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    UN GRILLO PER LA TESTA – IL FONDATORE DEL M5S È TORNATO A MARTELLARE SUI SOCIAL – I MINISTRI GRILLINI SI SONO IMBORGHESITI, GIRANO CON L’AUTO BLU E SONO INVISCHIATI NELLA MACCHINA DI GOVERNO: L’AMBIENTALISMO È STATO AMMAINATO, LA TAV SI FARÀ E LUI GUARDA CON INTERESSE AI GILET GIALLI. CHE SI STIA PREPARANDO A UN SECONDO MOVIMENTO? O A UN ASSE CON DIBBA PER FAR SALTARE LUIGINO IL BREVE?


     
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    Salvatore Dama per “Libero Quotidiano”

     

    beppe grillo no tav beppe grillo no tav

    Niente, Beppe Grillo non riesce proprio ad abituarsi all' idea che i suoi ragazzi siano al governo. È stato zitto per un po', lasciando che si facessero le ossa nei ministeri. È stato a guardare. Ma quello che ha visto non è di suo gradimento. Così da qualche giorno il fondatore del Movimento Cinque Stelle ha cominciato a martellare sui social riesumando i temi immaginifici delle origini.

     

    Le sfide del futuro su ambiente, energie alternative, lavoro, criptovalute, pensioni.

    Un post ogni due ore su Facebook. Una comunicazione parallela che non passa attraverso i canali tradizionali del MoVimento, ma che comunque finisce sul video dei suoi due milioni di follower, che non l' hanno abbandonato neanche dopo il divorzio dal Blog delle Stelle.

     

    BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO ALESSANDRO DI BATTISTA BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO ALESSANDRO DI BATTISTA

    Qual è il problema? Che i ministri grillini, secondo il fondatore, si sono imborghesiti. Hanno messo l' abito elegante, girano con l' auto di servizio, sono concentrati sul presente, invischiati nella gestione quotidiana della macchina di governo. Hanno perso la visione: «Hanno talento», si è lamentato Beppe intervistato dal Fatto, «ma manca la politica». Il dissenso dell' ex comico era già emerso al Circo Massimo quando dal palco, con il sorriso sulle labbra, aveva preso in giro quei ragazzi diventati "potenti".

     

    salvini e di maio murales by tvboy salvini e di maio murales by tvboy

    Li aveva perculati per le auto blu parcheggiate nel backstage. Aveva anche mandato un messaggio a Di Maio: «Sappi che solo io posso rovinarti, perché so tutto di te...». Parole che, rilette dopo l' esplosione del caso del babbo, suonano anche un po' inquietanti. Grillo torna sulla vicenda di Pomigliano, ma non per difendere il vice premier. Usa il sarcasmo («Gli hanno trovato una carriola senza assicurazione»), ma poi mena pensante: «Ce la siamo cercata», confessa ancora al Fatto, «quando dicevo "onestà, onestà", spiegavo che non te lo devi dire da solo che sei onesto, devono dirlo gli altri».

    BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO

     

    I GILET GIALLI

    Grillo vuole fare la rivoluzione. E questo non si concilia col fatto che i suoi seggano nelle stanze dei bottoni. Essere di lotta e di governo, è impossibile. Beppe guarda con nostalgia alle manifestazioni dei gilet gialli in Francia. Il loro programma contiene tutte le storiche battaglie del M5S. Temi che sono finiti tra parentesi nel contratto di governo.

     

    Come il reddito di cittadinanza. Partirà a effetto ritardato, forse, se la Commissione europea non si mette completamente di traverso. Ma all' ex comico non basta. E rilancia: «Ecco la mia sul reddito base incondizionato. È l' unica possibilità per andare contro il collasso dell' intero sistema, non ce ne sono altre.

     

    beppe grillo luigi di maio beppe grillo luigi di maio

    Vi allego anche un documentario assolutamente da guardare: è un po' lungo ma non ve ne pentirete. Leggete, guardate e condividete!». L' idea grillina è che, a prescindere da un percorso di reinserimento nel mondo del lavoro, a qualunque cittadino tocchi una paga mensile. Per il solo fatto che respiri.

     

    L' ALTERNATIVA

    matteo salvini luigi di maio matteo salvini luigi di maio

    Altra bandiera che i pentastellati hanno ammainato è quella dell' ambientalismo. Potevano prendere il ministero competente, invece l' hanno lasciato a un tecnico. Beppe cita Singapore come città modello, se la prende con i frigoriferi e dice che le cose possono essere conservate anche senza. Poi mette nel mirino la Tav: «È curioso come, a difendere un buco mai fatto in val di Susa, ci sono tutti i rappresentanti delle realtà produttive. Spesso i difensori della Tav non sanno nemmeno cosa sia, sanno solo che si "deve" fare, che è importante per il Paese.

     

    Confondono il progresso con lo sviluppo allo stesso modo con cui confondiamo la prosperità con la crescita. Con la Tav ci guadagnerà solo chi la costruirà». Il suo è un programma di governo alternativo. Quasi che, dato per fallito il suo primo tentativo, si stia preparando a organizzare un secondo movimento. Ma rivoluzionario vero, stavolta.

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