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    IL METODO OLANDESE PER CHI NON PAGA I DEBITI - UN’AGENZIA DI RECUPERO CREDITI S’INVENTA LA VIDEO-SPUTTANESCION PER I I MOROSI: UN LORO INVIATO RAGGIUNGE CHI NON SALDA IL DOVUTO, LO RIPRENDE, FA IL SUO PREDICOZZO E POI PUBBLICA IL FILMATO SU YOUTUBE 


     
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    Luigi Offeddu per il “Corriere della Sera”

     

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    Il video su YouTube dura 32 secondi esatti. Musichetta tesa, da film giallo. L'uomo in giacca e jeans - l' esattore - attraversa la strada a passo deciso e si rivolge a un giovanotto in maglietta candida - il presunto debitore - che sta in piedi accanto a un furgone bianco.

     

    La targa del furgone, e il volto del giovanotto, sono appena velati da una sorta di mascherina digitale: lui è bruno, robusto, capelli lunghi, chi lo conosce già può quasi certamente riconoscerlo. Alle sue spalle si vede un negozio con un'insegna, «Multi-copy», e in vetrina l' immagine di una tigre. L' uomo in giacca sventola un foglio.

     

    Segue rapido scambio di parole. Alla fine l'esattore grida qualcosa, il giovanotto si allontana in fretta sul furgone bianco. Ma i 32 secondi di video, che qualcuno ha nel frattempo filmato, sono già online, 2.019 visualizzazioni fino a ieri pomeriggio: e questo sarebbe il castigo del giovanotto. «Saldi i suoi debiti entro un mese, o finirà su Youtube», è il monito che avrebbe dovuto ascoltare.

     

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    Forse è la prima volta che accade in un Paese europeo: la stigma del web, la vergogna audiovisiva contro gli impegni finanziari non rispettati, così almeno viene presentata l'iniziativa. E accade in Olanda, dove un' agenzia di recupero crediti assicura che il video è tutto vero e promette di far diventare regola un sistema che descrive come assai persuasivo: «Anche se - hanno spiegato alla stampa i suoi rappresentanti, tutti giovani dal piglio aggressivo - facciamo in modo che i volti e le targhe delle auto non siano riconoscibili, come ci hanno consigliato i nostri legali».

     

    Dall'Authority nazionale per la protezione dei dati sono già trapelate delle perplessità. Ma è soprattutto sul web, che si sono scatenate le polemiche. «Che ci dite dei banchieri? - si chiede per esempio un certo Norman - perché loro non vengono puniti?». E ancora: «Spingere gente già rovinata al suicidio, è questo che volete fare? In che strana società viviamo! Svergogna pubblicamente una persona che ha debiti ma non pubblica sui giornali il nome di un pedofilo...».

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