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    I FURBETTI DEL BONIFICO - VIDEO: ANCHE LA STAR DEL M5S BARBARA LEZZI E MAURIZIO BUCCARELLA TRA CHI HA INTASCATO I SOLDI DESTINATI AL MICROCREDITO? A ‘LE IENE’ PARLA L’ATTIVISTA: ‘TRA DEPUTATI E SENATORI SONO PIÙ DI 10, UN PARTITO DI FURBASTRI CHE TRADISCE LA FIDUCIA DEI CITTADINI’ - DI MAIO E DI BATTISTA IN TILT: ‘CI ATTACCANO PER UN PAIO DI PARLAMENTARI CHE NON HANNO ANCORA RESTITUITO. UN PAESE ALLA ROVESCIA’. MA IL PROBLEMA È CHE AVREBBERO TRUFFATO IL SISTEMA…


     
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    1. FURBETTI DEL BONIFICO, INCUBO LE IENE SU DIECI M5S NEL MIRINO ANCHE I SENATORI LEZZI E BUCCARELLA

    Ilario Lombardo per la Stampa

     

    i furbetti del bonifico le iene su m5s 3 i furbetti del bonifico le iene su m5s 3

    Il finale del servizio delle Iene apre al prossimo episodio dei furbetti del bonifico del M5S ma spalanca anche uno strapiombo dove potrebbe finire tutta la credibilità costruita in questi anni dai grillini. Si vede l' inviato del programma di Mediaset insistere a chiedere riscontro dei versamenti bancari ai senatori Barbara Lezzi e Maurizio Buccarella. Siamo a Lecce, a un incontro pubblico con Luigi Di Maio che siede accanto ai due senatori. Buccarella, soprattutto, reagisce nervosamente alle domande della iena, cosa abbastanza strana per chi lo conosce. Lui e la collega Lezzi sarebbero altri due nomi che avrebbero mentito sui rimborsi.

     

    «Sono almeno dieci» dice la fonte anonima intervistata dalle Iene, che per aggirare il divieto imposto da Mediaset per rispetto della par condicio hanno pubblicato il servizio sul profilo Facebook del programma.

     

    Dunque dieci parlamentari grillini in tutto avrebbero finto il taglio dell' indennità di mandato e il bonifico destinato al Fondo di garanzia per la microimprenditorialità presso il ministero dello Sviluppo economico. Nell' elenco ci sarebbero anche Buccarella e Lezzi, quest' ultima lanciata spesso come madrina dei temi economici.

    i furbetti del bonifico le iene su m5s 2 i furbetti del bonifico le iene su m5s 2

    La chiusa del servizio tv lascia attoniti i vertici del M5S.

     

    Luigi Di Maio è incredulo. Nei giorni precedenti entrambi i senatori avevano assicurato allo staff della Casaleggio, che sta invitando tutti a mettersi in regola, di avere solo dei semplici arretrati ancora da smaltire.

     

    Ma Di Maio vuole vederci molto più chiaro e ha chiesto che una squadra di collaboratori da oggi si occupi solo di spulciare i quasi mille bonifici fatti.

    Con particolare attenzione saranno esaminati i versamenti dal 2016 in poi, da quando cioè, forse in vista della fine della legislatura, i due parlamentari incastrati finora, Andrea Cecconi e Carlo Martelli, hanno cominciato a falsificare i rimborsi al fondo. Anche perché il Movimento deve ancora giustificare la differenza tra quanto dichiarato sul sito tirendiconto.it e il totale che risulta nel prospetto del Mise.

    i furbetti del bonifico le iene su m5s 1 i furbetti del bonifico le iene su m5s 1

     

    Un buco dei versamenti che supera i centomila euro ma che in realtà potrebbe essere ancora più grande. Nel computo del Mise infatti sarebbero finiti anche i rimborsi dei consiglieri grillini eletti in quattro regioni, Lombardia, Liguria, Veneto ed Emilia, oltre ai soldi restituiti da alcuni ex 5 Stelle, come Riccardo Nuti che ha dichiarato di aver versato a gennaio 20 mila euro circa.

     

    Questo significherebbe che la differenza tra quanto dichiarato dai parlamentari sul sito del M5S, con i relativi bonifici allegati - 23 milioni e 400 mila euro - e la cifra presente al Mise, 23 milioni 192 mila euro, sarebbe più alta di quanto si ottiene dalla semplice sottrazione e nasconderebbe gli altri colpevoli ammanchi di deputati e senatori.

