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    DI MAIO E SALVINI METTONO LA PISTOLA SUL TAVOLO: “TORNARE AL VOTO NON CI SPAVENTA” – LUIGINO DICE NO AL “GOVERNO ISTITUZIONALE O DI TUTTI” E ATTACCA PADOAN: "IRRESPONSABILE, AVVELENA I POZZI" – IL LEADER LEGHISTA: “L’EURO E’ UNA MONETA SBAGLIATA. LAVORIAMO A UN PIANO B” (COSA DICE BERLUSCONI?)


     
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    Da corriere.it

     

    di maio festa pomigliano di maio festa pomigliano

    «Non contempliamo alcuna ipotesi di governo di tutti o istituzionale: gli italiani hanno votato un candidato premier». Lo afferma il capo politico del M5S, Luigi Di Maio, incontrando la stampa estera. «Chiedo responsabilità a tutte le forze politiche: il debito, la disoccupazione, la tassazione delle imprese e la disoccupazione giovanile non aspettano le liti di partito. Dobbiamo liberare l’Italia - ha detto il leader dei Cinque Stelle - le forze politiche stanno chiedendo di tornare a votare? A noi non spaventa».

     

    Anche se poi ha aggiunto: «Oggi il nostro obiettivo è andare al governo, non sto considerando l’ipotesi che non parti la legislatura». «Non siamo disponibili a immaginare una squadra di governo diversa da quella espressa dalla volontà popolare: c’è stata una grande investitura, e sfido chiunque a dire che il programma M5S è un programma estremista.

     

    di maio di maio

    Abbiamo fatto una campagna promettendo che non avremmo lasciato l’Italia nel caos, che non saremmo usciti dall’euro e basata sul dialogo». «Io mi ispiro molto al gioco di squadra, non credo all’uomo solo al comando, il nostro è un lavoro di squadra». «Sempre più gente si convince che M5S sia l’unica possibilità per uscire dal baratro dei partiti: per questo credo che siamo destinati a crescere». «Sto facendo tutto il possibile, perché questa legislatura sia quella del cambiamento, se vogliamo parlare di cambiamento, prima di tutto vengono temi come la lotta alla disoccupazione, alla povertà, l’abbassamento delle tasse».

     

    «Primo viaggio da premier a Bruxelles»

    «Queste elezioni sono state uno schiaffo al vecchio modo di fare politica: è un segnale che va colto. Questo voto è stato un voto postideologico». «Se dovessimo andare al governo, come spero, la nostra linea non è isolare l’Italia ma che sia un Paese che comunica il più possibile con il resto del mondo». «L’Italia con noi resterà nell’Unione europea, con l’ambizione di cambiare le cose che non funzionano». «Non credo - ha aggiunto Di Maio - che ci sia da stravolgere la politica estera dell’Italia ma farla valere di più. Mi chiedono se il mio primo viaggio da premier lo farei a Mosca o negli Usa, io dico Bruxelles». «L’Italia resterà un paese della Nato, cercando sempre di migliorare le cose.

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    Penso a una conferenza di pace sulla Libia qui a Roma. Non c’è da stravolgere la politica estera - aggiunge - ma far valere di più l’Italia nel mondo e soprattutto a Bruxelles». «Ormai tutti nella Ue concordano per superare parametro 3%, vedremo come. Se andassimo al governo sarei contento di discutere a quei tavoli su come rivedere i parametri sugli investimenti: noi abbiamo a cuore l’idea di ridurre il debito pubblico ma con misure espansive».

    «Niente a che fare con partiti estremisti»

    «Non vogliamo avere a che fare nulla con i partiti estremisti europei», ha detto Di Maio rispondendo sul rapporto che intende avere con il leader francese Macron e quella tedesca Merkel. «Io non ho nessun pregiudizio - ha spiegato - non vogliamo avere nulla a che fare con i partiti estremisti europei, anzi massimo dialogo con le forze di governo europee che hanno ispirato buone pratiche che abbiamo messo nel nostro programma, come la banca pubblica degli investimenti».

