisce pensare alla giornata «positiva sotto molti punti di vista». I conti, per esempio. Il quarto trimestre corre con i ricavi in rialzo del 2,8% in termini organici a 5,1 miliardi di euro, trainati da Italia (+2%) e Brasile (+5,3%).

     

    L' intero 2017 si chiude con un fatturato in crescita del 4,2% a 19,8 miliardi. Il mol è sotto le stime degli analisti, a 7,8 miliardi, per oneri non ricorrenti. L' utile va a 1,1 miliardi, in calo del 38% ma, al netto delle partite non ricorrenti da 714 miliardi, aumenta di 270 milioni. Il debito netto, a 25,3 miliardi, è in calo di 920 milioni rispetto al 30 settembre. La cedola, 2,75 centesimi, andrà ai soli azionisti di risparmio.

     

    paul singer fondo elliott paul singer fondo elliott

    Quanto al piano, Genish dà la svolta digitale a Tim, rendendo più efficienti i processi e più efficaci gli investimenti che nel triennio 2018-2020 saranno pari a 9 miliardi di euro. Tutto questo porterà a generare un flusso di cassa al 2020 a 4,5 miliardi, contro gli 1,6 dell' ultimo triennio. Nessun cenno alla politica dei dividendi che, casomai, si rivedrà una volta centrati gli obiettivi di un piano a perimetro costante.

     

    Nell' ultimo trimestre sono stati accantonati 674 milioni per un piano di uscite di 4 mila lavoratori nei prossimi tre anni. Rivista anche la squadra dei manager, in cui fa il suo ingresso Michel Sibony, uomo di fiducia di Vincent Bolloré, con distacco parziale da Vivendi. Il lavoro, dopo mesi, non è ancora concluso visto che, a quanto risulta, quattro funzioni sono attribuite ad interim, tre a Genish, tra cui quella del responsabile commerciale.

     

     

    1. TIM: GENISH, POSSIBILE RITORNO A DIVIDENDO

    paul singer fondo elliott paul singer fondo elliott

     (ANSA) - Tim presenta un piano ambizioso puntando a una forte generazione di cassa che consentirà il ritorno del dividendo, forse già nel triennio anche se il cda non ha approvato nessuna politica di pay out. Lo ha detto l'ad Amos Genish in una conference call. "Penso saremo in grado di tornare al dividendo nell'arco dei prossimi tre anni, se raggiungeremo gli obiettivi lo prenderemo in considerazione ma non è stato ne discusso ne approvato dal cda".

     

    1. TIM: GENISH, SU CONTENUTI TV AVANTI STAND ALONE

     (ANSA) - Tra i dossier sul tavolo di Tim quello della jv con Canal+ se non chiuso è di certo messo in stand by. "Ci stiamo rendendo conto tutti che l'approvazione sta richiedendo troppo tempo e non si può rimanere bloccati - ha spiegato - per questo andiamo avanti in modalità stand alone" sui contenuti per i quali "tratteremo con tanti fornitori, ci sono tanti negoziati". "Verranno create delle partnership, anche con Canal+ ma ci apriremo anche ad altri content providers per implementare la strategia" ha aggiunto. La conversione delle azioni di risparmio, un progetto che era arrivato fino al voto in assemblea non è più all'ordine.

    Paul Singer Paul Singer

     

    "Se ne discuterà a un certo punto - non lo esclude l'ad Amos Genish - ma non al momento". Su Persidera "non ci sono cambiamenti fondamentali. Gedi non ha accettato le condizioni di Rai Way e F2i" ricorda Amos precisando che chiederanno di "migliorare l'offerta per farla diventare accettabile" e contemporaneamente "nei prossimi potrebbe esserci l'offerta vincolante di I Squared". Ma Genish invita anche a ridimensionare le attese: "Persidera è solo un piccolo business se faccio attenzione a tutti business complessivi di Tim, va considerata di conseguenza".

    BF/

     

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