Estratto dell’articolo di Antonello Caporale per “il Fatto Quotidiano”
parigi gilet gialli
Professor Fitoussi, un aggettivo per definire Emmanuel Macron.
Imbecille.
Jean-Paul Fitoussi, economista francese di origini tunisine, vive a Parigi ma frequenta Roma. Dalla sua casa il rumore delle bombe carta, il fumo dei lacrimogeni, le cariche della polizia paiono inesistenti. L' analisi sui gilet gialli, la protesta che ha incendiato la Francia e ha azzerato la reputazione politica del presidente Macron parte proprio da questa considerazione.
EMMANUEL MACRON BRIGITTE GILET GIALLI
Parigi non conosce la Francia, e chi abita a Parigi non sapeva che milioni di francesi vivono difficoltà più estreme di quelle ipotizzabili. Ci si sveglia stupiti di questa rabbia, ma un politico che non conosce il suo Paese che dirigente è?
Professore, lei è stato un sostenitore di Macron.
Di più. Mi sono esposto, ho firmato un appello a suo favore. Lo ritenevo in gamba, capace di dare alla Francia ciò che chiedeva: un nuovo corso, una nuova classe dirigente.
Invece?
I francesi si sono accorti della verniciatura, neppure fatta bene, di un muro pieno di crepe. Stesso potere dietro il paravento di un giovane uomo.
Fitoussi
Si è usata la parola "golpe" per definire il clima francese. Fa rabbrividire l' idea che la crisi politica possa infragilire quella democrazia così antica fino a immaginare come plausibile un esito violento.
È una analisi superficiale e non attuale. La Francia ha spalle solide e il presidente della Repubblica può dormire sonni tranquilli. Se vuole resterà fino al compimento dell' ultimo giorno del suo mandato. Altrimenti si può dimettere se intuisce di non avere sufficiente caratura e forza politica.
MACRON ALLA GOGNA - PROTESTE CONTRO IL PRESIDENTE FRANCESE
Ritiene plausibili le dimissioni?
Non sono in grado di dirlo. Auspico invece che cambi in fretta la sua politica.
Partiamo dal punto centrale: cosa ha fatto Macron per guadagnare questa protesta così dura, così estrema, anche violenta?
Macron aveva annunciato che il suo programma era costituito da due parti. Apriva alla destra, all' elite, alla borghesia imprenditoriale, garantendo la riduzione delle tasse sul capitale finanziario. E offriva però alla sinistra, al popolo, un miglioramento delle condizioni economiche. L' aiuto alla destra c' è stato subito. I ricchi e i ricconi si sono visti alleggerire le tasse sui capitali, ha lasciato intatte solo quelle sul patrimonio immobiliare. Ai poveri invece ha servito il nulla. Già questa, da sola, era una condizione pericolosa.
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gilet gialli parigi
Infatti io credo che chi è sceso in piazza si sia sentito pienamente tradito. Altrimenti perché tutta questa rabbia? Macron era la nostra carta per il futuro: abbiamo scommesso sul giovane talentuoso. Immaginavamo che cancellasse la burocrazia politica ingobbita e insaziabile.
È il più classico degli scontri: popolo contro l' elite .
Fitoussi
Ma no! Mica in Italia governa il popolo? L' esecutivo si dichiara populista, ma è un carattere della sua politica. La differenza tra Italia e Francia è che gli italiani hanno mandato al governo partiti e movimenti nuovi, mentre in Francia hanno creduto di mandarli. Da questa scoperta sono nate le proteste.
In Italia la protesta non è tracimata nelle piazze. Almeno fino a questo momento.
Perché i partiti di governo fanno quello che avevano promesso. A politiche di destra, come quelle fiscali, si uniscono leggi più di sinistra. La riforma delle pensioni, il reddito di cittadinanza.
gilet gialli bruxelles
L' opposizione ritiene invece il reddito di cittadinanza una misura puramente assistenziale che non giova alla crescita economica. (…)
macron bin salman