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    RENZI ALL'ATTACCO – IL DUCETTO SI ATTREZZA PER LA GUERRA DENTRO (E CONTRO) IL PD – DOPO IL "TRADITORE" FRANCESCHINI TEME L'ADDIO DI FASSINO E MARTINA. INTANTO ORLANDO E LA FINOCCHIARO (FORSE PRODI) APPLAUDIRANNO SABATO PISAPIA – E LUI SI VENDICA: MARCO MINNITI SARA’ IL SUO CANDIDATO PER PALAZZO CHIGI SE LUI NON POTRA’ ARRIVARCI - L'ARMAGEDDON IL 10 LUGLIO IN DIREZIONE


     
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    FRANCESCHINI FRANCESCHINI

    Da giocatore di poker (anche un pizzico baro), il Cazzaro di Rignano si tiene gli assi nella manica. Sa che le mani che avrà davanti sono rimaste poche. La fronda interna lo sta snervando. Franceschini è ormai perso: “Dario è il solito traditore”, avrebbe detto. Ed il ministro, di rimando: “Aenti chi parla a proposito di traditori”.

    anna finocchiaro anna finocchiaro

     

    Nelle ultime ore qualche dubbio gli sta salendo anche su Fassino e Martina, gli ultimi ex Ds rimasti fedeli. Dialogano con Pisapia. Forse non avranno il coraggio di presentarsi sabato a Santi Apostoli, ma davanti all’ex sindaco di Milano ci saranno comunque altri ministri come Anna Finochiaro e Andrea Orlando; e chissà, forse pure Prodi: “quando lo abbraccio mi sembra di buttarmi in un barattolo di marmellata”. Ed al "Crisantemo Magico" oggi avrebbe confidato: “Meno male che ci sono stati quei 101” che sbarrarono la strada del Quirinale al Prof.

     

    Guerini e Epifani Guerini e Epifani

    Chissà chi gliel’ha poi messa in testa l’idea che la migliore difesa è l’attacco? Fatto sta che vuole continuare ad attaccare. Chi? In primo luogo quello che definisce il governo “Gentiloni/Padoan”. Gli hanno detto che a Verona la fidanzata di Tosi ha perso per colpa del ministro e la sua operazione con Intesa per il salvataggio delle banche venete.

    renzi padoan gentiloni renzi padoan gentiloni

     

    Mentre il premier è accusato di aver messo in calendario lo “ius soli” alla vigilia dei ballottaggi; tema sul quale ora il Cazzaro vuole quattro voti di fiducia. Così almeno, si leva Gentiloni dalle palle una volta per tutte.

     

    L’attacco finale arriverà con la Direzione Pd del 10 luglio. In quella sede, Matteo lancerà una “forte iniziativa politica”, tale da dimenticare (crede) Consip e casini a sinistra. Ma il vero asso nella manica è un altro. E si chiama Marco Minniti.

    marco minniti marco minniti

     

    Renzi si sta attrezzando per la guerra termonucleare e se dovesse perdere la partita di Palazzo Chigi è pronto ad indicare il ministro dell’Interno quale suo candidato ideale per guidare il governo. Sia in caso di dimissioni di Gentiloni: Matteo sta cercando disperatamente l’incidente parlamentare; sia dopo le elezioni. 

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