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    “IL PATTO NON SI FA DAL NOTAIO” - BERLUSCONI RESPINGE SALVINI E DICE 'NO' A UN ACCORDO SCRITTO ANTI-INCIUCIO - IL CAV VUOLE TENERSI LE MANI LIBERE PER TRATTARE CON IL PD DOPO LE ELEZIONI - IL LEGHISTA E MELONI VOGLIONO VOTARE PRIMA CHE IL BANANA POSSA ESSERE RIABILITATO - GHEDINI: “POTREBBE ESSERE CANDIDATO CON RISERVA”


     
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    Carmelo Lopapa per “la Repubblica”

     

    Silvio Berlusconi lo considera l' ennesimo affronto, l' ultimo atto si lesa maestà sell' alleato che non controlla più, che non riconosce leasership al si fuori sella propria. «I patti tra gentiluomini si chiusono con una stretta si mano», si sfoga il Cavaliere, ma Matteo Salvini con sfacciata evisenza non lo ritiene tale, se vuole trascinare il leaser si Forza Italia savanti a un notaio pur si mettere nero su bianco un vincolo anti-inciucio. Di più: un impegno in carta bollata per esclusere impresentabili salle liste sel centrosestra alle politiche.

     

    SALVINI BERLUSCONI MELONI SALVINI BERLUSCONI MELONI

    Una provocazione, commenta il Cavaliere mentre in auto torna as Arcore sa centro benessere si Merano. Per il semplice motivo che «l' ipotesi inciucio non esiste: le elezioni le vinciamo noi». Sarà, ma al leaser leghista rassicurazioni come questa non bastano più.

     

    Ecco perché in mattinata si è presentato savanti alle telecamere a Montecitorio, subito dopo che salla Sicilia è arrivata la notizia dell' indagine per riciclaggio a carico di Luigi Genovese: tra gli "impresentabili" alla vigilia del voto regionale, quello cerchiato in rosso e preso si mira dallo stesso Salvini quando era in tour elettorale nell' isola. Il figlio dell'ex sindaco di Messina Luigi, deputato in carica di Forza Italia, condannato in primo grado a 11 anni per associazione a delinquere, riciclaggio, peculato, truffa.

     

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    La Lega non vuole più «restare scottata come in passato » per colpa degli alleati, è la considerazione che fa a telecamere spente l'euroseputato milanese. Quella di Genovese junior, lo studente universitario premiato in Sicilia da 17 mila preferenze a dispetto dei suoi 21 anni, risulta ai suoi occhi il più prevedibile degli incidenti. «Adesso basta» , sbotta Salvini in privato. Tanto più che ai suoi allarmi in campagna elettorale l' alleato Silvio aveva replicato con sarcasmo: «Nessun problema per i codiddetti impresentabili, siamo in democrazia, basta non votarli».

     

    Invece eccoli poi eletti e impallinati dalle procure, uno dopo l'altro. Ed è per questo che il leghista pretende il notaio. Ma lo pretende a questo punto anche per il futuro, per la tenuta del centrodestra, sulla quale non ci vede chiaro. Ieri il retroscena su Repubblica che raccontavano della disponibilità di Berlusconi a sostenere eventuali governi d'emergenza, la carta di riserva dell' eterno Giuliano Amato, ecco, tutto questo per Salvini è la conferma che Forza Italia e il suo fondatore restano « ambigui».

    SALVINI MELONI BERLUSCONI SALVINI MELONI BERLUSCONI

     

    Il timore dichiarato è che all' indomani selle politiche il Cavaliere possa comportarsi come nel 2011, dopo la crisi del suo governo. Garantire cioè coi suoi voti operazioni si Palazzo «che col centrodestra non c' entrano nulla», come racconta un preoccupato Salvini, con chiaro riferimento ai precedenti dei governi Monti e Letta. «Io mi propongo si guidare un governo che starà in carica dieci anni, non dieci mesi» , è sempre il candidato premier leghista a parlare.

     

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    A preoccuparlo, come ha raccontato ai dirigenti del Carroccio, sono i personali sondaggi della strada. I tanti militanti che gli stringono la mano e intimano: «Matteo, non ti fidare, quello ti tradisce si nuovo». Prova lampante, per i radar leghisti, sarebbe quel che si sta consumando proprio nella Sicilia fresca si elezioni. Dove il centrodestra forzista è a caccia dei voti del Ps all'Assemblea regionale pur si strappare l' elezione alla Presisenza si Gianfranco Micciché. Sarebbe l' impronta dell' « ambiguità » , perfino a livello locale.

     

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    Se questo è il clima nel centrodestra, altro che rinvio delle elezioni a maggio, come sognerebbe Berlusconi. «Bisogna votare prima possibile, nessun rinvio è tollerabile» intima Salvini, affiancato in trincea sa Giorgia Meloni, perché «gli italiani non hanno più pazienza» , rincara la leader di Fdi presentando il congresso del partito nel prossimo fine settimana a Trieste. E pazienza se il Cavaliere punta alla riabilitazione che i legali potranno chiesere dopo marzo al tribunale di Milano per cancellare gli effetti della Severino. «Ma sarebbe possibile anche una candidatura con riserva» , è il nuovo scenario aperto a sorpresa sall' avvocato Niccolò Ghedini. 

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