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    IL CINEMA DEI GIUSTI - ‘CONTINUIAMO A PARLA' DE PIPPE O ANDIAMO AVANTI?’. SONO TORNATI I FRATELLI VANZINA, ORMAI DEI SUPERCLASSICI IN UN CINEMA ITALIANO MALRIDOTTO FRA FLOP, MOLESTIE E FILM FATTI CON LO STAMPINO - IN QUESTO CURIOSO “CACCIA AL TESORO”, CON SALEMME E BUCCIROSSO, SI RIFANNO A UN GENERE LONTANO E DAVVERO POCO BATTUTO DELLA NOSTRA COMMEDIA: IL COLPO GROSSO ALLA NAPOLETANA


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

    Caccia al tesoro di Carlo Vanzina.

     

    caccia al tesoro dei vanzina caccia al tesoro dei vanzina

    "Continuiamo a parla' de pippe o andiamo avanti?". Ecco. Sono tornati i fratelli Vanzina, ormai dei superclassici in un cinema italiano malridotto fra flop, molestie e film fatti con lo stampino. Stavolta, in questo curioso Caccia al tesoro, interpretato da Vincenzo Salemme e Carlo Buccirosso, i Vanzina si rifanno a un genere lontano e davvero poco battuto della nostra commedia come quello del colpo grosso alla napoletana. Un titolo per tutti: Operazione San Gennaro di Dino Risi con Nino Manfredi, Senta Berger e Toto'. Anche li' l'idea era quella di svaligiare il Tesoro di San Gennaro, ma in un giorno particolare come quello della finale del Festival di Napoli.

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    "Non e' un plagio", dice a un certo punto uno dei protagonisti citando app‎unto una trovata del film di Risi, "e' una citazione". Infatti non e' neanche un vero e proprio remake, ma solo l'idea da dove partire per far funzionare una serie di buoni attori in gran parte napoletani. Vincenzo Salemme, Carlo Buccirosso, Serena Rossi, e per sviluppare delle battute divertenti sul calcio e sul Napoli di oggi all'epoca di De Laurentiis.

     

    Le battute sul traditore Higuain, danno un po' di pepe alla vicenda quando l'azione si sposta da Napoli a Torino, mentre si Giove Juventus-Torino, dove il Tesoro di San Gennaro e' stato portato. Magari non tutto funziona e, avendo a portata di mano Salemme e Buccirosso, si sarebbe potuto osare di piu', ma anche cosi' il raccontino funziona, gli attori, coadiuvati da un bel prete di Benedetto Casillo, da Max Tortora come ladro romano ("ma non c'e' un limite d'altezza per i ladri?"), da Francesco Di Leva come boss di Gomorra e da Antonio Fiorillo come fratellino del boss, hanno tutti i loro momenti.

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    Anche perche' i Vanzina sanno ancora come scegliere le facce, come muovere i caratteristi. Ovvio che qua e la' affiori un po' di stanchezza, segno dei tempi diciamo, ma quando Salemme e Buccirosso improvvisano, fanno sempre ridere. E, comunque, a parte qualche battuta un po' sprecata, faraoni-faraglioni, qualche citazione troppo antica, quella su Aurelio Fierro e "Guaglione", altre un po' buttate vie, penso al sogno di Salemme di fare il tappeto rosso di Cannes come protagonista di un film di Sorrentino, alla fine di fronte a questo cinema ci troviamo a casa.

     

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    E ci basterebbe l'omaggio a Operazione San Gennaro, grande commedia della nostra infanzia, farci tornare l'allegria, o tutte le battute napoletane della prima parte del film. Imperdibile il finalone con Fiorillo che seguita a mangiarsi gli ziti e la mozzarella in carcere con Max Tortora che scava una buca bassa, proprio perche' lui e' cosi' alto, per scappare. In sala da giovedi.

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