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    DE LAURENTIIS BOOM: “UN UCCELLINO MI HA DETTO CHE ROMA E LIVERPOOL HANNO LO STESSO PROPRIETARIO” – POI RIVELA ANCHE DI AVER OFFERTO 60 MILIONI PER ALISSON... – LA REPLICA DI PALLOTTA ("MA COSA FUMA?") E DEL DG GIALLOROSSO BALDISSONI – AVVISATE ‘O PRESIDENTE: ERA TOM DIBENEDETTO (A PROPOSITO, CHE FINE HA FATTO?) A DETENERE UNA QUOTA MINORITARIA NEL LIVERPOOL…


     
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    Da www.corrieredellosport.it

    de laurentiis de laurentiis

    Un consiglio e un saluto. La Roma risponde così al presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, che alla stampa ha manifestato qualche perplessità sulla struttura societaria giallorossa. "Ho sempre il dubbio che il vero proprietario della Roma sia anche quello del Liverpool, un uccellino me lo ha detto nell'orecchio qualche anno fa" le parole del patron azzurro che hanno innescato la replica del dg romanista Mauro Baldissoni:

    "De Laurentiis dice che glielo ha detto un uccellino, ma francamente non so chi, mi viene da pensare che forse Aurelio frequenta gli uccelli sbagliati. Magari noi potremmo suggerirgli di parlare più con gli usignoli, che cinguettano melodie invece che sciocchezze - ha sottolineato Baldissoni a Roma Radio -. Consentitemi di mandare un saluto affettuoso al presidente De Laurentiis e a Carlo Ancelotti, che è nel cuore di tutti noi romanisti, e a tutto il Napoli a cui facciamo un in bocca al lupo per l'inizio del campionato come lo facciamo per tutte le altre squadre".

    james pallotta mauro baldissoni james pallotta mauro baldissoni

     

    IL CAMPIONATO - Sul campionato ormai alle porte invece, Baldissoni, ha spiegato che "le sensazioni sono sempre buone. Sapete che è il campo a dare le risposte, siamo fiduciosi. Speriamo di dare delle gioie alla gente. L'anno scorso abbiamo avuto bei momenti e contiamo di poterli rivivere".

     

    DE LAURENTIIS

    Antonio Giordano per www.corrieredellosport.it

     

    AURELIO DE LAURENTIIS CARLO ANCELOTTI A CAPRI IN BARCA AURELIO DE LAURENTIIS CARLO ANCELOTTI A CAPRI IN BARCA

    Il pallone è lì, dentro c’è di tutto: le emozioni, le ambizioni, le visioni oniriche e pure il rumore sordo di un’estate intera un po’ dolente. E basterà un dribbling per spingersi oltre gli echi, per lanciarsi nella favola, per avvertire l’estasi e semmai il tormento, e perdersi in quest’oppio ch’è il football. C’è un passato che rimane, incastrato in quell’immagine incantevole della Grande Bellezza, ma c'è un futuro nel quale Aurelio De Laurentiis proietta se stesso e il Napoli di Ancelotti, senza avventurarsi in tunnel, in veroniche dialettiche, tuffandosi dentro ai propri pensieri e buttandoli lì, appallotolati, fino a renderli carichi di frasi ad effetto che riempiono l’aria: perché il calcio sia anche un diabolico gioco di parole, in attacco o in contropiede. Palla fai tu.

    pallotta baldissoni pallotta baldissoni

     

     

    Finalmente il calcio, quello giocato, si prende la scena: comincia un nuovo ciclo, presidente. 

    «Era difficile poter continuare, dopo il triennio con Sarri. Io a maggio mi ero già mosso, ricordandomi che c’era Ancelotti libero».

    L’ha sparata subito grossa.

    «E Carlo si è sentito gratificato dalla mia richiesta. Mi ha colpito la sua voglia di tornare ad allenare in un torneo che sta tornando ad essere competitivo con i migliori campionati d’Europa».

     

    Che Napoli ha consegnato ad Ancelotti?

