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    DAL PRANZO AL QUIRINALE TRAPELA TUTTA LA PREOCCUPAZIONE DEL GOVERNO (E DI MATTARELLA): L'EUROPA ALZA ANCORA L'ASTICELLA. OGGI HA FATTO INFORMALMENTE SAPERE DI PUNTARE ALL'1,8% DEL RAPPORTO DEFICIT/PIL. DI MAIO E SALVINI INVECE SPERANO DI NON DOVER SCENDERE AL DI SOTTO DEL 2% - ANCHE IL QUIRINALE HA ATTIVATO LA SUA ESTESA RETE EUROPEA NELLE SCORSE SETTIMANE MA FINORA SENZA APPREZZABILI RISULTATI…


     
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     Marco Antonellis per Dagospia

     

    salvini mattarella salvini mattarella

    Dal vertice-pranzo al Quirinale, fortemente voluto dal Capo dello Stato Sergio Mattarella (grande sponsor anche del precedente incontro tra il Premier Conte e Juncker) giungono proprio in questi minuti rumors tutt'altro che confortanti sul prossimo e decisivo incontro con il Capo della Commissione europea: "Se l'Europa non si mette una mano sulla coscienza non ce la faremo mai. Soprattutto, per noi è politicamente insostenibile scendere all'1,9% nel rapporto Deficiti/Pil come la Commissione sta informalmente facendo sapere".

     

    Insomma, sembra sempre più duro per il governo di Roma evitare la procedura d'infrazione soprattutto se si tiene conto che al pranzo di oggi c'erano tutti quelli che contano tranne Salvini che in queste ore si trova in Israele (da Mattarella erano presenti il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, Luigi Di Maio, Moavero Milanesi, Giovanni Tria, Paolo Savona, Elisabetta Trenta e Giancarlo Giorgetti).

     

    MATTARELLA JUNCKER MATTARELLA JUNCKER

    La deadline del governo italiano, discussa e "messa nero su bianco" prima del Consiglio dei Ministri è quella di non scendere sotto al 2% ma di restare tra il 2 e il 2,1% del rapporto Deficit/Pil. Il problema però è che la Commissione europea chiede molto di più e proprio in queste ultimissime ore ha fatto sapere che potrebbe scendere addirittura all'1,8%.

     

    matteo salvini luigi di maio matteo salvini luigi di maio

    Insomma, al di là dell'ottimismo di facciata sventolato dal romanistissimo avvocato degli italiani Giuseppe Conte (e di possibili ulteriori modifiche alla manovra da portare in dono a Bruxelles di cui si è oggi discusso) la partita con la Commissione europea sarà dura. Infatti, anche il Capo dello Stato durante la colazione di lavoro non ha perso occasione per esternare tutta la sua preoccupazione per la fase turbolenta che il Paese sta vivendo con il rischio di ulteriori enormi problemi sui mercati nelle prossime settimane se la Ue dovesse decidere per la procedura d'infrazione il 19 dicembre.

     

     Al Colle fanno gli scongiuri ma sono i primi a sapere che la situazione è estremamente complicata: "Anche il Quirinale ha attivato la sua estesa rete europea nelle scorse settimane" si fa notare ma "finora senza apprezzabili risultati". Per riuscire servirebbe maggiore "sinergia con il Governo Conte". Quella sinergia che si cerca di ottenere anche tramite incontri come quello di oggi ma che troppo spesso viene messa a repentaglio dalle continue "fughe in avanti" dei leader di Lega e 5stelle in perpetua “competition” elettorale: "Il silenzio è d'oro" si sente ripetere sempre più spesso passeggiando nei saloni del Quirinale.

    conte e tria conte e tria

     

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