DAGONOTA
luigi marroni
Tra Sfinge Pignatone e “Bellimbusto” Woodcock è assai probabile che il conflitto si risolva con una bolla di sapone. Ma il caso Consip andrà comunque avanti, anche di fronte al probabile armistizio fra le Procure di Roma e Napoli. E non solo perché di fronte ai palesi tentativi di melina, babbo Tiziano è ancora indagato.
MATTEO E TIZIANO RENZI
Alla fine della storia, l’unico che ci ha rimesso il posto è Luigi Marroni: vatti a fidare della Giustizia. Lui ha segnalato le storture e le pressioni subite ed è stato licenziato. A volerlo fuori il più presto possibile è stato il Ducetto di Rignano. Anche se non era nemmeno indagato.
luigi ferrara consip
Padoan e Gentiloni non volevano il ricambio del management. Ma dopo le cazzate fatte da Luigi Ferrara (che da testimone è diventato indagato), Matteo ha avuto facile gioco a chiedere l’azzeramento del cda: “chi ha combinato questo casino se ne deve andare”. Ed il casino è stato segnalare le pressioni ricevute da Babbo a favore di una o dell’altra cordata. Roba che in epoche passate, tali rimozione forzate avrebbero innescato quantomeno un girotondo.
LUCA LOTTI E TIZIANO RENZI
Invece, sono bastate due mozioni annacquate all’inverosimile al Senato per convincere il governo ad azzerare il cda di Consip e darla così vinta al Ducetto. E tutto per allontanare un manager che ha solo segnalato qualcosa che non andava nella Centrale acquisti dello Stato…
Ma i giornaloni se ne sono guardati bene dal puntare l’indice contro l’andazzo, nascondendo la verità nelle articolesse che raccontano sempre il fumo ma quasi mai l’arrosto.
catia tomasetti cristiano cannarsa
Soddisfatto della rimozione di Marroni, Renzi non ha messo bocca sul rinnovo dei vertici della Consip. Ha lasciato fare a Gentiloni ed a Padoan. L’ad lo ha scelto il presidente del Consiglio su indicazione dei salotti romani: Cristiano Cannarsa li frequenta con la moglie da anni (a proposito, parcheggiare la macchina nell'area pedonale di Piazza Capranica non è vietato?). Mentre il presidente è stato indicato da Padoan nel suo portavoce, Basso.