     «Faccio mia una frase di Carlo: non siamo qua per pettinar le bambole. Io sono un sostenitore di Ancelotti, non gli metto ansia, so che avrà bisogno di tempo ma che i tifosi smaniano, vogliono vincere: vogliamo vincere anche noi ma servirà pazienza».

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    La Juve è sempre più un colosso, l'Inter può diventarlo, il Milan ha messo mano prepotentemente. 

    «E noi siamo gli stessi per il 90%, mentre tutte le altre hanno completamente cambiato pelle. La Juventus ha tirato la volata attraendo attenzioni sul calcio italiano e movimentando anche il mercato delle altre. So che l’Inter si è rafforzata, che il Milan mi fa paura perché Gattuso la scorsa stagione ha studiato il calcio di Sarri, ma sarà il campo a parlare. La Roma è stata smontata e rimontata, non saprei valutarla: io Alisson non lo avrei dato via neanche per 100 milioni, per lui ne avevo offerti 60 e non hanno voluto cedermelo... Ma poi capii che sarebbe andato al Liverpool...».

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    Quale fu l’indizio? 

    «Io ho sempre il dubbio che il vero proprietario del Liverpool sia anche quello della Roma, un uccellino me lo ha detto nell'orecchio qualche anno fa. E se fosse così - cioè con una proprietà condivisa - non potrebbero fare la Champions».

     

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    3. DiBENEDETTO, NESSUN CONFLITTO DI INTERESSI

    Articolo di Matteo Pinci per  www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/roma/2011/03/30/news/dibenedetto_rischio-14265398/ - 30 marzo 2011

     

    Mancano solo le firme per il passaggio della Roma nella mani del gruppo statunitense guidato da Thomas DiBenedetto. Accordo raggiunto su ogni punto: entro venti giorni il sodalizio Usa e Unicredit torneranno a incontrarsi per siglare l'accordo, che prevede la costituzione di una nuova società - una newco - partecipata al 60 per cento dalla DiBenedetto As Roma LLC e al 40 da Unicredit. Soltanto una volta completata la realizzazione del nuovo veicolo finanziario, per cui i soci americani DiBenedetto, D'Amore, Ruane e Pallotta dovranno presentare nuovamente le proprie garanzie bancarie (operazione indispensabile, dovendo costituire una nuova società). I venti giorni serviranno per espletare questi aspetti burocratici. Poi, per la Roma, inizierà ufficialmente una nuova era.

     

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    Dall'Inghilterra, però, arriva il monito del quotidiano 'Guardian', secondo cui, con la nuova proprietà a stelle e strisce il club giallorosso rischierebbe l'esclusione dalle coppe europee. Il quotidiano britannico evidenzia come DiBenedetto mantenga una partecipazione della Fenway Sports Group, società che controlla, oltre ai Boston Red Sox, anche il 100 per cento del Liverpool. Le norme Uefa impediscono a qualunque individuo o entità legale di "controllare direttamente o meno più di un club iscritto a Europa League o Champions League". In questo caso, con il Liverpool a un passo dalla qualificazione alla prossima Europa League, sarebbe la Roma, più indietro nel ranking Uefa, a dover rinunciare alle coppe.

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    Niente  allarmi, però. DiBenedetto possiede soltanto una quota minoritaria della società che controlla il club inglese: l'azionista di riferimento è invece Henry, l'unico con il potere decisionale sulle scelte. L'acquisto della Roma non costituirebbe quindi conflitto di interessi per mister Tom. Un rischio simile fu ventilato in passato anche per Roman Abramovich, che dopo aver acquistato il Chelsea, tramite la società Sibneft sponsorizzò il Cska Moska (triennale da 41,3 milioni di euro), dovendo però rinunciare ad acquisire quote del club russo. In quel caso, la Uefa diede il via libera alla partecipazione di entrambi i club alle coppe europee, dopo aver accertato la posizione del tycoon russo. I prossimi venti giorni basteranno anche per risolvere (anche) questa questione.

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