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    IBRACADABRA! NEL MERCATO DELLE FOLLIE RE ZLATAN OFFRE I SUOI GOL A GETTONE - LA PROPOSTA DI RAIOLA AL MILAN: INGAGGIO DA UN MILIONE (DA GENNAIO A GIUGNO) PIÙ UNO LORDO A OGNI PRESENZA - MOURINHO: "MAGARI RIMANE CON NOI ALLO UNITED” – E INTANTO IBRAHIMOVIC DIVENTA UN VIDEOGAME


     
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    M. Pi. Per La Repubblica

     

    Nel mercato che strapaga Neymar, ma pure Walker e Mendy, per lui non c' è spazio. L' estate dei 3 miliardi e spicci già spesi, in attesa di Mbappé e Dembelé, Coutinho e Diego Costa, Zlatan Ibrahimovic la passa su uno yacht, chioma al vento, senza lo straccio di un pallone da prendere a calci. L' uomo capace di movimentare 170 milioni di euro in 15 anni, con i traslochi da Malmö a Manchester passando per Amsterdam, Torino, Milano, Barcellona e Parigi, è libero.

     

    Senza squadra dopo aver trascinato il Manchester United alla finale di Europa League. Tutta colpa di quel ginocchio saltato in semifinale: rottura del crociato anteriore e posteriore.

     

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    Chi scommette sul suo recupero? Lui, ovviamente. E a lui, come alla sua splendida moglie Helena, Milano piace da matti.

     

    Al punto che, secondo una voce molto ricorrente in alcuni corridoi milanesi, l' agente Mino Raiola avrebbe bussato nella sede del Milan. Con una proposta suggestiva per consumare il ritorno: contratto da un solo milione di stipendio da gennaio a giugno, più un altro milione (lordo, ovviamente) per ogni partita giocata. Insomma, un contratto a gettone, della serie "provare per credere". Carissimo, ma a gettone. Ve lo immaginate? Il ragazzo che a 16 anni si permise di rifiutare l' Arsenal quando Wenger gli propose di fare un tentativo, perché «Zlatan non fa provini», che si mette in discussione.

     

    Le possibilità che davvero Ibra torni al Milan però restano pochine, nonostante certe frasi di Fassone («Ritorni eccellenti? Nella vita mai dire mai, magari qualche vecchia conoscenza potrebbe tornare, ma non voglio alludere a Ibra») abbiano alimentato la suggestione.

    RAIOLA IBRA RAIOLA IBRA

     

    In realtà, a Milano qualcuno che chiama Ibrahimovic c' è: «Zlatan è un grandissimo campione, a chi non piacerebbe giocare con uno come lui?», ammette Borini, che già non parte in cima alle gerarchie offensive e che ancora meno spazio avrebbe con la giraffona di Malmö di nuovo a San Siro. Ma pure Andrea Conti vota Ibra: «Sarebbe di grande aiuto, è un grandissimo calciatore, non ve lo devo dire certo io, ha vinto tutto». Chi di certo firmerebbe in bianco sono i tifosi.

     

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    A gelare i loro entusiasmi ci pensa Mourinho, che quasi a vantare uno ius primae noctis sul futuro del centravanti annuncia: «Magari rimane con noi, in questo momento non ha il contratto, però è più vicino a noi che agli altri club». E in effetti a Manchester hanno lasciato vacante la maglia numero dieci, la preferita di Ibra, che un anno fa - causa Rooney - si era dovuto accontentare del nove. Ma che oggi la troverebbe libera ad attenderlo.

     

    Mentre i suoi (ex) compagni si giocano la Supercoppa Europea, però, lui è a concedersi - si fa per dire - fisioterapia e cyclette su un balconcino vista mare, aspettando che il ginocchio torni quello che gli ha consentito di gonfiare 481 porte tra club e nazionale.

     

    Eppure, Zlatan è già tornato sugli schermi. Certo, è dovuto diventare un videogame: si chiama "Zlatan Legend", e la sua testa è montata su un supereroe che sembra Ironman. Lo slogan è alla Ibra: «Da oggi, l' universo ». E magari, pure una squadra.

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