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    “DIVENTARE UNA STAR FU LA TRAGEDIA CHE CAMBIÒ LA MIA VITA” - GEORGE MICHAEL SI RACCONTA IN UN DOCUMENTARIO A CUI STAVA LAVORANDO PRIMA DI MORIRE - IL RACCONTO DELLA PRIMA STORIA D'AMORE CON LO STILISTA  ANSELMO FELEPPA, POI MORTO DI AIDS - “FREEDOM” IN ONDA STASERA SU SKY ARTE - TRAILER


     
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    Giuseppe Videtti per la Repubblica

     

    GEORGE MICHAEL 2 GEORGE MICHAEL 2

    Tocca a Kate Moss, ormai più rock star che top model, pronunciare le parole di rito all' inizio: «George Michael stava realizzando un documentario autobiografico quando è morto, la notte di Natale dell' anno scorso.

     

    Freedom, completato dal regista David Austin, è dunque il suo ultimo lavoro». Non un disco di canzoni rimasto a metà, quindi, ma una storia narrata in prima persona con la quale George Michael (1963-2016) intendeva mettere i puntini sulle "i", chiarire le ingiustizie, giustificare errori e ammettere fragilità.

     

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    Freedom sarà trasmesso sabato 21 ottobre su Sky Arte, il giorno dopo la ripubblicazione del capolavoro Listen without prejudice vol. 1/ Mtv unplugged (contiene anche Fantasy, impreziosito dalla presenza di Nile Rodgers).

     

    Sarebbe stato un documentario come tanti altri se la morte, prematura ma presagita, non rendesse queste confessioni morbosamente interessanti. «All' inizio volevo solo essere famoso», recita Michael nel copione che si era scritto di proprio pugno.

     

    Aveva preso sottogamba il successo degli Wham!, credeva che mai come solista avrebbe potuto avere una, due, tre, mille vite in più. «Diventare una star fu una fortuna e la tragedia che cambiò la mia vita per sempre», racconta. E insiste su una condizione che il pubblico stenta sempre ad associare al successo, "la solitudine".

     

    george michael e wham george michael e wham

    «Era l' Elvis dei nostri giorni», dice Liam Gallagher (non così omofobico come l' hanno raccontato). Tutti d' accordo, dalle top model dei suoi video (Linda Evangelista, Naomi Campbell e Cindy Crawford le più loquaci) a Jean Paul Gaultier e Elton John.

     

    Stevie Wonder si commuove riascoltando quella devastante versione che Michael fece della sua They won' t go when I go («Nasciamo soli e soli ce ne andiamo», commenta tra le lacrime).

     

    «Esausto di essere al centro dell' attenzione, la musica era la mia unica, dispotica amante», confessa Michael, stressato dai rapporti con la Sony e dall' aggressività dei tabloid.

     

    george michael george michael

    Tace sulle droghe (il mal de vivre l' ha consumato più delle sostanze), sfiora appena l' infame episodio dell' arresto a Los Angeles ma racconta con tenerezza la prima storia d' amore, con lo stilista brasiliano Anselmo Feleppa, morto di Aids, al quale dedicò la malinconica Jesus to a child.

     

    «Quando lo incontrai decisi di scendere dalla giostra», dice. Ma quando hai venduto 115 milioni di dischi e hai cantato per 160 mila persone in un solo concerto (Rock in Rio) la giostra gira a una velocità inarrestabile. Non esistono recuperi miracolosi da quelle cadute.

     

    GEORGE MICHAEL E ANSELMO FELEPPA GEORGE MICHAEL E ANSELMO FELEPPA

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