    «Padoan irresponsabile, avvelena i pozzi»

    di maio di maio

    «Le nostre misure economiche saranno sempre ispirate alla stabilità del Paese: non vogliamo trascinare le dinamiche economiche nelle diatribe politiche. Credo che oggi Padoan sia stato molto irresponsabile a trascinare le questioni tra Italia e Bruxelles rispondendo `non so´ a proposito del futuro dell’Italia. È stata quasi una provocazione, come a dire che `ora che me vado all’opposizione avveleno i pozzi. Tutti siamo chiamati alle responsabilità». «L’Unione europea deve tutelare il made in Italy sempre di più, c’è tanto da fare e io credo molto nel dialogo e soprattutto nella presenza: noi come Parlamento italiano abbiamo bisogno di schierare la squadra in campo per vincere la partita e abbiamo tanto da fare con il nostro corpo diplomatico e funzionari». «Sono a favore di una cultura espansiva ma con l’obiettivo di ridurre il debito», tagliando «ciò che non serve» mettendo in campo «misure espansive per ripagare il debito pubblico».

    luigi di maio beppe grillo luigi di maio beppe grillo

    «Non incoraggio i cambi di casacca»

    «Il tema dei cambi di casacca interessano i singoli parlamentari, non sto incoraggiando cambi di casacca, ci mancherebbe altro... Siamo per rivedere il vincolo di mandato. Ma credo nella democrazia parlamentare, è giusto che le forze politiche dialoghino, si confrontino sulle leggi, non sulle cariche». «Siamo aperti al dialogo su presidenze - aggiunge Di Maio - ma non in logica di governo». «Il tema del limite doppio mandato è fondamentale per noi e si basa su un concetto importante: non esistono politici di professione. È una regola sacrosanta», aggiunge.

     

    SALVINI A STRASBURGO

    Da www.affaritaliani.it

     

    Matteo Salvini protagonista a Strasburgo per l'ultimo discorso da eurodeputato al Parlamento europeo. Ecco le frasi più significative del leader della Lega.

    TOTI E SALVINI INSIEME A PRANZO A PORTOFINO TOTI E SALVINI INSIEME A PRANZO A PORTOFINO

    SALVINI: "EURO MONETA SBAGLIATA, LAVORIAMO A UN PIANO B"

    "L'euro era, è, e rimane una moneta sbagliata", ma non c'e' la possibilità "di una uscita solitaria dell'Italia. I nostri esperti lavorano a un piano piano B se da Bruxelles arrivassero solo dei no".

    SALVINI: "CON REGOLE PUNITIVE NON RISPETTEREMO IL 3% DEL DEFICIT"

    Il rispetto del 3% del deficit/Pil "fa parte di quelle regole scritte a tavolino, che se fanno stare meglio i cittadini noi rispetteremo, ma se in nome di quei vincoli dobbiamo licenziare chiudere e precarizzare allora non rispetteremo", dice Salvini. "Se devo trovare 31 miliardi di euro per evitare l'aumento di accise tasse e Iva, allora non lo rispetteremo - ha aggiunto - contratteremo con Bruxelles un modo reciproco".

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    SALVINI: "REFERENDUM SULL'UE? PURTROPPO NON DOMANI"

    "La Costituzione italiana impedisce che gli italiani votino su trattati internazionali, purtroppo. La modifica della Costituzione sarà parte del processo dei prossimi cinque anni. Non è qualcosa che è all'ordine del giorno domani mattina", ha spiegato Salvini.

    SALVINI: "NON HO SMANIE DI ANDARE AL GOVERNO"

    "Non ho smanie di andare al governo. Stiamo lavorando a un programma di governo da proporre al Parlamento. Non ai partiti ma al Parlamento. Se su questo programma di governo ci sarà una maggioranza, io mi prendere l'onore e l'onere di guidare il governo", ha spiegato Salvini. Ma "se per andare al governo devo tirare dietro quelli che sono stati bocciati dagli italiani la settimana scorsa, assolutamente no", ha concluso. 

    SALVINI: "MAI AL GOVERNO CON RENZI"

    "Mai nella vita governerò con Renzi. Spero di avere l'onore di guidare il mio paese stando al nostro programma, senza annacquare i programmi, senza inciuci", ha spiegato Salvini.

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    SALVINI AI GIORNALISTI: "VI DA' FASTIDIO IL VOTO ITALIANO"

    "Se a qualcuno danno fastidio gli applausi può andarsene: hanno parlato gli italiani, se a qualche giornalista da fastidio il risultato elettorale può andarsene". Salvini è stato accolto da un applauso da parte di alcuni sostenitori prima di iniziare a parlare e i giornalisti hanno fatto notare che non è una pratica normale durante una conferenza stampa. "Se a qualcuno non piace il risultato elettorale può andarsene - ha detto polemicamente Salvini - vedo che a sinistra c'è molta gente nervosa. E se c'è qualcuno a sinistra che è nervoso a me fa piacere".

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