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    DURA LEX SED LED! SPARISCONO ANCHE LE “LANTERNE ROMA”: GLI STORICI LAMPIONI DELLA CAPITALE (RIMPIAZZATI DA ANONIME LUCI AL LED) FINISCONO SUI BANCHI DI PORTA PORTESE – INSORGE LA CONSIGLIERA MUNICIPALE NAIM: "UNO SCEMPIO..."


     
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    LANTERNE ROMA LANTERNE ROMA

    Claudia Voltattorni per il Corriere della Sera

     

    I più veloci se le sono già portate a casa. Ma non c' è da disperarsi, in giro ce ne sono ancora molte e il costo è davvero abbordabile: 70 euro e si diventa proprietari di una «Lanterna Roma».

     

    I mitici lampioni che da sempre illuminano la Capitale, i suoi ponti, i suoi Lungotevere, le sue vie consolari più belle e importanti ormai si trovano sulle bancarelle di Porta Portese. Il Comune li sta dismettendo, l' Acea li fa rottamare, e qualcuno, fiutando l' affare, li ha intercettati e fatti finire domenica scorsa nel famoso mercatino romano.

     

    Ad un prezzo quasi ridicolo, considerando che si tratta di luci ormai simbolo della Capitale e, oltretutto, in perfette condizioni.

     

    Quando la consigliera municipale dei Radicali Nathalie Naim le ha viste a Porta Portese, non poteva credere fossero proprio quelle lì, lei che da mesi conduce la battaglia contro le «luci bianchissime a led che stravolgono il centro storico di Roma e quartieri bellissimi come il Coppedé e il Pinciano».

     

    È stata la giunta Alemanno la prima a pensare alla nuova illuminazione in 36 strade della Capitale. Poi una delibera della giunta Marino ha previsto la sostituzione di 186 mila punti illuminazione in tutta la città con le lampadine a led, meno costose, per una spesa di 54 milioni di euro e un costo tra manutenzione e sicurezza di 15 milioni di euro all' anno.

     

    LANTERNE ROMA LANTERNE ROMA

    Da qualche mese quindi i camion con le gru e i tecnici Acea stanno smontando lampioni e lanterne in tutta Roma e sostituendoli con anonime piastre con lampadine a led. L' assessore all' Urbanistica Luca Montuori ha precisato che delle quasi ottomila «Lanterne Roma» solo tremila verranno sostituite.

     

    Ma, denuncia Naim, questo cambiamento «non è stato autorizzato da nessuno, si è intervenuto senza chiedere pareri né alla Soprintendenza né ai Beni culturali come se Roma non fosse una città d' arte con il centro storico patrimonio Unesco, ma una qualsiasi circonvallazione di periferia: è uno scempio».

     

    E non si sono fatte attendere pure le proteste di decine di cittadini per un' illuminazione considerata «troppo gelida» e che «cambia l' immagine della città». Il piano di sostituzione procede.

     

    E le storiche «Lanterne Roma», giudicate da Acea anche pericolose perché contengono mercurio, rischiano di finire al macero. L' Acea spiega di averle date alle aziende che si occupano dello smaltimento di quel tipo di rifiuti, «poi ciò che succede dopo non lo sappiamo». Se non fosse che qualcuno come Manuel è riuscito ad intercettare uno dei camion carichi di luci appena smontate e farsene dare qualcuna.

     

    «Io giro per discariche e raccolgo un po' di tutto - racconta -, qualche giorno fa ho incontrato quegli uomini che per Acea smontano i lampioni e me ne hanno offerte alcune, le ho prese». E così sono finite sul suo banchetto a 70 euro. Ma, racconta ancora la consigliera Naim, «una mia amica mi ha segnalato che uno di questi operai mentre le tirava giù a Porta Pia, gliele ha offerte a 25 euro l' una». E già molti appassionati del genere ne avrebbero approfittato.

     

    NATHALIE NAIM NATHALIE NAIM

    «Anche io se non fossi a Milano le prenderei: oggetti del genere devono avere una seconda vita, speriamo che in tanti le comprino». Sorride Paola Navone, architetto e designer: «Che peccato rimpiazzare quei lampioni con delle luci al led, quando bastava chiedere ai grandi professionisti che abbiamo in Italia che si occupano di questo e una soluzione migliore l' avrebbero trovata».

     

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