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    CONSEGUENZE DELLA VITTORIA DI LEGA E M5S: ALITALIA VIENE RI-NAZIONALIZZATA? - SALVINI LO HA DETTO CHIARAMENTE: ‘NO ALLA SVENDITA’, MENTRE DI MAIO IMMAGINA L’INTERVENTO DELLA CDP (COSTAMAGNA SI È DETTO PRONTO) - COI TRE COMMISSARI LA COMPAGNIA HA SMESSO DI BRUCIARE SOLDI, ARRIVA IN ORARIO E I SINDACATI SI SONO PLACATI. I POTENZIALI ACQUIRENTI VOGLIONO SOLO FARLA A PEZZI, COSÌ…


     
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    COSTAMAGNA DIXIT A DAVOS: ‘LA CDP PRONTA AD AVERE UN RUOLO IN ALITALIA’

    http://www.lastampa.it/2018/01/26/economia/alitalia-la-svolta-della-cdp-pronti-a-dare-un-sostegno-4uCY1Dq8S2pBuyjzpHXwKK/premium.html

     

     

    1. NAZIONALIZZAZIONE ALITALIA | LEGA E MOVIMENTO 5 STELLE FAVOREVOLI

    SALVINI ALITALIA SALVINI ALITALIA

    Da www.today.it

     

    E' legato al risultato delle elezioni il destino di Alitalia? Sì, in parte. Potrebbe infatti complicarsi il lungo processo di vendita dell'Alitalia ma occorrerà attendere le prossime settimane per capire quale possa essere l'esito del lavoro dei commissari straordinari. Ma non si dovrà aspettare troppo a lungo, ci sono scadenze improrogabili.

     

    Entro il 30 aprile la decisione

    Non ci sarà molto da attendere per capire la direzione che prenderà Alitalia. Il processo di vendita della compagnia ha però un termine fissato dal Governo ed è quello del 30 aprile prossimo. A quella data si vedrà se le forze politiche saranno riuscite a formare una maggioranza in Parlamento.

     

    Le prossime settimane saranno cruciali, perché i destini della compagnia potrebbero variare proprio in base a quale tipo di Governo uscirà al termine delle consultazioni al Quirinale, con scenari possibili che vanno dalla rinazionalizzazione alla vendita tout court al miglior offerente. Il dato certo è che, fino ad ora, le due forze politiche uscite vincitrici dalle urne, ovvero il Movimento a 5 stelle e la Lega, si sono fino ad ora espresse in maniera contraria alla sua vendita.

    handling alitalia handling alitalia

     

    Alitalia, la posizione del M5s e della Lega

    Luigi Di Maio e Roberta Lombardi a dicembre (con un post sul blog del M5s) mettevano in guardia il Governo dal cedere la compagnia a Lufthansa, giudicando necessario piuttosto un rilancio della compagnia nell'ottica di un aumento dei flussi turistici verso il nostro paese. Più recentemente, Di Maio ha ribadito la volontà di rimettere in sesto la compagnia e poi interloquire con i possibili acquirenti.

     

    La posizione del leader della Lega, Matteo Salvini appare chiara: si è detto pronto a difendere l'italianità del vettore e quindi a non "svenderla" agli stranieri. Anche lui, come il M5S riprende punta sulla strategicità di un vettore nazionale in connessione con il volano economico che potrebbe rappresentare il turismo per l'Italia. Salvini non ha però mai spiegato se, nella sua visione, l'Alitalia debba essere nazionalizzata completamente o in partecipazione con investitori privati.

     

    Come sono i conti di Alitalia?

    ALITALIA ALITALIA

    L'Alitalia commissariata intanto prosegue nella sua gestione di riequilibrio dei conti. Il 2017 ha infatti registrato, dopo sei anni che non accadeva, un aumento dei ricavi dell'1%, mentre il fatturato nel primo trimestre del 2018, dovrebbe crescere del 4-5%. In particolare il mese di dicembre scorso ha visto i ricavi crescere del 3%. Anche sul lato finanzario, la gestione commissariale sta producendo risultati migliori rispetto al passato. Il 2017 si è infatti chiuso per la compagnia con 807 milioni in cassa a cui si devono aggiungere i 103 milioni dati alla Iata come deposito, lasciando quindi sostanzialmente intatto il prestito ponte dello Stato da 900 milioni di euro.

