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    TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE SUL SESSO – CICLO MESTRUALE, PAPILLOMA VIRUS, IMPOTENZA, STERILITA', LA VISITA DALL'ANDROLOGO, LA CURA DEL VARICOCELE, AIDS, GRAVIDANZE INDESIDERATE, IL COITO INTERROTTO E RAPPORTI ORALI – ECCO I 10 MITI PIÙ DIFFUSI SULLA SESSUALITÀ, SMONTATI UNO PER UNO...


     
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    Cristina Marrone per www.corriere.it

     

    1. La sterilità interessa principalmente le donne

     

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    FALSO - La sterilità non è un problema solo femminile, ma può colpire tanto l’uomo quanto la donna e riguarda, complessivamente, circa il 15% delle coppie. La sterilità maschile e un importante problema medico e sociale ed è alla base di circa la metà delle cause di sterilità di coppia. Secondo i dati raccolti dalla Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità, in Italia circa 1 uomo su 3 e a rischio di sterilità. Il Registro Nazionale sulla Procreazione Medicalmente Assistita dell’Istituto Superiore di Sanità riporta che, tra le coppie che si rivolgono alla procreazione assistita, nel 29,3% dei casi si tratta di sterilità maschile, nel 37,1% di sterilità o infertilità femminile, nel 17,6% di sterilità di entrambi.

     

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    Bisogna distinguere tra sterilità ed infertilità; la prima indica l’incapacità di concepire, la seconda l’impossibilità di portare a termine la gravidanza. Ma quand’è che si parla di sterilità?

     

    L’Organizzazione Mondiale della Sanità parla di sterilità in caso di mancato concepimento dopo un periodo di almeno 12 mesi di regolari rapporti sessuali non protetti . Le cause, sia maschili che femminili, possono essere molteplici.

     

    Tra i principali fattori di rischio comportamentali per entrambi si annoverano il fumo, l’obesità o l’eccessiva magrezza, la sedentarietà o l’eccessiva attività fisica e il doping. Tra le malattie che possono impedire la procreazione, in entrambi i generi, abbiamo in primis le malattie infettive sessualmente trasmissibili. Altre cause patologiche nella donna possono essere le alterazioni tubariche, le malattie infiammatorie pelviche, i fibromi uterini, l’endometriosi e le alterazioni ormonali e ovulatorie, mentre negli uomini abbiamo condizioni che alterano la produzione ormonale e/o la struttura e la funzione del testicolo e le patologie prostatiche.

     

    2. Ho il flusso mestruale, non posso rimanere incinta

     

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    FALSO - È possibile rimanere incinta, anche se non è molto probabile, se si hanno rapporti sessuali durante le mestruazioni. Infatti, gli spermatozoi possono sopravvivere nelle vie genitali femminili fino ad 1 settimana dopo il rapporto, mantenendo per tutto questo tempo la capacità di fecondare l’ovulo al momento dell’ovulazione . Molte donne sono convinte che praticare sesso durante le mestruazioni le protegga da gravidanze indesiderate. Questa credenza va sfatata. Infatti è possibile concepire anche durante o subito dopo le mestruazioni se si hanno rapporti senza l’uso di metodi anticoncezionali.

     

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    Ciò è dovuto alla sopravvivenza dello sperma maschile fino a 7 giorni dopo il rapporto sessuale nelle vie genitali femminili. Questo significa che è possibile rimanere incinta se si hanno rapporti sessuali durante il ciclo mestruale e anche poco dopo la fine delle mestruazioni, soprattutto quando il ciclo è breve e l’ovulazione avviene precocemente .

     

    È, quindi, essenziale utilizzare metodi anticoncezionali in ogni fase del ciclo mestruale, in modo da scongiurare gravidanze non volute. Inoltre, durante le mestruazioni è più che mai presente il rischio di contrarre infezioni trasmesse per via sessuale per cui è fondamentale avere rapporti protetti utilizzando il preservativo.

     

    3. Nei giovani la visita dall’andrologo è inutile se non ci sono sintomi

     

     

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    FALSO - Gran parte delle patologie che riducono la fertilità sono asintomatiche; questa assenza di segnali da parte del proprio organismo porta molti giovani ragazzi alla convinzione che non sia importante verificare la propria fertilità prima che emerga qualche problema evidente. Questo ritardo nella diagnosi può far perdere tempo prezioso durante il quale si potrebbero curare, con successo, molte delle condizioni che causano sterilità. Le malattie del testicolo sono le più frequenti cause di sterilità. In particolare, il ben noto varicocele colpisce 1 uomo su 5 nel nostro Paese ed è diagnosticato in quasi la metà degli uomini infertili

     

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    Altre problematiche che si riscontrano con frequenza crescente sono il criptorchidismo, cioè la mancata discesa del testicolo nello scroto durante lo sviluppo fetale, i tumori testicolari e le infiammazioni delle vie genitali.

