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    “SONO LA REINCARNAZIONE DI UN ARCANGELO”. E CON QUESTA STRONZATA IL 73ENNE PIETRO ALFIO CAPUANA APPROFITTAVA DI ALCUNE BAMBINE ALL’INTERNO DELLA SUA SETTA RELIGIOSA - IL “SANTONE” NON AGIVA DA SOLO: ERA AIUTATO DA TRE COLLABORATRICI FIDATE - DURANTE LE SERATE NEL LORO "CENACOLO" LE RAGAZZINE VENIVANO...


     
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    1 - SANTONE DI 73 ANNI ABUSAVA DI BAMBINE «SONO UN ARCANGELO REINCARNATO...»

    Valentina Raffa per “il Giornale”

     

    PIETRO ALFIO CAPUANA PIETRO ALFIO CAPUANA

    «Sono la reincarnazione di un Arcangelo». E gli adepti, circa 5mila, ci credevano. Pietro Alfio Capuana, 73 anni, approfittava del suo ruolo di guida della congregazione religiosa «Associazione cattolica cultura ed ambiente», di Aci Bonaccorsi (in provincia di Catania), fondata dal sacerdote padre Cavalli ormai deceduto, per soddisfare le proprie voglie con delle bambine. È solo «amore pulito», «amore dall' alto» non sono atti sessuali. È così che veniva vinta l'ostilità delle vittime, plagiandole.

     

    Il «santone» non agiva da solo. Aveva tre collaboratrici fidate: Fabiola Raciti di 55 anni, Rosaria Giuffrida di 57 anni, e la 48enne Katia Concetta Scarpignato, finite ai domiciliari. Organizzavano dei veri e propri «turni» delle bambine nell' abitazione dell'«Arcangelo», durante i quali le minori, oltre a occuparsi di lavare, vestire il «santone» e pulirgli la casa, dovevano soddisfare le sue richieste sessuali, talvolta anche in gruppo.

     

    PIETRO ALFIO CAPUANA E LE SUE COMPLICI PIETRO ALFIO CAPUANA E LE SUE COMPLICI

    È terribile la verità che si è rivelata agli occhi degli investigatori della polizia postale e delle comunicazioni «Sicilia Orientale» di Catania: la denuncia era partita dalla mamma di una minore, che ha consegnato agli investigatori lo smartphone della figlia. All'interno della comunità, che si presenta come un gruppo chiuso, con selezione d'ingresso e organizzazione di tipo gerarchico, il vertice era Capuana, affiancato da soggetti con incarichi direttivi, denominati «12 apostoli» (da qui il nome dell'operazione di polizia), una comunità che si sostenta vendendo i prodotti agricoli coltivati, con proventi da migliaia di euro mensili.

     

    ROSARIA GIUFFRIDA ROSARIA GIUFFRIDA

    Si sospetta che le violenze venissero perpetrate da almeno 25 anni: abusi sessuali nei confronti di minorenni spacciate per iniziative mistiche e spirituali. Molte le vittime identificate che hanno confermato gli abusi, il plagio esercitato da Capuana era tanto forte da indurre alcune donne a condurre le proprie figlie nel gruppo.

     

    Ieri mattina, su disposizione del gip del tribunale di Catania, la polizia ha arrestato Capuana e le sue collaboratrici per associazione a delinquere finalizzata alla violenza sessuale aggravata ai danni di minori.

     

    Gli abusi venivano consumati oltre che all' interno dell' abitazione del Capuana, anche nel cosiddetto «cenacolo», luogo in cui la comunità si riuniva con cadenza settimanale. Ed è in quei momenti che il «santone» si proclamava la reincarnazione di un Arcangelo. Le vittime erano anche costrette a sottoscrivere delle lettere in cui dichiaravano il loro amore per il Capuana, dichiarandosi consenzienti alle sue richieste sessuali. Se si ribellavano venivano persino multate.

    KATIA CONCETTA SCARPIGNATO KATIA CONCETTA SCARPIGNATO

     

    2 - IL SANTONE SI ERA FATTO LA SETTA PER VIOLENTARE LE RAGAZZINE

    G.C. per “il Tempo”

     

    Da un quarto di secolo dirigeva, come «santone», la comunità «Associazione Cattolica Cultura e ambiente di Aci Bonaccorsi» di Catania. Si definiva la reincarnazione di un arcangelo, aveva dodici collaboratori che chiamava «apostoli» e cinque mila adepti. Secondo la Procura che ha arrestato il settantatreenne siciliano Pietro Alfio Capuana (l' accusa è di associazione a delinque finalizzata al compimento di reati sessuali) l' uomo avrebbe costretto ragazzine di età compresa fra i dodici e i quindici anni ad avere rapporti sessuali con lui.

     

    A lavarlo, vestirlo, accudirlo, proprio come un santone. Agli arresti domiciliari sono finite tre donne, aiutanti di Capuana: Fabiola Raciti, Rosaria Giuffrida e Katia Concetta Scarpignato si sarebbero occupate stabilmente di «reclutare le minori da sottoporre alle pratiche sessuali». Il santone nega tutto, naturalmente e si professa innocente.

    FABIOLA RACITI FABIOLA RACITI

     

    Durante la conferenza stampa di ieri gli inquirenti hanno confermato che Capuana è il padre di Daniele, ex assessore allo Sport della ex Provincia Regionale di Catania, candidato sindaco alle elezioni amministrative di Motta Sant' Anastasia nonché ex esponente del Partito Democratico.

     

    Né Daniele né l'altro figlio dell' uomo finito nell' indagine hanno niente a che fare con l'inchiesta e neanche con la setta gestita dal padre. L'indagine è stata avviata l' anno scorso, quando la madre di una ragazzina quindicenne ha denunciato alla Polizia Postale di Catania i reiterati, presunti abusi sessuali subiti dalla figlia all' interno della comunità, fondata molti anni fa da Padre Cavalli. Il quadro che è emerso dalla testimonianze è quello di una vera e propria setta, che si riuniva settimanalmente in una sede definita «il cenacolo».

     

    ASSOCIAZIONE ACI BONACCORSI - PIETRO ALFIO CAPUANA ASSOCIAZIONE ACI BONACCORSI - PIETRO ALFIO CAPUANA

    Le adolescenti, secondo l'accusa, sarebbero state plagiate, costrette a firmare documenti nei quali giurava nodi partecipare ad attività sessuali (anche di gruppo) in termini consenzienti. E se qualcuna faceva i capricci o decideva di non sottostare alle regole della comunità, veniva sgridata e in alcuni casi multata.

     

    L'attività del gruppo guidato da Capuana avrebbe avuto finalità pseudo religiose ma anche i codici imposti dalle sette. Al vertice ci sarebbe stato lui, l'anziano catanese. Nel corso delle perquisizioni locali e informatiche è stato rinvenuto numeroso materiale cartaceo ed informatico, tra cui moltissime delle lettere redatte dalle giovani, nonché il «registro» con gli elenchi nominati vidi migliaia di adepti. Numerose le donne, minori e maggiorenni, vittime in questa vicenda che perdura da oltre 25 anni. A casa degli indagati è anche stato trovato un totale di sessanta mila euro in contanti.

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