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    "STRIKE THE POSE’" – DIETRO UN GRANDE SCATTO C’È SEMPRE UN GRANDE FOTOGRAFO – MARK SELINGER, UNO DEI PROFESSIONISTI PIÙ RICERCATI AL MONDO, HA LAVORATO PER 9 ANNI PER "ROLLING STONE" –  UN LIBRO RACCOGLIE LE SUE FOTO ICONICHE: DALLA NATURA MORTA DI KURT COBAIN ALLA VERSIONE EROTICA DELLA BELLE EPOQUE DI DREW BARRYMORE…


     
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    kim kardashian kim kardashian

    Mark Seliger è uno dei fotografi più ricercati al mondo. Ha iniziato a lavorare per Rolling Stone nel 1987 e per nove anni ha lavorato come capo fotografo della rivista piazzando più di 100 scatti in copertina.

     

    Adesso le immagini del 58enne texano appaiono regolarmente su Vanity Fair, GQ e Vogue, e le sue foto iconiche sono raccolte in un libro: da Kim Kardashian a Paul McCartney passando per David Bowie e Kurt Cobain, Seliger ha voluto raccontare i "dietro le quinte" di quelle immagini che hanno fatto la storia.

     

    L’argento di Kim. Era il 2010 e il fenomeno Kardashian stava esplodendo proprio in quel periodo. «Stavo lavorando con l'artista Barbara Kruger su questa idea per  W magazine - racconta Seliger - La copertina mostrava Kim nuda e diceva: “Tutto su di me, intendo te, intendo me”. Kim è stata dipinta d'argento e l’abbiamo trasformata in un'opera d'arte».

     

    jennifer lawrence jennifer lawrence

    Jenny from the Block. «Era il 2012 e stavo scattando per Vogue Italia: la protagonista era Jennifer Lawrence nel periodo del primo film "Hunger Games". Eravamo all'Highland Gardens Hotel, un luogo alla moda di LA dove Janis Joplin, Jimi Hendrix e Jim Morrison erano soliti alloggiare. Stavamo cercando un feeling con un'atmosfera rock'n roll anni ’70 e ho dato a Jennifer un ruolo da interpretare: è la strada più facile per gli attori».

    paul mccartney paul mccartney

     

    Iconico Paul. «Ho tanti ritratti appesi lungo una scala nel mio studio di New York e quello di Paul McCartney è uno dei miei preferiti. Era il 2001. La mancanza di scarpe è un riferimento alla copertina di Abbey Road.

     

    Quando l’ho suggerito, Sir Paul ha subito detto di sì con il suo bellissimo accento. Non ci fu nessuna esitazione. Quando un’idea viene colta la volo si ottengono le cose più meravigliose».

     

    patti smith patti smith

    Semplicemente Patti. «Era il 2007 e avevo preparato un paio di idee quando Patti Smith si è presentata esattamente come la vedete nella foto, con gli stivali militari in spalle. Non abbiamo fatto il trucco, i capelli o altro. Ho detto "Stai benissimo, cammina verso di qui" e ho scattato quella foto».

     

    charlize theron charlize theron

     

     

     

     

     

     

    Il mistero di Charlize Theron. «Nel 2011 avevo già realizzato un sacco di lavori nel mondo della moda, ma volevo che queste fotografie sembrassero più un lavoro cinematografico rispetto alle  tipiche foto di moda. In questa immagine di Elle, l’espressione dell’attrice come le luci regalano un'aura di mistero come in un film di David Lynch. Per la serie “Non sono proprio sicuro di cosa stia succedendo”».

    drew barrymore drew barrymore

     

    La musa Drew. «Questa immagine era per una cover story di Rolling Stone. Avevo lavorato con Drew Barrymore diverse volte, lei è la musa perfetta. È felice di parlare e condividere idee e qui la nostra intenzione era di ricreare un pezzo dell’erotica Belle Epoque di New Orleans; il risultato è molto sensuale ed elegante».

     

    david bowie david bowie

    C’è uno “Starman” in attesa di un caffè. «Stavamo girando uno spot per l’Audi nel 2004 e l'idea era che David Bowie fosse in una tavola calda con una tazza di caffè e un pezzo di torta circondato da camionisti che si chiedevano cosa diavolo ci stesse facendo lì. Questo è stato uno scatto extra che ho fatto. Era in tour, all'epoca: era di buon umore ed era molto entusiasta. È stato davvero un bel momento».

     

    kurt cobain kurt cobain

    Kurt e la natura morta. «Era il 1993 ed era la seconda volta che lavoravo con i Nirvana. Qui stavamo cercando di ricreare una natura morta in stile pittura olandese. Inizialmente avevamo pianificato che nell’immagine ci fossero i tre membri della band, ma aveva avuto un impatto maggiore quella solo con Kurt Cobain circondato da bambole. Due mesi dopo ero a Parigi quando ho saputo che si era sparato».

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