     

    Visti i crescenti problemi di fertilità in Italia (circa 1 coppia su 5 ha difficoltà a concepire un figlio), è importante che i giovani uomini superino il timore di sottoporsi alla visita andrologica che permette di identificare e risolvere molte delle problematiche citate.

     

    Durante la visita, il medico andrologo approfondisce la storia della persona focalizzandosi sulle abitudini di vita, la storia familiare e le eventuali malattie già presenti; se lo ritiene opportuno procede con alcuni esami di approfondimento come lo spermiogramma (che studia la quantità e il funzionamento degli spermatozoi) o l’ecografia ed, infine, imposta un percorso di cura. La fertilità va costruita fin da giovani!

     

     

    4. Durante il primo rapporto sessuale non si può rimanere incinta

     

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    FALSO - Anche se è alla sua prima volta una donna può rimanere incinta; infatti, la condizione di “prima volta” non influisce assolutamente sulla capacità di concepire un figlio. Una volta che una donna ha iniziato ad ovulare (mese precedente alla prima mestruazione) ogni rapporto sessuale può finire in una gravidanza . Soprattutto tra gli adolescenti è diffusa la falsa credenza che una donna non possa rimanere incinta la prima volta che ha un rapporto sessuale. Lo conferma anche il National Health Service inglese che ribadisce la possibilità per una donna, che abbia già iniziato ad avere mestruazioni, di poter concepire un bambino anche se è la prima volta che fa sesso.

     

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    Se si vogliono evitare gravidanze indesiderate è importante usare, fin dal primo rapporto, metodi anticoncezionali; è fondamentale parlarne con il proprio partner ed assicurarsi di utilizzarli correttamente. Inoltre, è essenziale, fin dalla prima volta, proteggersi contro le infezioni sessualmente trasmesse, avendo sempre rapporti protetti mediante l’uso del preservativo. È fondamentale, anche, che ogni donna, prima di iniziare ad avere rapporti sessuali, si rivolga ad un ginecologo che le comunicherà tutte le informazioni di cui ha bisogno.

     

    5. Il papilloma virus infetta solo le donne

     

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    FALSO - Attualmente si stima che fino al 65-70% dei maschi contrae un’infezione da papilloma virus durante la vita. Nelle donne il picco di infezioni si ha verso i 20-25 anni, mentre negli uomini non c’è un’età maggiormente colpita.

     

    Molti ragazzi pensano che l’infezione da papilloma virus (HPV) non li riguardi e che sia un problema solo delle loro coetanee. Non è così! Questo falso mito è stato alimentato dal fatto che in molti paesi l’attenzione si è focalizzata sulla popolazione femminile in quanto l’HPV causa il tumore della cervice uterina; ma l’HPV causa anche i condilomi ano-genitali, i tumori ano-genitali e i tumori della testa-collo, sia negli uomini che nelle donne, trasmettendosi generalmente attraverso rapporti sessuali non protetti.

     

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    In Italia, uno dei sistemi di sorveglianza sentinella dell’Istituto Superiore di Sanità per le infezioni sessualmente trasmesse mostra la grande diffusione di condilomi ano-genitali nei maschi, soprattutto tra i giovani con meno di 25 anni, con un aumento preoccupante negli ultimi anni (il numero di casi è duplicato tra il 2004 e il 2015) . Negli uomini i condilomi ano-genitali sono la manifestazione più frequente dell’infezione da HPV; tuttavia, anche se più rari, l’80-95% dei tumori anali, almeno il 50% dei tumori del pene e il 45-90% dei tumori della testa e del collo, nell’uomo sono associati all’HPV.

     

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    Spesso le persone con un’infezione da HPV non mostrano sintomi particolari ma possono trasmettere il virus HPV al proprio partner . Per questo è indispensabile proteggersi attraverso l’uso del preservativo nei rapporti sessuali con un partner che non abbia fatto il test per HPV. Nel nostro paese l’offerta pubblica gratuita della vaccinazione contro l’HPV è rivolta sia alle femmine che ai maschi di 12 anni.