     

     

    1. LUFTHANSA E CERBERUS TIRANO IL FRENO SU ALITALIA

    Paolo Stefanato per www.ilgiornale.it

    Carsten Spohr CEO LUFTHANSA Carsten Spohr CEO LUFTHANSA

     

    Le urne non favoriscono una soluzione Alitalia. La confusione che si è creata tra le forse politiche all'indomani del voto e la difficoltà di costituire un nuovo governo non giovano a una decisione rapida e univoca per la compagnia.

     

     

    La posta in gioco è squisitamente politica e la parola andrà al nuovo governo: ma quale? Per il momento si può ricordare qualche pensiero espresso nel recente recense da Luigi Di Mario, con cui i Cinque stelle hanno preso il 32% dei consensi, e del leader della Lega Matteo Salvini, risultata il partito più votato nell'ambito della coalizione di centro destra.

     

    Il primo aveva diffidato il governo dal prendere decisioni, adombrando la possibilità che il nuovo esecutivo possa cambiare i commissari: «Abbiamo il fondato sospetto che il governo voglia evitare che la gestione commissariale continui dopo le elezioni, per impedire così al prossimo esecutivo di poter sostituire i commissari e avviare un'attenta verifica dei conti della nostra ex compagnia di bandiera», aveva detto Di Maio.

    GUBITOSI LAGHI PALEARI GUBITOSI LAGHI PALEARI

     

    Ora Alitalia è guidata da Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari, nominati dal ministro dello sviluppo Carlo Calenda. Salvini, meno di un mese fa ha invece detto: «Alitalia non va svenduta a una multinazionale straniera o a una compagnia estera». Certo: ha detto «svenduta» e non «venduta», è una sfumatura non da poco, ma l'atteggiamento è chiaro.

     

    Il nuovo governo potrebbe dunque rimettere in gioco anche delle decisioni finora date per scontate, come la vendita, facendo entrare i campo qualche soggetto pubblico. Va considerato che se Alitalia dovesse finire nelle mani di un'altra compagnia, interessata solo alla sua capacità sul mercato, sarebbero necessari almeno 2mila esuberi, perché molte funzioni di terra amministrative, commerciali e anche tecniche non servirebbero più.

    luigi gubitosi luigi gubitosi

     

     È il modello disegnato dalla proposta di Lufthansa, simile a quello della cordata EasyJet, Air France-Klm, Delta, Cerberus. Potrebbe, un nuovo governo, cominciare la propria attività avallando dei licenziamenti? Altro sarebbe se Alitalia dovesse mantenere la propria autonomia: in questo caso, più che licenziare, dovrebbe infatti assumere per acquisire competenze generali e per cavalcare lo sviluppo.

     

    Già oggi comunque si stanno creando nuovi equilibri e incognite. Il governo Gentiloni resta per l'ordinaria amministrazione e non prenderà decisioni su Alitalia; i ministri che finora hanno seguito la vicenda non hanno titolo per assumersi responsabilità. I commissari sono stati nominati da un esecutivo ormai delegittimato: ovvio, almeno nella sostanza, che il loro ruolo si sia indebolito. Devono occuparsi di una cessione che, oggi, nessuno potrebbe avallare.

     

    Infine, il potenziale acquirente. Strano da immaginare un pressing da parte di un candidato all'acquisto in questo momento di vacanza di potere. Il gesto potrebbe essere facilmente equivocato. Anche la scelta di una trattativa in esclusiva, fissata entro il 30 aprile, potrebbe ragionevolmente slittare. Meglio aspettare il un nuovo esecutivo.

    gentiloni calenda gentiloni calenda

     

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