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    VADO AL MAX (VERSTAPPEN) - PARLA IL 19ENNE DELLA RED BULL, BABY PRODIGIO DELLA F1: “I SORPASSI? NON LI IMPROVVISO. ME LI STUDIO RIVEDENDOMI I FILMATI DELLE GARE PRECEDENTI - SENNA? NON HO MAI CERCATO NÉ AVUTO IDOLI, SE NON MIO PADRELA FERRARI? IN FUTURO MI PIACEREBBE GUIDARLA – MESSI O RONALDO? CR7, E’ UNA BESTIA" - VIDEO


     
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    Daniele Sparisci per il Corriere della Sera

     

    Verstappen Verstappen

    Max Verstappen, il baby prodigio della F1, in appena due stagioni e mezzo ha riscritto tutti i record. Esordio da minorenne, è il più giovane pilota a essere andato a punti, a salire sul podio, a vincere una gara (l' anno scorso a Barcellona). A 19 anni parla come un veterano, con la sicurezza di chi un giorno, non lontano, diventerà campione. Per ora è spettatore del duello Ferrari-Mercedes. Quest' anno il suo talento infinito è frenato dalle bizze tecniche della Red Bull e del motore Renault.

     

    Per uno competitivo come lei accettare ritiri e prestazioni opache deve essere dura.

    Verstappen Verstappen

    «Certo, non è quello che volevo. Mi aspettavo, come tutta la squadra, un passo in avanti: poter lottare al vertice e invece siamo lontani. Ma cerco di vedere il lato positivo».

     

    Quale?

    SENNA SENNA

    «A livello personale sono migliorato, non faccio errori e concretizzo ogni occasione che mi capita».

     

    Dopo un cammino straordinario era pronto ad affrontare un periodo del genere?

    «Certamente, nelle corse capita sempre. La cosa più importante è restare concentrato, essere ottimista e provare a dare sempre il meglio».

     

    Prima dell' avvio del campionato, con il cambio di regole, si diceva che la Red Bull fosse favorita. Lei ci credeva?

    «Ci speravo, però ho cercato di non farmi troppe illusioni. Meglio mantenere un approccio distaccato, così se le cose non vanno bene non ci resti troppo male. E ora posso pensare solo a come recuperare».

     

    Suo padre Jos (che è stato compagno di Michael Schumacher ai tempi della Benetton) che dice?

    Verstappen Verstappen

    «Mi dà consigli, mi motiva, ci parlo a lungo e di tutto. La mia famiglia è fondamentale, ma devo cavarmela da solo».

     

    L' hanno paragonata ad Ayrton Senna per come ha guidato sotto la pioggia nel Gp del Brasile (2016), lei ha detto di non avere idoli se non suo papà appunto. Perché?

    «Non ho mai cercato né voluto eroi, ho sempre pensato a rimanere me stesso. E poi mio padre ha dato tutto per me, non ho motivo di trovare un' altra figura di riferimento».

     

    Album dei ricordi, scelga le sue hit in questi due anni e mezzo di F1?

    «La vittoria in Spagna naturalmente, poi il Brasile. Ci metto anche il secondo posto in Austria 2016 e i Gp d' Ungheria e d' America quando sono arrivato quarto con la Toro Rosso nella stagione del debutto. Insomma di bei ricordi ne ho...».

     

    VONN 12 VONN 12

    Tornando al presente, dicono che con le nuove macchine è difficile superare. In Cina ne ha passati nove al primo giro, in Canada ha bruciato Vettel allo start, conta di più il talento naturale o la preparazione?

    «Sono manovre che ho imparato sui kart, le ho affinate studiando le partenze. Devi inventarti sempre qualcosa, al sabato dopo le qualifiche, e anche prima, mi rivedo i filmati delle gare precedenti per capire cosa si può fare nella posizione in cui mi trovo, per vedere come si sono comportati gli altri. Il resto è una questione di feeling, di come mi sento in quel momento».

     

    VERSTAPPEN BRASILE VERSTAPPEN BRASILE

    Max il re dei sorpassi, per due volte di fila ha vinto il premio della Fia per la manovra più bella. Che effetto le fa?

    «È una bella soddisfazione, ma non lo considero così speciale. In fondo è ciò che ho sempre fatto in vita mia».

     

    Passiamo al duello Ferrari-Mercedes, chi vincerà?

    «Sono sorpreso dalla Ferrari, dai progressi ottenuti sul telaio e sul motore. Una battaglia molto interessante, quando un team pare essere in vantaggio, nella gara successiva viene superato dall' altro che ritorna davanti: la sfida è costante. Il gap è minimo, la competizione è sui dettagli».

     

    lionel messi lionel messi

    Sì, ma se puntasse un euro dove lo metterebbe?

    «Fra Vettel e Hamilton la spunterà chi avrà la macchina più affidabile. In fondo in fondo direi Lewis anche se Sebastian è un ottimo pilota, sarà una lotta serrata».

     

    E dopo loro due chi è il più forte?

    «Io».

    Ride.

    «Dai ci metto anche Daniel (Ricciardo, il compagno di squadra ndr)».

     

    Come sono i rapporti con Vettel, ci sono stati parecchi incontri ravvicinati fra voi?

    «Ottimi. A volte ci sono frizioni, altre si torna buoni amici. È normale, siamo piloti».

     

    Al di fuori delle corse chi è l' atleta che ha conosciuto e che l' ha colpita di più?

    «Lindsey Vonn, è veramente una bella persona. Ed è straordinaria l' energia che riesce a trasmetterti: ha avuto tanti infortuni eppure non molla mai e torna sempre a vincere. A ogni stop ha risposto con allenamenti sempre più duri e con una forza di volontà enorme. È un messaggio forte diretto ai giovani».

     

    Se rinascesse calciatore chi vorrebbe essere, Messi o Cristiano Ronaldo?

    «Non sono un fan di Messi anche se vederlo in campo è uno spettacolo. Ma per come sono fatto, mi identifico in Ronaldo. Quest' anno è stato pazzesco, è una "bestia". Ha visto i due gol che ha segnato nella finale di Champions?».

    cristiano ronaldo cristiano ronaldo

     

    Già, l' ha vinta quattro volte. E lei quanto dovrà aspettare per il primo Mondiale? È sicuro di riuscire a vincere?

    «Sono certo delle mie capacità. Devo solo aspettare di guidare la macchina migliore. Ora sono Ferrari e Mercedes, domani chi può dirlo».

     

    Ma lei si immagina un giorno in Ferrari?

    «Perché no? Però ora ho un contratto con la Red Bull e devo pensare a come raddrizzare questa stagione. Poi vediamo che succede in futuro, sono ancora molto giovane».

    Al terzo anno di F1 sembra diventato più paziente...

    «Sì, ma voglio anche vincere».

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