     

    6. Il varicocele non serve trattarlo da piccoli

     

    FALSO - Il varicocele ha una influenza negativa sia sulla crescita che sulla futura funzione del testicolo per cui, anche quando non ci sono le indicazioni al trattamento chirurgico, è opportuno effettuare controlli andrologici periodici. Con il termine varicocele si intende la dilatazione delle vene del testicolo. Essa è una delle più frequenti patologie dell’apparato genitale maschile e si osserva, quasi esclusivamente, nel periodo prepuberale e puberale (11-19 anni). Il trattamento di questa patologia è chirurgico e viene eseguito solo in particolari condizioni quali: presenza di dolore e/o senso di peso, ridotte dimensioni del testicolo colpito, varicocele palpabile o visibile (3° e 4° grado) o quando, terminato lo sviluppo puberale, si accerta un’alterazione della fertilità.

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    L’incidenza del varicocele varia dal 2 al 15% nei bambini in età scolare e nel 93% dei casi interessa il testicolo sinistro, per struttura anatomica del sistema venoso. Le cause del varicocele sono molteplici: nelle forme primarie, probabilmente una debolezza congenita delle pareti venose associata ad incontinenza delle valvole, mentre, più raramente come accade nel varicocele secondario, una compressione della vena renale.

     

    Questa patologia è una causa importante, ma reversibile di ipofertilità o infertilità. Probabilmente il danno cellulare è dovuto alla lunga stasi venosa a cui conseguono accumulo di sostanze tossiche, riduzione dell’ossigeno disponibile e aumento della temperatura locale.

     

    7. Sono impotente...ho bisogno della «pillolina»!

     

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    Le cause dell’impotenza possono essere molto diverse: di tipo fisico (malattie endocrine, vascolari, neurologiche, diabete etc.) o psicologico (ansia, depressione, stress etc.) o di ambedue i tipi. È questa la motivazione per cui l’uso dei farmaci non è sempre la soluzione migliore; va, invece, identificata la terapia giusta eliminando anche eventuali fattori di rischio.

     

    Molti uomini pensano che, facendosi prescrivere un farmaco o addirittura prendendolo senza aver consultato un medico, possano porre rimedio alla propria impotenza in poco tempo, senza modificare il proprio stile di vita e senza sottoporsi ad accertamenti ulteriori: questo mito è falso.

     

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    Nell’impotenza di origine psicologica è, infatti, indicata la psicoterapia, utile a identificare ansie personali o conflitti della coppia che possono aver causato questo deficit. In questo caso l’uso dei farmaci è richiesto solo se il disturbo è associato a specifiche condizioni, per esempio in presenza di depressione. Nei casi di impotenza di origine fisica o legata a problemi endocrini, invece, è indicato l’uso di farmaci .

     

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    Oltre a questo, però, è importantissimo modificare anche alcuni fattori di rischio come il fumo, l’abuso di alcol, l’uso di droghe, lo scarso esercizio fisico, il sovrappeso e l’obesità. È fondamentale, quindi, che ogni uomo con impotenza si rivolga al proprio medico prima di iniziare a prendere qualsiasi tipo di «pillolina» che, come ogni farmaco, può presentare effetti collaterali e provocare disturbi di vario tipo, soprattutto cardiaci.

     

    8. Ormai non ci si ammala più di Aids

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    FALSO - I dati del Centro Operativo AIDS dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) mostrano come, nel 2016, si siano registrati circa 800 nuovi casi di AIDS e 4000 nuove infezioni da HIV che, aggiunti a quelli già presenti, portano a circa 130.000 il numero totale delle persone sieropositive in Italia. Da qualche anno, complici anche i media che ne parlano poco o in maniera sbagliata, si è diffusa la falsa credenza che nessuno si ammali più della Sindrome da Immunodeficienza Acquisita (AIDS). L’ultimo rapporto dell’ISS demolisce questo mito: l’HIV (virus che causa l’AIDS) è molto diffuso in Italia, principalmente attraverso rapporti sessuali (sia eterosessuali che omosessuali) non protetti. Infatti, i tempi in cui l’AIDS era dovuto allo scambio di siringhe tra tossicodipendenti è finito (erano gli anni ‘80 e ‘90): oggi il vero rischio si corre quando si ha un rapporto sessuale senza usare il preservativo.

     

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    Oggi ci sono dei farmaci (antiretrovirali) che fortunatamente rallentano il progredire della malattia ma non la guariscono: l’AIDS rimane una malattia letale. Per evitare di ammalarsi di AIDS, malattia che indebolisce il sistema immunitario provocando gravi infezioni, polmoniti, meningiti e tumori, è importantissimo scongiurare di infettarsi con l’HIV avendo sempre rapporti sessuali protetti ed evitando comportamenti a rischio, come lo scambio di siringhe con altre persone.

