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    IN CALO NEI SONDAGGI, MARINE LE PEN GIOCA LA CARTA DELLA SICUREZZA PER RIPRENDERSI LA RIBALTA: “I MIEI RIVALI NASCONDONO IL PROBLEMA DEGLI ESTREMISTI ISLAMICI RADICALIZZATI NELLE NOSTRE CARCERI. CON ME NON CI SAREBBERO STATI I TERRORISTI DEL BATACLAN”


     
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    Leonardo Martinelli per “la Stampa”

     

    Marine Le Pen Marine Le Pen

    Lei, Marine Le Pen, dopo che aveva iniziato a perdere terreno nei sondaggi, dall' inizio della settimana chiaramente stava già cambiando rotta nella campagna, ritornando ai «fondamentali» del Front National, i suoi anatemi sulla sicurezza e la lotta al terrorismo.

    Ieri sera l'attacco sugli Champs-Élysées, l'avenue simbolo di una certa Parigi by night, parte integrante dell' immaginario collettivo francese, potrebbe favorirla in questa virata da lei strategicamente già avviata.

     

    marine le pen marine le pen

    Con una stragrande maggioranza di francesi (il 72% secondo un recente sondaggio) contrari all'uscita dall' euro, l'équipe della Le Pen già da qualche giorno aveva deciso di cambiare rotta (e non erano ancora stati fermati a Marsiglia due terroristi, fortunatamente prima che passassero all'azione).

     

    SELFIE GIORGIA MELONI E MARINE LE PEN SELFIE GIORGIA MELONI E MARINE LE PEN

    E così, proprio in un vasto meeting popolare, nella città del Sud, mercoledì sera, la zarina dell'estrema destra aveva a ripetizione insistito sull' argomento. «Le prigioni sono diventate università jihadiste», aveva detto, con quel piglio graffiante che, di nome e di fatto, la fa assomigliare moltissimo negli ultimi discorsi al padre Jean-Marie (sì, al diavolo la «dédiabolisation» perseguita per anni).

     

    Aveva poi accusato gli altri politici e soprattutto i candidati alle presidenziali: «Hanno voluto tacere questo problema, reprimerlo, prenderne le distanze, come si nasconde la polvere sotto il tappeto». Per poi aggiungere: «È stato necessario che gli atti terroristici si moltiplicassero ovunque in Europa perché l' argomento si potesse invitare di nuovo nell' attualità, perché loro si degnassero, obbligati e forzati, a sfiorarlo».

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    La Le Pen è arrivata a dire che «con me non ci sarebbero stati i terroristi del Bataclan», all'azione in quel terribile 13 novembre 2015. Successivamente «Le Monde» in un editoriale l'ha aspramente criticata perché «cerca di raccogliere voti sulle spalle dei morti. È una linea rossa morale che non bisognerebbe superare».

     

    Tutto questo prima del nuovo attacco di ieri sera. E ora Le Pen e Fillon annullano tutti gli ultimi impegni della campagna elettorale prima del voto di domenica. Mentre il presidente Hollande disdice il suo viaggio in Bretagna.

    MARINE LE PEN MARINE LE PEN

     

    Allo stesso momento dell' attacco, ieri, era in corso un programma televisivo su France 2, il canale pubblico, dove i candidati intervenivano ed esprimevano solidarietà alla polizia. Ed era stato chiesto loro di portare un oggetto caro. Emmanuel Macron, il più forte rivale di Le Pen, si è presentato a mani vuote. Ha detto che aveva pensato di portare la grammatica francese della nonna, Manette, un mito nel consueto «storytelling» del candidato (da piccolo andava ogni giorno a studiare e a leggere con lei, ex maestra).

     

    salvini wilders le pen petri salvini wilders le pen petri

    «Ho deciso all'ultimo momento di non portarla e di consacrare i minuti che ho per rendere omaggio al poliziotto morto». Per poi precisare: «Questo è il quotidiano che mi attenderà, se sarò eletto». Già mercoledì, durante un comizio a Nantes, aveva promesso di «poter garantire la sicurezza dei francesi». Anche su di lui, il candidato della riconciliazione nazionale (ma criticato costantemente dagli avversari per la scarsa esperienza e la giovane età), il terrorismo riaffiora nel rush finale di campagna.

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