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    IL CAPO ULTRA’ DELLA JUVENTUS, LORIS GRANCINI, ARRESTATO PER SCONTARE UNA PENA DI 13 ANNI, AVEVA CONTATTI CON LE COSCHE MAFIOSE CALABRESI E SICILIANE E NEGLI AMBIENTI DI DESTRA - QUANDO A TORINO È SCOPPIATO LO SCANDALO LEGATO ALLE INFILTRAZIONI DELLE ‘NDRINE NELLE CURVE DELLA JUVENTUS. PARLA DI LUI, INTERCETTATO, PERFINO ANDREA AGNELLI…


     
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    Cesare Giuzzi per il “Corriere della Sera - Edizione Milano”

     

    LORIS GIULIANO GRANCINI LORIS GIULIANO GRANCINI

    L'all in della sua vita l' ha giocato in viale Faenza nel '98 quando un proiettile gli sfiorò la testa. Quel giorno Loris Grancini, oggi 44 anni, si giocò tutto e vinse. Disse di trovarsi lì per caso, in realtà quello di viale Faenza fu uno scontro tra bande della Barona. E Grancini alla fine venne condannato a 9 anni di carcere. Ma da quel momento non smise più di sfidare la fortuna.

     

    Lui, considerato a lungo un predestinato della malavita milanese, con contatti negli ambienti delle cosche calabresi e siciliane, ha scommesso tutto diventando un giocatore professionista di poker.

     

    LORIS GIULIANO GRANCINI LORIS GIULIANO GRANCINI

    Ma non è stato il poker a renderlo famoso. Loris Grancini è infatti uno dei fondatori storici del gruppo ultras Viking della Juventus. Milanese di nascita, rigorosamente affacciato alla balaustra dello stadio di Torino, in questi anni lo hanno sfiorato diverse inchieste sulla 'ndrangheta al Nord. Vicende di criminalità organizzata dalle quali è sempre uscito «pulito». Grancini ha amicizie politiche negli ambienti di destra ma anche nella malavita che conta.

     

    Il suo nome è stato spesso sui giornali. L'ultima volta a primavera, quando a Torino è scoppiato lo scandalo legato alle infiltrazioni delle cosche calabresi nelle curve della Juventus. Parla di lui, intercettato, perfino Andrea Agnelli che di Grancini confida a un suo collaboratore: «Il problema è che questo ha ucciso gente...».

    LORIS GIULIANO GRANCINI LORIS GIULIANO GRANCINI

     

    In realtà il 44enne Grancini - casa a Cernusco sul Naviglio, due figlie e un lavoro come operaio - non ha mai materialmente ucciso nessuno. È stato invece arrestato, poi scarcerato, e infine condannato, come mandante per il tentato omicidio di Massimo Merafino, colpito con due colpi di pistola il 5 ottobre 2006 in piazza Morbegno, vicino a via Ferrante Aporti. In quell' occasione a sparare davanti al locale «Los Hermanos» fu l' amico Pasquale Paki Romeo, oggi 42enne, e poi condannato a 9 anni in abbreviato. Paki Romeo è figlio di Francesco, legato alle cosche calabresi e coinvolto nell' inchiesta Nord Sud insieme al clan Sergi.

     

    Per la sparatoria di piazza Morbegno, Grancini è stato condannato in via definitiva a 11 anni. La decisione è arrivata pochi giorni fa e martedì Grancini è stato arrestato dai carabinieri. Deve scontare un totale di 13 anni e 11 mesi perché in passato aveva beneficiato dell' indulto e con il nuovo reato (a meno di 5 anni dallo sconto) ha perso quindi il beneficio.

    ANDREA AGNELLI ANDREA AGNELLI

     

    Il suo legale, l'avvocato Luca Ricci, ha parlato di una sentenza «sorprendente»: «Grancini venne fermato pochi giorni dopo il fatto, ma poi il Tribunale del Riesame di Milano lo scarcerò per mancanza di gravi indizi di colpevolezza».

     

    È stato poi condannato a 15 anni, ridotti a 12 anni e mezzo in Appello, ma poi la Cassazione annullò la condanna con rinvio a un nuovo giudizio e la successiva sentenza bis. A marzo Grancini tornerà davanti a un giudice: è indagato per tentata estorsione. È sospettato di aver minacciato il titolare di una società di eventi sportivi per costringerlo «a procurare biglietti» per le partite della Juve.

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