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    IL NECROLOGIO DEI GIUSTI – SE NE VA A 92 ANNI ANCHE DOROTHY MALONE, LA BIONDA PIU’ TORBIDA DI HOLLYWOOD - IL SUO PERSONAGGIO DI NINFOMANE COMPLESSATA IN COME LE FOGLIE AL VENTO LE DIEDE ANCHE UN OSCAR – EBBE TRE MARITI, IL SUO ULTIMO FILM A FIANCO DI SHARON STONE E’ STATO… - VIDEO


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

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    Se ne va pure la bionda più torbida di Hollywood ai tempi del Technicolor, la più celebre peccatrice di Peyton Place. Dorothy Malone, adorata dai cinéphiles di tutto il mondo per il suo personaggio di ninfomane complessata in Come le foglie al vento di Douglas Sirk, ruolo che le dette anche un Oscar, ci lascia a 92 anni nella Dallas dove era cresciuta. 

     

    Se il film di Sirk e la popolarissima serie tv le dettero fama immortale, i fan del western classico la ricorderanno giovanissima in Il ranch delle tre campane di Ray Enright, L’uomo del Nevada di Gordon Douglas, Gli amanti della città sepolta di Raoul Walsh, La jena del Missouri di Rod Amateu o come la bionda di capolavori del calibro di L’occhio caldo del cielo di Robert Aldrich a fianco di Kirk Douglas, o di Ultima notte a Warlock di Edward Dmytryck, dove ha vita dura nel triangolo amoroso tutto maschile che si svolge fra Henry Fonda, Anthony Quinn e Richard Widmark. Spesso Hollywood l’ha proposta come donna di forte sensualità all’interno di situazione più o meno velatamente gay o a fianco di protagonisti non così interessati a lei, come Rock Hudson in Come le foglie al vento o addirittura Liberace in Sogno d’amore.

     

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    E lei è stata bravissima nel modellarsi questo ruolo estremamente moderno nella Hollywood degli anni ’50. Nata a Chicago nel 1925, cresce però a Dallas, nel Texas, in una famiglia di cinque figli. Giovanissima entra nel cinema con piccoli ruoli nei film della RKO, Higher and Higher, Hotel Mocambo. Passa poi alla Warner Bros, e si mette in luce nel capolavoro di Howard Haws Il grande sonno con la coppia Humprey Bogart-Lauren Bacall, per poi passare al cinema western, Speroni e calze di seta, Gli amanti della città sepolta. Decide di andare a studiare a New York tra la fine degli anni ’40 e i primi ’50, anche se seguita a avere buoni ruoli nei film di Jerry lewis e Dean Martin, Artisti e modelle, Morti di paura.

     

    Ma le sue scene fortemente erotiche con Tab Hunter in Prima dell’uragano mostrano che è diventata un’attrice diversa da come Hollywood la voleva. La Universal e Douglas Sirk se ne accorgono e la lanciano in Come le foglie al vento a fianco di Robert Stack, Rock Hudson e Lauren Bacall. Ma è lei a dominare la scena e a vincere l’Oscar quell’anno nel ruolo di Marylee Hadley, la figlia senza pace del ricco petroliere Robert Keith, in cerca d’amore e di sesso facile. Il successo del film la porta a una serie di titoli piuttosto simili.

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    La Universal la vuole come protagonista de Il trapezio della vita di Douglas Sirk, poi di Furia d’amare di Art Napoleon, dove interpreta il ruolo della figlia di John Barrymore. Non è male come bionda torbida anche nel disaster movie La crociera del terrore di Andre L. Stone, ma non saranno i successi sperati. Interpreta un grande western come Ultima notte a Warlock, ma è un film di uomini, anche un bel po’ innamorati fra di loro che non darà grande spazio alla sua personalità. La soap tv Peyton Place, nei primi anni ’60, riprenderà i temi dei mélo della Universal e le aprirà le porte di un successo diverso. Farà moltissima tv negli anni successivi, alternata a qualche ruolo al cinema, dove sarà sempre la bionda pericolosa degli anni ’50.

     

    La vedremo così anche in un bel noir di Alberto De Martino girato in America, Femmine insaziabili, prima di un curioso ritorno a fianco di Sharon Stone, giustamente, in Basic Instinct di Paul Verhoeven nel 1992, il suo ultimo film. Tra le bionde pericolose, ovviamente, non si poteva scegliere di meglio come antenate della Stone. Dorothy Malone ebbe tre mariti. Il primo, sposato nel 1935, era l’attore francese Jacques Bergerac, ex di Ginger Rogers, che le dette tre figli e durò fino al 1964. Il secondo matrimonio durò tre mesi e il terzo tre anni.   

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