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    CALENDA DELENDA EST - GLI STRALI DEL DUCETTO CONTRO IL MINISTRO DELL'INDUSTRIA NON ERANO PER LE MISURE ANTISCALATE, MA PERCHE’ CARLETTO SI STAVA COSTRUENDO UNA “NUOVA IRI” DENTRO CDP. CON IL BENEPLACIDO DI PADOAN – AVEVA PROMOSSO UN CONTENITORE PER FARCI ARRIVARE LE AZIONI DI ENI, ENEL E FINMECCANICA SENZA DIR NULLA A RENZI


     
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    La leggenda racconta che Renzi e Calenda abbiano “rotto” per la storia delle misure antiscalate che il ministro voleva inserire nella manovra. La realtà sarebbe diversa. C’entrano sempre questioni di “soldi e potere”, ma non quelle legate all’assalto di Vivendi a Mediaset; che, tra l’altro, non essendo retroattive non avrebbero potuto frenare le smanie di Bollorè.

     

    Due mesi fa, Carlo avrebbe chiesto ed ottenuto (con il beneplacido di Padoan) che la Cassa depositi e prestiti analizzasse e mettesse a punto una sorta di “contenitore” nel quale far confluire le partecipazioni azionarie del Tesoro nelle aziende controllate. Con l’obbiettivo, nemmeno tanto nascosto, di assumerne il controllo.

    CARLO CALENDA CARLO CALENDA

     

    Ed infatti sono iniziate a circolare voci che per far finta di conquistare gli obbiettivi di privatizzazioni promessi a Bruxelles, il Tesoro trasferiva a Cdp le proprie quote di Eni, Enel e Finmeccanica; che il ministero dell’Economia avrebbe potuto contabilizzare alla voce “privatizzazioni”. Per raggiungere l’obbiettivo, sarebbe stato costituito anche un gruppo di lavoro che, con cadenza settimanale (e sotto l’egida di Calenda) si riuniva per mettere a punto l’operazione.

     

    Quando i renziani hanno intercettato le intenzioni di Carletto sono corsi dal Capo per riferirgli l’operazione, da loro ribattezzata “la Nuova Iri”. A quel punto s’è scatenata l’offensiva del Ducetto contro il duplex Padoan/Calenda, completata dalla battuta «sarebbe un' ottima idea per il centrodestra avere lui come leader, non so quanto per Calenda».

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    andrea napoletano andrea napoletano

    Insomma, per il Ducetto, il nipote di Comencini può tornare all’Interporto di Nola. E lo può accompagnare anche quell’Andrea Napolitano, segretario generale del ministero. Quest’ultimo indicato dai renziani come “anima nera” del ministro. Ironia della sorte: tutto lo staff ed i dirigenti del Ministero dello Sviluppo Economico da sempre si professano del Pd…

     

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