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    CHI HA MESSO LA BOMBA ALLA PIZZERIA SORBILLO A NAPOLI? “SOSPETTO GENTE DA STADIO”, PARLA IL GESTORE GINO: “NON ESCLUDO CHE SIA QUALCUNO CHE FREQUENTA IL SAN PAOLO PERCHÉ IO MI SONO SCHIERATO CONTRO IL RAZZISMO E LA VIOLENZA NEL CALCIO E TANTE PERSONE HANNO COLTO L’OCCASIONE PER OFFENDERMI”


     
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    Maurizio Nicita per gazzetta.it

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    “Gino, hanno messo una bomba nella tua pizzeria!”. La telefonata è arrivata poco prima delle 2 di notte da un vicino che aveva sentito il boato a via dei Tribunali, nel centro storico di Napoli. Gino Sorbillo si è catapultato subito nel locale - forse la pizzeria più famosa e affollata quotidianamente in città - e e ha trovato i vigili del fuoco già al lavoro. Distrutto l’ingresso e parte della sala.

     

    Sorbillo non demorde: “Non ho ricevuto avvertimenti. Io sono un ex carabiniere, se mi avessero minacciato avrei denunciato subito. Quello che mi amareggia di più è che hanno messo una bomba in un locale che è un simbolo della rinascita di questa città: lavoro da anni per riportare il centro storico alla luce, ai turisti, ai clienti locali e internazionali, e all’improvviso mi fanno chiudere così. Ho paura che sia un avvertimento destinato ad altri commercianti, che abbiano colpito me per lanciare il messaggio: ‘Se lo abbiamo fatto a Sorbillo lo possiamo fare a tutti’”. Sorbillo si divide fra Napoli e Milano dove col fratello Toto ha aperto un altro locale di successo, sfruttando un nome che è un marchio, da tre generazione di pizzaioli.

     

    GINO SORBILLO GINO SORBILLO

    LA RISPOSTA — “Riapriremo entro pochissimi giorni, non ci fermiamo. I danni sono di alcune migliaia di euro, ma quello che mi preoccupa è che poteva scapparci il morto. Io ho un guardiano notturno che era dentro alla pizzeria, se fosse stato vicino all’ingresso in quel momento chissà che cosa sarebbe successo. E a quell’ora via dei Tribunali è ancora piena di gente, di studenti e di ragazzi. Non oso immaginare cosa sarebbe potuto accadere».

     

    IL SOSPETTO — Riflette Sorbillo: “Non ho nemici conclamati: anche l’incendio che ha distrutto il mio locale 5 anni fa è arrivato all’improvviso. E non si è mai saputo il colpevole. La via è piena di telecamere, solo nei miei locali ce ne sono 16: ora la polizia sta guardando i filmati, si vede un vigliacco che piazza l’ordigno e scappa. Spero lo prendano: non escludo che sia qualcuno dell’ambiente degli stadi, perché io qualche settimana fa mi sono schierato contro il razzismo e la violenza nel calcio e tante persone hanno colto l’occasione per offendermi.

     

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    Magari è un episodio collegato a quello. Mi fa male che si colpisca chi si sforza per migliorare questa città: è una bomba che peggiora Napoli, che peggiora il mondo, come se la mettessero a Piccadilly Circus a Londra. Ma non fermeranno né me né i miei colleghi: mi hanno già chiamato in tanti, dal questore al sindaco, da Cracco a Oldani. E domani si festeggia il protettore dei pizzaioli, Sant’Antonio, nonostante questa ferita”.

     

    POLEMICHE — Solidarietà dall’associazione Libera e anche da figure istituzionali come il presidente della Camera, Fico. Ma anche tante polemiche politiche fra il sindaco De Magistris e il ministro dell’Interno Salvini sul dispiegamento di esercito e forze dell’ordine a Napoli

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