     

    Prima di sviluppare i sintomi dell’AIDS, una persona sieropositiva rimane asintomatica per molti anni e quindi non è possibile capire se è infetta. Per questo molte persone che sono sieropositive non hanno ancora scoperto d esserlo perché non hanno fatto un test per l’HIV.

     

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    Ecco perché è cosi importante usare sempre il preservativo quando si hanno rapporti sessuali con partner di cui non conosciamo il risultato del test HIV. In caso di rapporto sessuale senza preservativo o di altri comportamenti a rischio, è indispensabile sottoporsi al test specifico per l’HIV che si effettua attraverso un normale prelievo di sangue. Per eseguire il test, nella strutture pubbliche, non serve ricetta medica. Il test è gratuito e anonimo Il Servizio Sanitario Nazionale, per le persone positive al test HIV, prevede un’assistenza medica gratuita e una tempestiva terapia farmacologica che permette, oggi, di vivere meglio e più a lungo.

     

    9. Non posso rimanere incinta con il coito interrotto

     

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    FALSO - Anche con il coito interrotto è possibile rimanere incinta poiché il liquido pre-eiaculatorio, emesso prima dell’orgasmo, può ugualmente fecondare l’ovulo femminile; inoltre, è bene ricordare che questa pratica non protegge dalle infezioni sessualmente trasmesse. 

    Ancora oggi molte coppie sono convinte che interrompere la penetrazione poco prima dell’eiaculazione sia un metodo efficace per evitare una gravidanza: questa convinzione non ha riscontri su base scientifica.

     

    In questi casi il rischio di una gravidanza è legato alla presenza di spermatozoi nelle secrezioni che precedono l’eiaculazione durante un rapporto sessuale. Questa piccola quantità di spermatozoi è in grado di fecondare un ovocita.

     

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    L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che la percentuale di donne che ha avuto una gravidanza indesiderata impiegando il metodo del coito interrotto durante il primo anno di utilizzo, varia dal 4 al 27% a seconda dell’attenzione che si ha nel praticarlo. Inoltre, questo tipo di pratica anticoncezionale non evita la trasmissione di batteri e virus per via sessuale che sono contenuti nel liquido pre-eiaculatorio. È, quindi, importante avere sempre rapporti protetti mediante l’uso del preservativo invece di affidarsi al coito interrotto.

     

    10. Con i rapporti orali non si trasmettono le malattie sessuali

     

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    FALSO - Anche i rapporti orali presentano un rischio di trasmissione di malattie sessuali a causa del contatto tra lo sperma o i liquidi vaginali e la mucosa della bocca . Molte persone sono convinte che, avendo solo rapporti orali, siano protette dalle infezioni trasmesse per via sessuale: questo è un altro falso mito!

     

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    È vero che questo tipo di rapporto presenta un rischio di contagio inferiore rispetto a quello vaginale o anale, ma l’HIV o la sifilide, per esempio, possono essere trasmessi attraverso il contatto della mucosa della bocca con lo sperma o i liquidi vaginali. Questo rischio aumenta se ci sono delle piccole ferite o lesioni (anche non visibili a occhio nudo) sui genitali o nella bocca, oppure se ci sono alterazioni gengivali o sanguinamento gengivale: in questi casi lo sperma o il liquido vaginale (infetti) entrano in contatto diretto con le ferite aperte presenti in bocca ed i microrganismi possono così infettare chi ha praticato il rapporto orale.

     

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    Anche le altre infezioni sessualmente trasmesse, come la gonorrea, l’epatite B, l’herpes genitale e l’infezione da papilloma virus, possono diffondersi attraverso il sesso orale mediante gli stessi meccanismi . In particolare, se il papilloma virus infetta la bocca o la gola può causare delle lesioni che possono evolvere in cancro della bocca, del collo o della faringe. Per tutti questi motivi, tale pratica sessuale non è certamente da considerarsi sicura, soprattutto se compiuta con partner che non abbiano effettuato uno screening completo per le infezioni sessualmente trasmesse.

     

    Anche durante questa pratica è, quindi, importante utilizzare metodi di protezione, come il preservativo o i dental dam (sottilissimi fogli in lattice) che impediscono il contatto tra lo sperma, i liquidi vaginali, il sangue e la mucosa della bocca.

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

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