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    UN SACCO BILELLO – DA MTV A NETFLIX, LA PARABOLA DI VALERIA BILELLO, SICULA CHE INTERPRETA LA CATTIVA IN “SENSE8”, LA SERIE CREATA DALLE SORELLE WACHOWSKI – “LA MIA LILA NASCE DAL PERSONAGGIO DI ELENA FERRANTE, CHE È STATA WACHOWSKIZZATA. ERO L’ULTIMA CHE POTEVA INTERPRETARLA. IN ITALIA, PERSONAGGI COSÌ…”


     
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    Gianmaria Tammaro per la Stampa

     

    valeria bilello valeria bilello

    In Sense8, la serie tv di Netflix creata dalle sorelle Wachowski e da J. Michael Straczynski, Valeria Bilello interpreta Lila: bella e sensuale, pronta a tutto pur di sopravvivere. «Perché è di questo che parliamo - dice lei -: sopravvivenza. A discapito di tutti gli altri».

     

    Ma Bilello, siciliana di Sciacca, classe '82, era già diva prima che venisse scelta per il ruolo della villain. Nel 2008 ha esordito al cinema ne Il papà di Giovanna di Pupi Avati; nel 2010 era in Happy Family di Gabriele Salvatores.

    valeria bilello sense8 2 valeria bilello sense8 2

     

    Solo l' anno scorso era in Beata ignoranza di Massimiliano Bruno. E poi la televisione: Squadra mobile , tra il 2015 e il 2017, e Il sistema nel 2016. Prima ancora c' è stata Mtv, AllMusic, Canale 5. Nel 2012 Giorgio Armani l' ha voluta come testimonial di una campagna. La sua, in un certo senso, è sempre stata la strada di una predestinata.

     

    A Sense8 , racconta, si è avvicinata nella primavera del 2016: «Dopo numerosi call -back e un incontro con Lana Wachowski, c' è stato il provino finale in cui ero insieme a Max Riemelt, che nella serie interpreta Wolfgang, e a Tina Desai, che interpreta Kala.

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    Dopo qualche settimana sono stata contattata e mi hanno detto che ero stata presa».

     

    E poi?

    «Sono andata subito a Berlino, dove sono stata accolta a braccia aperte da tutti, come in una famiglia. La seconda stagione per me è stata principalmente berlinese, mentre questo episodio finale l' abbiamo girato tra Napoli e Parigi».

     

    Ferrante wachowskizzata

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    E napoletana è Lila, un personaggio che, si scopre, nasce dalla passione di Lana Wachowski per Elena Ferrante e i suoi libri: «Al primo incontro a Londra, ancora in fase di provino, mi ha parlato di questa Lila, la protagonista de L' amica geniale .

     

    valeria bilello tommaso labbate valeria bilello tommaso labbate

    In quel periodo, negli Stati Uniti, i libri di Elena Ferrante erano al centro di un fenomeno, una specie di replica di Twilight . Lana mi parlava di Lila, di Napoli, dell' Italia e di una storia che attraversava quasi un secolo. Ha attinto da lì per la sua Lila.

    Che ovviamente, poi, è stata wachowskizzata».

    valeria bilello cast di sense8 valeria bilello cast di sense8

     

    Che significa spogliarsi di qualunque inibizione ed essere ancora più decisa, senza scrupoli. Quasi come uno dei personaggi di Gomorra , la serie tv di Sky. «È difficile dire che Lana prenda in prestito qualcosa da qualche altro progetto - racconta Valeria -. Ha una sua estetica, così forte e precisa che dubito possa esserci un riferimento ad altro.

    valeria bilello campagna contro la guerra in siria 5 valeria bilello campagna contro la guerra in siria 5

    La mia Lila è sicuramente una capoclan, un capo famiglia, e lo è in un modo molto più ardito di quello che, vedendola, si potrebbe pensare».

     

    E poi, in questo episodio finale, un lunghissimo film di due ore e mezza disponibile da qualche giorno su Netflix, Lila diventa anche la cattiva principale: riesce a mettere in secondo piano tutti gli altri antagonisti.

    «Devo essere onesta: è stato uno sviluppo che non mi aspettavo. Quando mi è arrivata l' ultima versione della sceneggiatura, a settembre, sono esplosa di gioia. C' è stato un vero e proprio ribaltamento dei ruoli e dei pesi dei vari personaggi».

    valeria bilello sense8 valeria bilello sense8

     

    Ma che cosa ha rappresentato per lei Sense8 ?

    «Una doppia esperienza. Una come attrice: è stato il mio esordio in un ruolo del genere, così complesso, da villain . E dall' altra, poi, c' è stata l' esperienza del set, dove non riuscivo a stare completamente nella parte del "cattivo": raramente ti capita di incontrarne di così incredibili, di vivere momenti così divertenti».

     

    E c' è anche un messaggio, alla fine: «Quello che Sense8 racconta è la tolleranza, è la fratellanza, è l' amore fra individui diversi, con caratteristiche diverse e provenienze diverse».

     

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    Il contrario dell' Italia. Ruoli così, in Italia, sono difficili da trovare? «Ci sono, ma c' è un lavoro totalmente opposto rispetto a quello che ha fatto Lana con me. Di solito si ragiona sul fisico e su quello che un viso può raccontare. In questo caso è stato diverso.

    Tra le tante che si erano presentate ai casting, io forse ero l' ultima, per modi e per fisico, per esperienze, che potesse essere Lila. E invece Lana trova più interessante cercare il seme di qualcosa nel suo opposto. Poi, nel metterlo in scena, c' è molta più verità che a cercare qualcosa che tu nella vita sei già».

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