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    MAI DIRE RAI - FELTRI: “CONGRATULAZIONI A FAZIO CHE SI ARRICCHISCE GRAZIE ALLA DABBENAGGINE DEI DIRIGENTI RAI - E QUANDO LA SIGNORA MAGGIONI SOSTIENE CHE BISOGNAVA TRATTENERLO ALLO SCOPO DI NON FARSELO RUBARE DA LA 7, FORSE NON CI AZZECCA, DATO CHE CAIRO NON SGANCEREBBE MAI OLTRE 11 MILIONI PER STIPENDIARE QUALCUNO”


     
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    vittorio feltri vittorio feltri

    Vittorio Feltri per “Libero quotidiano”

     

    Fabio Fazio da molti anni tiene banco sulla tv di Stato. Ha condotto a lungo una trasmissione di successo sulla terza rete ricevendo un lussuoso compenso, di sicuro meritato. Ma a un certo punto i demagoghi della politica hanno imposto alla Rai un tetto (240 mila euro) agli emolumenti di chiunque presti la propria opera nel settore pubblico. Pertanto anche quelli di Fazio. Il quale giustamente si è irritato e ha pensato bene di accasarsi altrove.

     

    FABIO FAZIO FABIO FAZIO

    Al suo posto lo avrei fatto pure io. Non ho nulla da rimproverare al divo della televisione. Ciascuno pensa alla propria tasca. Il problema è un altro. La Rai infatti per timore di perdere il conduttore in favore della concorrenza si è affrettata a rinnovargli il contratto per quattro anni alla invidiabile cifra di 11 milioni e rotti complessivi.

     

    Non discutiamo l' importo benché sembri esageratamente elevato. Ma diciamo che agendo così viale Mazzini ha commesso un grave errore. Ha fatto una eccezione per Fabio, sfondando di brutto il famoso tetto (ripeto: 240 mila euro) che l' azienda stessa si era imposto per retribuire i propri collaboratori.

     

    monica maggioni monica maggioni

    Tanto valeva eliminare il medesimo tetto, anziché abolirlo per Fazio, quasi che questi fosse un Dio e tutti gli altri suoi colleghi dei poveri minchioni. Il che peraltro non è vero.

    Undici milioni e spiccioli a lui e solo gli spiccioli a presentatori e a presentatrici di "razza inferiore".

     

    Mi sembra un abominio. La Rai deve decidersi. O è servizio pubblico, e allora le paghe devono essere perequate, modiche per tutti, visto che ai dipendenti si chiede qualità e non ascolti, oppure si rassegna a stare sul mercato, accettando le leggi della concorrenza, nel qual caso è lecito si assicuri le prestazioni dei fuoriclasse del settore alti profitti, ed è autorizzata a spendere milioni per garantirsele. Invece l' ex monopolio, controllato dalla politica, un giorno sceglie un campo e il giorno dopo un altro campo, disorientando gli italiani costretti per giunta a versare il canone.

    ARTURO DIACONALE ARTURO DIACONALE

     

    C' è qualcosa che non quadra. Anzi, non quadra nulla. E quando la signora Maggioni, presidente della baracca, sostiene che bisognava trattenere il meteorologo inventore di Che tempo che fa, allo scopo di non farselo rubare da La 7, forse non ci azzecca, dato che Cairo, proprietario dell' emittente è notoriamente stitico e non sgancerebbe mai oltre 11 milioni per stipendiare qualcuno, fosse anche un fenomeno.

     

    Trattasi probabilmente di fantasia malata. Assurda poi la dichiarazione di Arturo Diaconale, il quale per giustificare il suo voto in Consiglio di amministrazione teso ad approvare i milioni a Fazio, ha detto senza vergogna di essere stato obbligato dalle circostanze a piegarsi alla volontà altrui. Ridicolo.

    urbano cairo ops urbano cairo ops

     

    Ma non è tutto. Il programma di Fabio passerà dalla terza alla prima rete. Cosicché la terza sarà impoverita e la prima penalizzata, dato che la trasmissione nacque e si impose quale prodotto di nicchia ossia rivolta a telespettatori sofisticati, prevalentemente di sinistra, intellettuali veri o presunti, comunque interessati a mostrarsi tali. Una boiata di questo genere non poteva che recare la firma di un branco di incompetenti.

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