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    IL DUCETTO ALL’ASSALTO DI BANKITALIA: ‘CHI HA SBAGLIATO PAGHI’. RENZI SE NE SBATTE DELL'INDIGNAZIONE DI NAPOLITANO-VELTRONI-ZANDA (ECC ECC) E CONTINUA A PICCHIARE SU VISCO: ‘PER FERRUCCIO DE BORTOLI LA NOSTRA MOZIONE È EVERSIVA? È SURREALE. NEL SETTORE BANCARIO È SUCCESSO QUALCOSA DI ENORME E SERVE UN’ANALISI VERA’ - VISCO FURIOSO, PRONTO A DIRE LA SUA IN COMMISSIONE


     
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    1.BANKITALIA: RENZI, CHI HA SBAGLIATO PAGHI

    IGNAZIO VISCO MATTEO RENZI IGNAZIO VISCO MATTEO RENZI

     (ANSA) - "Al Governo abbiamo subito insulti e accuse per aver salvato le banche. Ma ancora molte cose non si sono capite fino in fondo, tra queste perché non abbiano funzionato i meccanismi della vigilanza. La mozione del Pd serve a dire: apriamo una pagina nuova per il futuro del sistema bancario: chi ha sbagliato paghi, se ci sono delle cose da cambiare si cambino; e poi il nome e la procedura di nomina del Governatore non dipendono dal Pd ma dalle autorità preposte e noi le rispetteremo". Lo dice il segretario del Pd Matteo Renzi in un'intervista a Zapping.

     

    2.BANKITALIA: RENZI, MOZIONE PD EVERSIVA? SURREALE DIRLO

     (ANSA) - "Non ho mai sentito dire nella storia italiana che una mozione parlamentare sia una mossa eversiva. Trovo surreale che chi ha il compito di spiegare con le parole i fatti che accadono arrivi a dire così. Quella mozione, presentata dal Pd, è stata poi corretta e approvata dal Governo. Non s'è mai visto un atto eversivo approvato da un Governo". Così Matteo Renzi, a Zapping su Radio 1, commenta le parole di Ferruccio De Bortoli secondo il quale è eversiva la mozione del Pd su Bankitalia.

     

    RENZI VISCO RENZI VISCO

    3.BANKITALIA: RENZI, PROBLEMA NON È NOME,PD NON È CONTRO VISCO

     (ANSA) - "Il problema non è il nome del Governatore. Dire che il Pd è contro Visco è sbagliato. Noi vogliamo dire, e continueremo a dire, che in Italia in questo periodo nel settore bancario è successo qualcosa di enorme e c'è necessità di un'analisi vera". Lo dice il segretario del Pd Matteo Renzi, ospite questa sera ai microfoni di Giancarlo Loquenzi a Zapping di Rai Radio1.

     

     

     

    4.IL GOVERNATORE AL CONTRATTACCO "PRONTO A DIRE LA MIA IN COMMISSIONE"

    Alessandro Barbera per La Stampa

     

    renzi visco renzi visco

    In Banca d'Italia lo raccontano come un agguato «all' ultimo minuto utile» per screditare l' istituzione. Se la mossa di Matteo Renzi voleva sorprenderli, è riuscita perfettamente. Da giorni il Consiglio superiore, il primo organo da coinvolgere nella nomina del prossimo governatore, attendeva la lettera del premier che avrebbe dovuto dare il via alla procedura. Ha dovuto invece fare i conti con un fatto senza precedenti: il voto parlamentare di un pezzo della maggioranza contro la conferma del governatore uscente.

     

    I ben informati raccontano che Ignazio Visco non abbia preso bene il parere favorevole del governo alla mozione, seppur edulcorata, salvo cambiare umore quando il telefono di Palazzo Koch è squillato e dall' altra parte c' era Sergio Mattarella.

     

    IGNAZIO VISCO E MARIO DRAGHI IGNAZIO VISCO E MARIO DRAGHI

    Davanti a via Nazionale ora si accumulano metaforicamente sacchetti di sabbia. Gli assediati la mettono così: il problema non è il destino personale del governatore, bensì dell' istituzione. Non negano ci siano stati errori, ma rifiutano la lettura renziana per la quale Banca d' Italia avrebbe gravi responsabilità di omesso controllo su Mps, Etruria, le Popolari venete e le altre sei banche fallite negli ultimi tre anni. Dicono fonti della Banca: «Abbiamo limitato i danni sul sistema della recessione. Abbiamo contrastato i casi di malagestione per quanto consentito dalla legge.

     

    Quando abbiamo ritenuto opportuno farlo, li abbiamo segnalati alla magistratura». La storia e le ricostruzioni delle procure non dicono sempre questo, e del resto se non fosse così Renzi non avrebbe frecce al suo arco. Va però dato atto a Visco - non da ieri - di essere pronto ad essere ascoltato su quanto accaduto di fronte alla Commissione parlamentare d' inchiesta. «Daremo ogni documento rilevante per i suoi lavori quando vorrà», dicono ancora dalla Banca.

     

    ignazio visco ignazio visco

    Se c' è una conseguenza visibile dell' iniziativa renziana è aver rimesso la questione banche al centro della campagna elettorale. Se finora le banche gli hanno procurato guai, ora è intenzionato a ribaltare le sue sorti. È riuscito a far sparire da giornali e televisioni la mozione contro Visco dei Cinque Stelle e a stravolgere l' agenda della Commissione di inchiesta.

     

    L' audizione di Visco era prevista per novembre: già oggi sarà calendarizzata entro fine mese.

    Del resto il 31 ottobre scade il mandato del governatore: convocarlo dopo di allora sarebbe istituzionalmente scorretto e significherebbe legare la sua riconferma all' esito di quella audizione. Chi ieri è riuscito a parlagli ha trovato Visco ringalluzzito dallo scontro: se prima sembrava preoccupato dalla canea politica, ora è più deciso che mai a dare battaglia per salvare l' onore.

     

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    Fare una scommessa sulla sua riconferma non è scontato, ma una cosa è certa: la dura presa di posizione del Quirinale suona come una campana a morto per chi sperava di imporre una soluzione sgradita a via Nazionale. Da oggi nessuno potrà sospettare il segretario Pd di endorsement o cedimento rispetto alla riconferma di Visco; allo stesso tempo la responsabilità della decisione è più che mai nelle mani del presidente della Repubblica e del premier ai quali la legge affida formalmente la scelta. Visto in questa chiave, l' unico scenario plausibile è un gran rifiuto di Visco.

     

    A quel punto però la scelta del successore non potrà più essere fatta fuori della Banca come sarebbe l' economista Lucrezia Reichlin, che pure è ben vista a Palazzo Chigi. La scelta interna è obbligata e i candidati possibili sono solo due: il direttore generale Salvatore Rossi o il vicedirettore Fabio Panetta.

     

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