daniel kahneman
Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Stampa”
«Quindi la sua soluzione preferita sarebbe fare a meno degli esseri umani?». Quando riceve questa domanda, il premio Nobel Daniel Kahneman resta un momento interdetto. Sorride, perché capisce che si tratta di una provocazione, ma poi l' accetta: «Sì, in un certo senso sì. Naturalmente gli esseri umani restano al centro del nostro universo, e hanno ruoli insostituibili da svolgere. Però non c' è dubbio che gli algoritmi siano più saggi e più bravi di noi quando si tratta di prendere delle decisioni».
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(…) «Ho conosciuto una ragazza che sapeva leggere in maniera fluente a 4 anni, e ora è all' ultimo anno del corso di laurea ad Harvard. Secondo voi qual è il suo grade point average?» (...) Dopo qualche secondo arrivano le prime risposte dalla platea, e Kahneman si mette a ridere: «Avete sbagliato tutti. (…) È un errore molto comune, che noi esseri umani commettiamo in continuazione. Quando fornisci gli stessi dati a un algoritmo e a un essere umano, nel 50% dei casi l' algoritmo dà la risposta giusta, negli altri c' è il pareggio, e in rarissime occasioni l' essere umano prevale. La verità scientifica oggettiva è che l' algoritmo è più saggio e più bravo di noi nel prendere le decisioni. (…)
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