• Dagospia

    GENOVA PENDE A DESTRA? - LA SFIDA AL BALLOTTAGGIO POTREBBE CONSEGNARE LA CITTA’ AL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, MARCO BUCCI - SAREBBE UN COLPO TREMENDO PER I SINISTRATI, CHE GOVERNANO DA PIU’ DI VENT’ANNI - MA E’ UNA MAZZATA ANCHE PER GRILLO, PADRONE DI CASA: IL M5S SI E’ SUICIDATO


     
    Guarda la fotogallery

    Marco Menduni per “la Stampa”

     

    Marco Bucci Marco Bucci

    La sorpresa salta fuori dallo spoglio del primo turno e va oltre le più rosee previsioni del centrodestra, quando Marco Bucci mette più di cinque lunghezze (38,8 a 33,4 per cento) sullo sfidante Gianni Crivello, centrosinistra. La sinistra costretta ad inseguire è una novità, quasi uno choc per Genova. Per ritrovare una sfida testa a testa bisogna tornare indietro di vent' anni, quando l' ex leghista Sergio Castellaneta insidia all' ultimo voto l' avvocato Giuseppe Pericu. Altri tempi, altre circostanze.

     

    Prima di allora, Genova era una città con il freno a mano tirato, che era riuscita solo nel 1991 a resuscitare il teatro Carlo Felice ferito a morte dalle bombe della guerra e a rifare il maquillage al maestoso Palazzo Ducale. Poi cambia tutto. Al secondo giro Pericu va in carrozza con oltre il 50 per cento dei voti e sono gli anni in cui la città cambia volto.

    Gianni Crivello Gianni Crivello

     

    Arrivano i soldi del G8, nel 2001, e della Capitale della cultura, nel 2004. In via San Lorenzo, dove si affaccia la cattedrale, transitavano le macchine e le facciate dei palazzi erano annerite dallo smog. In piazza De Ferrari il traffico correva tutto intorno della Fontana ridotta a rotatoria. Dove oggi ci sono il Porto Antico e l' Acquario, vanto della città turistica, c' era un' area nascosta da una barriera di metallo arrugginita, la stessa che si vede nelle inquadrature de «Le mura di Malapaga», il film di René Clément con Jean Gabin. Un set allestito nel 1949.

    COFFERATI BURLANDO PAITA RENZI COFFERATI BURLANDO PAITA RENZI

     

    Genova sembra aver innestato la quinta: eppure, subito dopo quell' anno, il 2004, tutto si ferma: inizia da lì il capitombolo della sinistra in città che si riverbera fino a oggi. «Abbiamo perso la nostra identità - spiega oggi Pericu - e non siamo riusciti a esprimerne una nuova quando la crisi ha iniziato a colpire». La spaccatura interna è culminata con l' uscita di Cofferati dal partito dopo le primarie per la Regione «e chissà se riusciremo mai a ripresentarci con un' identità precisa e forte».

     

    Dopo Pericu la città va in grave affanno, la sinistra con lei. Il quartiere angiportuale di Sampierdarena all'inizio del Novecento era definito la Manchester d'Italia, per la fioritura industriale che ne aveva spinto verso l' alto tessuto sociale e struttura economica. Un feudo rosso, ma ricco, dal Dopoguerra. Poi è arrivata la crisi dell' acciaio, il commercio è andato in tilt dopo l' apertura del megacentro commerciale di Fiumara, l' immigrazione massiccia dal Sudamerica ha creato frizioni e tensione continua. Il centrosinistra qui ce l' ha fatta, ma per un soffio quando prima dilagava.

     

    beppe grillo a genova beppe grillo a genova

    Ancora più a ponente, a Voltri, ha retto con il 40%. Ma quando Mauro Avvenente, per 10 anni presidente del municipio, ha iniziato a far politica, non c' era storia: Pci al 70.

    «Quando nei quartieri collinari - dice Avvenente - dove abitano gli ex operai dell' Italsider e i portuali la Lega va oltre il 23 per cento, qualche domanda dobbiamo porcela anche noi.

    Anche sulle questioni dell' immigrazione e su come le stiamo gestendo». La sua analisi: «Dal "centro" nessuno si è sognato di ascoltare disagi e richieste dei cittadini».

     

    Beppe Grillo VAFFADAY DI GENOVA FOTO LAPRESSE Beppe Grillo VAFFADAY DI GENOVA FOTO LAPRESSE

    Certo, alla sfida è mancato un pezzo. «I Cinque Stelle - dice Luca Bizzarri, il cabarettista che nella sua città ha investito in due locali e una scuola d' arte - si sono sconfitti da soli, lasciandoci la sfida tra due sessantenni, uno dei quali viene dall' apparato di partito». Un «apparato» ora costretto a inseguire. Comunque vada, su una Genova così tanto a destra, solo cinque anni fa nessuno avrebbe scommesso un centesimo.

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport