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    IL CINEMA DEI GIUSTI - PER UNA VOLTA I PROTAGONISTI DI UN NOIR ITALIANO NON SONO NÉ ROMANI NÉ EMARGINATI. ANZI. I DUE GIOVANI PROTAGONISTI DI “BLUE KIDS”, OPERA PRIMA DI ANDREA TAGLIAFERRI, SONO GIOVANI, RICCHI, ANNOIATI E VIZIATI. SESSUALMENTE POCO CHIARITI. E UCCIDONO CON UNA GRANDE FACILITÀ, QUASI SENZA UN VERO MOTIVO - VIDEO


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

    BLUE KIDS BLUE KIDS

    Per una volta i protagonisti di un noir italiano non sono né romani né emarginati. Anzi. I due giovani protagonisti di Blue Kids, opera prima di Andrea Tagliaferri, aiuto di Matteo Garrone, che non a caso è anche il produttore del film assieme a Rai Cinema, sono giovani, ricchi, annoiati e viziati. Sessualmente poco chiariti. E uccidono con una grande facilità, quasi senza un vero motivo. I soldi, certo, una vita facile, ma non c’è nessuna vera progettualità nell’uccidere, non c’è neanche una giustificazione morale, come in Dogman.

     

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    Costruito attorno a una bellissima fotografia, che passa da grandi paesaggi piovosi e autunnali di un nord depresso e deprimente abitato da borghesi senza vita ai primissimi piani dei suoi due protagonisti, Fabrizio Falco e Agnes Claisse, lui attor giovane a teatro per Cecchi e Ronconi, lei figlia di Laura Morante, già inquadrata da Verdone, un’assoluta scoperta, Blue Kids ci mostra proprio un minimo di storia.

     

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    Quella di due giovani stanchi e nullafacenti che si aspettano i soldi della madre morente. Ma i soldi non verranno. Andranno invece al padre, industriale dei polli, come nel celebre film di Giulio Questi (La morte ha fatto l’uovo), che ha una nuova compagna e nessuna intenzione di sovvenzionare i due rampolli sfaticati.

     

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    Così i due fratellini faranno fuori padre e matrigna e prenderanno una via criminale coinvolgendo nell'impresa una bella cameriera, Matilde Gioli, che mettono in mezzo in tutti i sensi. Ritratto impietoso di una gioventù bruciata di provincia, quella che ha prodotto i voti alla Lega di Salvini, diciamo, il film è dominatao dagli occhi e dai primissimi piani di Agnes Claisse, la mente criminale che coinvolge il fratello, molto più debole, in una spirale di sesso perverso e criminalità.

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    Non ci viene spiegato granchè rispetto all'evoluzione dei fratelli né il loro compicato legame sessuale, è lui che porta le ragazze a lei, ma il rapporto rimane chiuso solo tra di loro. Qualche problemino di sceneggiatura e di storia c'è, ma è più forte l'impatto visivo e il lavoro che il regista fa sui due protagonisti. E se Fabrizio Falco è una conferma, Agnes Claisse fa un ingresso nel nostro cinema totalmente devastante. In sala da giovedì 14 giugno.

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