     

    Ma non ci sono soltanto i maneggi truffaldini dei colleghi a impensierire Di Maio e i vertici.

    filippo roma delle iene becca carlo martelli filippo roma delle iene becca carlo martelli

    Oggi il candidato premier si ricongiungerà con Beppe Grillo in Campania per un' iniziativa insieme. E proprio nella sua regione il giovane leader ha scoperto di avere candidato un massone. Lo ha svelato il Mattino, si chiama Catello Vitiello, detto Lello, avvocato di Castellammare di Stabia, già candidato sindaco nel 2013. Scelto da Di Maio in persona, e presentato nella squadra dei super-competenti, è stato esponente della loggia napoletana La Sfinge, che aderisce al Grande Oriente d' Italia.

     

    Eppure era stato appena dieci giorni fa, il 31 gennaio, che Di Maio aveva assicurato: «Nel M5S razzisti omofobi e massoni non sono ammessi». A discolpa del leader, Vitiello sostiene che nessuno ai vertici del M5S sapeva ma non è minimamente intenzionato a ritirare la sua candidatura, nonostante la diffida a utilizzare il simbolo del M5S. Gliel' hanno chiesto e Vitiello ha detto di no, con tanto di comunicato in cui racconta che «è stata una breve esperienza» e che «la massoneria era un semplice hobby».

     

    Promette, pero: «Non remerò contro il M5s e vado avanti per la mia strada nella certezza di essere compreso da chi davvero mi conosce e crede in me». Insomma si gioca la sua candidatura senza più il Movimento costretto a digerire il quarto nome sgradito nelle liste, con buone probabilità di essere eletto e poi di passare subito in un altro gruppo parlamentare. L' erosione delle candidature prosegue, segno che forse più di qualcosa nella macchina dei controlli sui singoli nomi non ha funzionato ma anche che l' apertura alla società civile è stato troppo frettolosa.

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    2. SCONTRINI 5 STELLE, DIECI NEL MIRINO È BUFERA PER UN CANDIDATO MASSONE

    Dall’articolo di Cesare Zapperi per il Corriere della Sera

     

    (…)

     

    L' inviato Filippo Roma intervista un ex militante M5S che pare essere molto bene informato. Il supertestimone spiega che Cecconi e Martelli avrebbero fatto pasticci sui bonifici. A precisa domanda, i due cadono dalle nuvole e si rifugiano dietro risposte di circostanza.

     

    Scatta l' allarme e il Movimento fa sapere del deferimento ai probiviri. Ma l' ex attivista affonda i colpi: «Tra deputati e senatori siamo ad una doppia cifra, è un partito fatto di furbi e furbastri che tradisce la fiducia dei cittadini». E sibillinamente il servizio si chiude chiedendo conto della regolarità dei loro comportamenti ai senatori Barbara Lezzi e Maurizio Buccarella. Entrambi, con malcelato imbarazzo, si dicono tranquilli. La prima reazione di un esponente M5S è di Stefano Buffagni, candidato a Milano, fedelissimo di Di Maio.

    filippo roma delle iene becca andrea cecconi filippo roma delle iene becca andrea cecconi

     

    Su Facebook è durissimo: «Scacciamo i mercanti dal tempio, i moralizzatori, quelli in conflitto di interessi e che tengono famiglia». La caccia agli altri «furbi» è aperta. Matteo Renzi via social si affida all' ironia: «Queste persone che le Iene hanno scoperto a truffare e a dire bugie vi rappresentano o no?».

     

    In serata, ospite di Che tempo che fa Alessandro Di Battista dedica un breve cenno alla faccenda. «Essere attaccati da chi prende i vitalizi perché un paio di parlamentari non hanno ancora restituito i rimborsi è da Paese alla rovescia». E torna sull' accusa agli italiani di essere rincoglioniti per ribadire che è «troppo comodo prendersela solo con i politici» se si tengono ancora Renzi e Berlusconi.

     

     

    filippo roma delle iene becca andrea cecconi filippo roma delle iene becca andrea cecconi BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO ALESSANDRO DI BATTISTA BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO ALESSANDRO DI BATTISTA

     

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