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    GALEOTTO FU IL GIOCO HARD! ORTAGGI, FRUTTA, VIBRATORI, SAPONETTE, PROFUMI, TUTTI RIGOROSAMENTE RITROVATI NEL LATO B: SONO CENTINAIA I PAZIENTI CHE SI PRESENTANO AL PRONTO SOCCORSO A TESTA BASSA E CHIAPPE STRETTE – "STAVAMO FACENDO DEI GIOCHI QUANDO MI HANNO INFILATO UNA BOTTIGLIETTA DI COCA-COLA NEL LATO B E HA FATTO 'BLUP'..."


     
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    PRONTO SOCCORSO 1 PRONTO SOCCORSO 1

    Silvia Mancinelli per il Tempo

     

    Non è ancora chiaro se di anello di fidanzamento infilato a forza nel dito sbagliato o se di regalo impossibile da cambiare si sia trattato. Quel che è certo è che il povero medio deve averlo schifato al punto da essersi gonfiato a dismisura quasi risucchiandolo.

     

    Così, con la fedina ormai incollata e il dito livido, una donna di 35 anni si è presentata domenica sera al pronto soccorso del San Giovanni. In aiuto dei medici, impegnati con ogni unguento possibile, sono dovuti intervenire addirittura i vigili del fuoco che, infranta la vera e chissà quale promessa -hanno liberato la donna e il suo dito.

     

    Eppure con le emergenze «particolari» il personale ospedaliero potrebbe riempire enciclopedie tragicomiche. Centinaia i pazienti che ogni anno si presentano a testa bassa e natiche strette nei nosocomi di tutta Roma.

    mattarello ritrovato nel retto di un paziente al pronto soccorso mattarello ritrovato nel retto di un paziente al pronto soccorso

     

    Galeotti i giochi erotici o gli irrefrenabili momenti di goliardia, tra le mura domestiche, e spesso il ricovero è garantito con ortaggi, frutta, vibratori, saponette, profumi e un vero e proprio arsenale fatto di proiettili inesplosi e granate: il tutto, rigorosamente, perso «dove non batte mai il sole».

     

    Portavoce di esperienze indimenticabili e documentabili con tanto di assurde radiografie sono gli infermieri, testimoni di imbarazzanti richieste di aiuto. «Una volta, al pronto soccorso del Grassi, si presentò una coppia molto elegante e a modo- racconta uno di loro- Lei ancora me la ricordo, era bellissima con un vestito lungo e uno spacco mozzafiato. Si avvicinò a me e ai due colleghi coni quali stavo facendo il turno di notte. "Devo par lare con un medico" ci disse. Nonostante le chiedessimo più volte spiegazioni, quella insisteva per parlare da sola con un chirurgo per una"cosa personale".

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    L' abbiamo accontentata, nonostante la prassi esiga che sia necessario informare il medico prima attraverso l' accettazione. Quando è entrata nella saletta da sola col dottore, noi ci siamo seduti tutti su una barella al di là della tenda che prima divideva gli spazi. Eravamo stretti su quella lettiga per non far vedere i piedi dall' altra parte. La tentazione di ascoltare era troppo forte.

     

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    Ha iniziato a raccontare non senza imbarazzo che era a una festa di amici insieme al marito. "Stavamo facendo dei giochi quando a me hanno infilato una bottiglietta di coca-cola nel lato b e ha fatto blup - ha detto - Il chirurgo le ha chiesto spiegazioni, non capendo, e quando lei ha risposto nei dettagli, ci siamo messi a ridere così tanto da cadere tutti dalla barella. Quella notte non la scorderò mai».

     

    Più uomini, tuttavia, a ricorrere alle cure degli ospedali per oggetti «indesiderati» finiti nel fondoschiena. Tra i 50 e i 65 anni, per lo più, mai in pronto soccorso troppo vicini a casa per evitare di essere riconosciuti. Un altro episodio da manuale è quello di un signore ricoverato d' urgenza per lancinanti dolori all' addome.

     

    «Aveva un vibratore fuori misura completamente dentro racconta un infermiere -Il medico ci chiedeva di tenerlo fermo per i raggi, ma la testina rotante continuava a muoversi per le batterie ancora in funzione, vero è che la lastra veniva sempre mossa».

     

    Così l' anziano con la saponetta, giustificatosi coi medici raccontando del tentativo di risolvere una fastidiosa stitichezza. E poi quello che cade accidentalmente sul telefono che continua a squillare, l' amante goliardo che pratica il clistere con il cemento per fare il calco del suo posto preferito. E un romeno che si prostituisce a Ostia, presentatosi anche recentemente al pronto soccorso del Grassi, sempre con un cetriolo. «Alla fine non l' abbiamo visto più, perché gli abbiamo consigliato almeno di metterci un elastichetto...».

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