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    TONINELLI PIAZZA L’EX SUPERSPIA NELLA COMMISSIONE SUL PONTE CROLLATO DI GENOVA - TRA GLI ISPETTORI DEL MINISTRO L' EX CAPO DEGLI APPALTI DEL SISDE, UN FUNZIONARIO INTERCETTATO NELL' INDAGINE SULLO SCANDALO “CRICCA” E UNO CON INCARICHI PAGATI DA AUTOSTRADE PER UN VALORE DI OLTRE 70 MILA EURO


     
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    toninelli toninelli

    Gianluca Di Feo per la Repubblica

    Quella della commissione incaricata di fare luce sullo schianto del ponte sta diventando una vera saga. Che non sembra destinata a chiudersi, perché le anomalie e i sospetti di conflitto di interessi paiono aumentare. Tutte cose che un tempo avrebbero inorridito il movimento M5S ma che ora passano dalla scrivania di Danilo Toninelli. Dopo giorni di polemiche, giovedì sera è stato rimosso il presidente Roberto Ferrazza, che aveva autorizzato i futuri lavori di Autostrade per risanare il viadotto Morandi.

     

    ponte morandi ponte morandi

     In modo alquanto surreale, Ferrazza si è difeso sostenendo: « noi non dovevamo esaminare il malato, ma la cura » . Fonti del ministero delle Infrastrutture ieri hanno spiegato che il funzionario avrebbe potuto interrompere il traffico sul ponte: una decisione non obbligatoria, ma opportuna sulla base della situazione che gli era stata prospettata. Oltre a lui si è dimesso l' ingegnere Antonio Brencich, che si era occupato della stessa pratica. In compenso, Danilo Toninelli ha annunciato la nomina di « una figura professionale di altissimo livello e con una esperienza trentennale alle spalle » .

     

    Si tratta dell' ingegnere Alfredo Principio Mortellaro, una figura singolare se giudicata con i canoni complottisti grillini.

     

    QUEL CHE RESTA DEL PONTE MORANDI VISTO DAL QUARTIERE DEL CAMPASSO A GENOVA QUEL CHE RESTA DEL PONTE MORANDI VISTO DAL QUARTIERE DEL CAMPASSO A GENOVA

    Come ha rivelato Repubblica, per quasi un quarto di secolo è stato dirigente di alto livello dei Servizi segreti. Dal 1982 ha gestito la sicurezza dei computer e dei codici cifrati dell' intelligence, poi ha guidato l' ufficio che valutava l' esportazione di armamenti e infine è diventato il responsabile di tutti gli appalti del Sisde. Nel 2006, mentre al vertice del Sisde c' era Mario Mori, è stato trasferito al Consiglio dei Lavori pubblici, presieduto da Angelo Balducci.

    ponte Morandi ponte Morandi

     

    Quando quattro anni dopo è scoppiato lo scandalo della Cricca, dominata proprio da Balducci, Mortellaro ha dichiarato di essere stato estromesso dal Sisde per colpa loro. Allora, ha testimoniato davanti ai pm, descrivendo i costi gonfiati delle sedi del Servizio: « L' anno 2004 per me è stato cruciale in quanto si sono adottati i due appalti di via Boglione e via Zama. Il primo era di importo notevole, originariamente di almeno 30 milioni con un sicuro aumento sino ad oltre 52 milioni, mentre il secondo era per 3 milioni e 200 mila euro che poi sono diventati oltre 11 milioni » .

     

    TONINELLI AL MARE DURANTE L'EMERGENZA A GENOVA TONINELLI AL MARE DURANTE L'EMERGENZA A GENOVA

    Al ministero si è dedicato alla sicurezza di gallerie e strade, riuscendo nello scorso ottobre a diventare per pochi mesi responsabile del settore che vigila sulle concessioni delle autostrade, con il compito di controllare pure gli investimenti in manutenzione: una materia diventata cruciale dopo il crollo del viadotto Morandi. E il suo lavoro deve essere molto apprezzato se nel maggio 2017 gli è stato affidata una missione extra retribuita con 195 mila euro, mentre nel 2016 ne ha ricevuta una da 138 mila euro: si tratta di compensi eccezionali rispetto agli standard del dicastero, pari a cinque volte il suo stipendio annuale.

     

    il crollo del ponte morandi a genova il crollo del ponte morandi a genova

    Nell' elenco degli ispettori scelti da Toninelli spicca un' altra persona che ha incrociato le trame delle Cricca. E non come vittima. Si tratta dell' ingegnere Gianluca Ievolella, dirigente del ministero. Fu intercettato mentre parlava con l' imprenditore Edgardo Azzopardi, condannato in primo grado ed assolto in appello per le fughe di notizie che travolsero l' allora procuratore aggiunto di Roma Achille Toro. La natura delle telefonate con Ievolella - prive di rilevanza penale - non è stata mai chiarita. Secondo un brogliaccio pubblicato nel 2010, Azzopardi gli avrebbe chiesto per conto di Balducci informazioni su un incontro con il leader dei costruttori romani Erasmo Cinque, suggerendogli di interpellare il sindaco Gianni Alemanno. Azzopardi invece ha detto che l' interesse era rivolto a conoscere l' orientamento di Balducci sulle nomine all' autorità portuale di Civitavecchia.

    Toninelli e di maio Toninelli e di maio

     

    Due anni dopo Maurizio Ievolella, fratello dell' ispettore, è stato nominato segretario generale di quell' autorità e membro del cda di una società gestita da Azzopardi. Nel suo ruolo Maurizio Ievolella ha firmato un contratto da 130 milioni con un consorzio di cui fanno parte Itinera, importante concessionario autostradale, Fincosit e Coopsette, che hanno costruito viadotti per Autostrade.

     

    toninelli ai funerali per le vittime del crollo del ponte a genova toninelli ai funerali per le vittime del crollo del ponte a genova

    Nel 2015 Coopsette ha assegnato un incarico a Gianluca Ievolella, autorizzato dal ministero, per un importo di 20 mila euro. Poi nel 2016 Maurizio Ievolella ha sostenuto di essere stato minacciato da Giovanni Moscherini, ex sindaco di Civitavecchia e oggi socio dell’ex ministro Pietro Lunardi, con avvertimenti rivolti pure al fratello Gianluca: «Riferirono a mio fratello che “mi avrebbero tritato”. Al riguardo preciso che mio fratello ebbe uno stop nella sua carriera a causa della campagna a suo sfavore promossa dal Moscherini: proprio per questo mio fratello, per esperienza, mi consigliò di lasciar perdere». Infatti stando alla difesa di Moscherini, che ha respinto le accuse, la vicenda è stata denunciata solo dopo le indagini dei carabinieri.

     

    il crollo del ponte morandi a genova il crollo del ponte morandi a genova

    L’Espresso ha sottolineato l’attività di un altro degli ispettori, Bruno Santoro, da pochi mesi al vertice della vigilanza sui concessionari: Santoro ha svolto una serie di collaudi per conto di Autostrade, per un valore di oltre 70 mila euro. Ma per il dicastero di Toninelli gli incarichi extra non sono un problema: «I proventi confluiscono in gran parte a un fondo del ministero e quindi restano alla pubblica amministrazione». Sarebbe importante però capire quanto hanno realmente incassato gli ispettori. O la trasparenza non è più un principio grillino?

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