• Dagospia

    ATTENTI AL GORILLA! – CHI È, CHI NON E', CHI SI CREDE DI ESSERE ALEXANDRE BENALLA, IL “BODYGUARD” DI MACRON CHE SI DILETTAVA A PESTARE I MANIFESTANTI IN PIAZZA IL 1 MAGGIO FINGENDOSI UN POLIZIOTTO – L’ELISEO SAPEVA MA HA FATTO FINTA DI NIENTE, ANZI, HA PROTETTO BENALLA E GLI HA CONCESSO UN... – VIDEO


     
    Guarda la fotogallery

     

    Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”

    benalla casco benalla casco

     

    È la crisi politica più grave che Emmanuel Macron si trovi ad affrontare da quando nel maggio 2017 è diventato presidente della Repubblica. Uno dei suoi più vicini consiglieri all' Eliseo, Alexandre Benalla, 26 anni, ieri è stato posto in custodia cautelare e licenziato dopo avere picchiato un manifestante, il 1° maggio, fingendosi un poliziotto. Ma perché ci sono voluti quasi tre mesi per prendere provvedimenti seri?

     

    Questo sembra l' aspetto più grave: il governo e l' Eliseo conoscevano i fatti sin dal 2 maggio, e li hanno taciuti all' autorità giudiziaria e ai francesi, mentre da ore su internet circolava il video del pestaggio.

     

    benalla macron benalla macron

    Benalla oggi sarebbe ancora al suo posto, nella cerchia ristretta degli intimi del presidente e della moglie Brigitte, se tre giorni fa Le Monde non lo avesse riconosciuto come l' autore delle violenze.

     

    Perché Benalla è stato protetto? Le rivelazioni sui suoi privilegi mettono in seria difficoltà Macron, che rifiuta di esprimersi sulla vicenda mentre i deputati chiedono una commissione d' inchiesta e il ministro dell' Interno Gérard Collomb è chiamato a spiegarsi martedì prossimo davanti al Senato.

     

    macron benalla macron benalla

    Il ruolo di Benalla all' Eliseo è poco trasparente: incaricato di una missione sulla sicurezza presso il capo di gabinetto François-Xavier Lauch, il primo maggio ha agito da poliziotto (violento) senza averne alcun titolo.

     

    macron macron

    Il portavoce del presidente, Bruno Roger-Petit, ha dichiarato che nei confronti di Benalla era stata presa nei mesi scorsi «la sanzione più grave prevista», ovvero due settimane di sospensione. Ma ieri per gli stessi fatti Benalla è stato fermato, e non su segnalazione dell' Eliseo ma di Le Monde.

     

    macron con i giocatori della francia dopo la vittoria del mondiale macron con i giocatori della francia dopo la vittoria del mondiale

    Dopo le violenze del Primo maggio, Alexandre Benalla ha comunque ottenuto dall' Eliseo un appartamento di funzione sull' elegante quai Branly, conservato la macchina con autista, sirena e simboli della polizia (usurpati), il grado di tenente colonnello dei riservisti della gendarmeria (carriera folgorante per un 26enne) ed è rimasto a fianco del presidente nelle occasioni più importanti: dall' ingresso di Simone Veil al Pantheon alla parata del 14 luglio al ritorno a Parigi dei Campioni del Mondo di calcio, quando si trovava con Mbappé e Griezmann sul pullman che ha attraversato gli Champs Élysées.

     

    Benalla accompagna il presidente in bicicletta d' estate al Touquet e d' inverno scia con i Macron a La Mongie, nonostante altri siano ufficialmente assegnati al compito di protezione del presidente.

     

    benalla casco benalla casco

    Il sospetto è che si sia formato all' Eliseo un gruppo parallelo di pochissimi uomini abituati a fare servizio d' ordine - tra loro anche un compagno di Benalla che ha partecipato al pestaggio, Vincent Crase - che hanno la totale fiducia del capo dello Stato.

     

    macron macron

    Chiamato «Rambo» per la durezza degli interventi e la tendenza a perdere la pazienza, Benalla ha ottenuto da tre agenti di polizia le registrazioni delle videocamere di sorveglianza, poche ore dopo le rivelazioni di Le Monde, e «per questi fatti intervenuti dopo è stato licenziato», dice il premier Philippe.

     

    L' opposizione non dibatte sulla riforma costituzionale finché il governo non avrà dato spiegazioni, Wauquiez (destra) e Le Pen pretendono che Macron rompa il suo silenzio mentre Mélenchon (sinistra radicale) parla di «crisi al vertice dello Stato» ed evoca le dimissioni del ministro Collomb.

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport