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    "IL GOVERNO CI HA PRESO IN GIRO" - IL SINDACO DI AMATRICE, SERGIO PIROZZI, RANDELLA SULLE AGEVOLAZIONI FISCALI PER I COMUNI TERREMOTATI: “CI AVEVANO PROMESSO ESENZIONE DA TASSE E CONTRIBUTI PER LE IMPRESE PER DUE ANNI E INVECE C'È SOLO UN CREDITO D'IMPOSTA..."


     
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    Alberto Gentili per “il Messaggero”

     

    PIROZZI PIROZZI

    «Sulle agevolazioni fiscali non si poteva fare diversamente. Ci sono norme europee da rispettare. E il regolamento è stato diffuso in agosto non per nasconderlo, ma per dare più tempo alle imprese». Il governo risponde così al j' accuse del sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi. Secca e ruvida la replica: «Il decreto è stato applicato in modo sbagliato e comunque va modificato. Deve contenere il principio dell' esenzione da tasse e contributi per due anni su cui si erano impegnati». L' imbarazzo nell' esecutivo è palpabile. Non piace per nulla a palazzo Chigi e ai ministri Carlo Calenda e Pier Carlo Padoan non riuscire a soddisfare le richieste dei 55 Comuni terremotati.

     

    PIROZZI PIROZZI

    Tantomeno finire sul banco degli imputati. Non piace soprattutto alla vigilia della visita di Paolo Gentiloni oggi ad Arquata del Tronto. Ma andiamo con ordine. Ieri mattina la lettura del Messaggero ha fatto scattare l' allarme. Il sindaco Pirozzi in un' intervista era andato giù duro: «Sull' esenzione da tasse e contributi ci hanno preso in giro. Ho studiato il bando pubblicato dal ministero dello Sviluppo economico, non c' è quello che era stato stabilito. Ci avevano promesso l' esenzione dai contributi e dalle tasse per le imprese per due anni. E invece c' è solo un credito d' imposta». Di più: «Io avevo detto che la zona urbana franca doveva essere appannaggio soltanto dei 55 comuni che hanno una zona rossa (con case distrutte dal sisma, ndr.), invece l' hanno allargata a tutti, perché poi la civiltà dei clientes parte dall' Antica Roma...».

     

    CARLO CALENDA CARLO CALENDA

    Nel governo parte un vorticoso giro di telefonate. Si analizzano le osservazioni del sindaco e si mettono in fila: il perimetro della zona franca esteso oltre i 55 Comuni del cratere del sisma, previsione di un credito d' imposta e non di un' esenzione generalizzata di tasse e contributi, pubblicazione della circolare nel mese di agosto. Palazzo Chigi decide che a rispondere debba essere il Mise che ha emanato la circolare. Ma sull' emergenza e la ricostruzione delle zone terremotate c' è un complesso groviglio di competenze e la trattativa sul testo è lunga. Lo Sviluppo economico (Mise) si occupa, appunto, degli incentivi e dunque ha dovuto scrivere la circolare contestata. L' Economia e finanze (Mef) è competente sulla parte fiscale e sui fondi. Palazzo Chigi sovrintende e coordina.

     

    padoan padoan

    Per ore al Mise scrivono e limano la nota diffusa soltanto alle sette di sera. La partenza: «La circolare del Mise riveste natura meramente applicativa delle norme di legge istitutive della zona franca, non potendo quindi né modificare né integrare quanto previsto dalla legge». Come dire: non è colpa nostra, avevamo le mani legate. Ed è vero. «Riguardo al perimetro della zona franca», scrive ancora il Mise, «la circolare riproduce quanto previsto dall' articolo 46 del decreto 50 e non era nel potere della circolare modificarne l' estensione». Ancora: «In merito al credito d' imposta, l' agevolazione dal punto di vista tecnico ha la natura di esenzione. I benefici fiscali e contributivi sono soggetti a un tetto in ragione del richiamo della norma di legge ai regolamenti comunitari de minimis e della fissazione per legge di limiti annuali alla fruizione dei benefici».

     

    amatrice amatrice

    Terzo punto: «La pubblicazione della circolare in agosto è stata motivata dall' urgenza di fornire indicazioni utili alle imprese e non determinerà alcuna lacuna conoscitiva. Il termine per presentare le domande scade il 23 ottobre». Pirozzi, raggiunto al telefono, si dichiara scontento. «Il Mise dice che i Comuni del perimetro della zona franca non li ha stabiliti lui, ma il decreto. Vero! E infatti avevo detto al governo che stavano allargando a macchia d' olio gli aiuti, che non era serio e che gli aiuti era giusto darli solo ai Comuni con zone rosse. Ora a causa di questa scelta, e lo scopriamo solo oggi, i soldi non bastano. Poi il Mise dice che dal punto di vista tecnico l' agevolazione ha natura di esenzione fiscale, invece praticamente assumono la veste di credito d' imposta. Anzi, peggio del credito di imposta».

    TENDOPOLI ARQUATA TENDOPOLI ARQUATA amatrice amatrice

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