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    INDAGATO PURE L’AUTISTA DEL DUCETTO – ROBERTO BARGILLI SOTTO INCHIESTA PER IL FALLIMENTO DI UN’AZIENDA LEGATA A DOPPIO FILO CON QUELLE DI TIZIANO RENZI. CON UN BUCO DI 3,3 MILIONI PER LE CASSE DELL’INPS PER CONTRIBUTI NON VERSATI – DAL 2015 E’ CONSIGLIERE DELEGATO DELLA “EVENTI 6”, PRESIEDUTA DA LAURA BOVOLI, MAMMA DI MATTEO


     
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    Giacomo Amadori per La Verità

     

    ROBERTO BARGILLI RENZI ROBERTO BARGILLI RENZI

    L' inchiesta sul fallimento della cooperativa fiorentina Delivery service, finita sul lastrico nel 2015, si sta stringendo sempre di più intorno alla famiglia dell' ex premier Matteo Renzi. Giovedì scorso la Guardia di finanza si è presentata, come rivelato dalla Verità, al sorgere del sole a Rignano sull' Arno con un ordine di esibizione di documenti presso la nuova sede di via Roma della Eventi 6, l' azienda dei Renzi. Le fiamme gialle se ne sono andate dopo aver raccolto alcuni scatoloni ed estratto dai pc la corrispondenza email per verificare i collegamenti tra la Delivery, la Eventi 6 e altre due cooperative, la Marmodiv e la Europe service srl, entrambe oggetto di perquisizione.

     

    I NOMI

    tiziano renzi e massone tiziano renzi e massone

    Iscritti per reati fallimentari sul registro degli indagati, come rivelato ieri dal quotidiano Il Tirreno, al momento ci sarebbero cinque nomi, tutti ex amministratori della Delivery tra il 2009 e il 2014: gli ex presidenti Pier Giovanni Spiteri, Pasqualino Furii e Simone Verdolin e gli ex vicepresidenti Roberto Bargilli e Gian Franco Massone. Quasi tutti personaggi già noti ai nostri lettori per i rapporti e gli affari intrattenuti con lo stesso Tiziano Renzi. Spiteri e Bargilli sono originari di Rignano sull' Arno e a quanto risulta alla Verità sarebbero stati destinatari anche di perquisizioni domiciliari (come Verdolin).

     

    Roberto Bargilli e Daniele Lorenzini Roberto Bargilli e Daniele Lorenzini

    Un' iniziativa che nel paese dell' ex premier non è passata inosservata, e che ha coinvolto due dei più stretti collaboratori di babbo Tiziano, quelli che, se si escludono la moglie Laura Bovoli e il cognato Andrea Conticini, potrebbero essere definiti il braccio destro e quello sinistro dello stesso Renzi senior. Bargilli è stato anche l' autista del camper di Matteo Renzi durante il tour per le primarie del 2012. Secondo l' accusa, gli indagati in concorso tra loro «cagionavano il fallimento della società per effetto di operazione dolosa consistita nell' aver omesso sistematicamente di versare i contributi previdenziali e le imposte».

     

    Un modus operandi che era già stato stigmatizzato nell' inchiesta del pm cuneese Pier Attilio Stea, il quale aveva segnalato al Tribunale della città piemontese quanto emerso nelle indagini sul fallimento della Direkta srl, un' altra azienda in stretti rapporti commerciali con la Eventi 6. Ora il procuratore aggiunto di Firenze Luca Turco starebbe approfondendo la pista investigativa cuneese anche sulla base di alcune notizie di reato giunte proprio dal Piemonte.

    roberto bargilli CAMPER RENZI roberto bargilli CAMPER RENZI

     

    Intorno alla Direkta ruotava un giro di cooperative che venivano utilizzate per scaricare su alcune teste di legno e su aziende terze l' aspetto più rischioso per le aziende impegnate nel settore della distribuzione pubblicitaria: la gestione della forza lavoro. Il disegno è semplice: la capofila ottiene le commesse, tiene per sé una cospicua percentuale e appalta la consegna del materiale a chi diventa unico responsabile del rischio d' impresa. «È stato pacificamente accertato che l' attività di volantinaggio veniva portata avanti tramite una sistematica evasione degli oneri previdenziali per il lavoro dipendente» aveva già sottolineato il pm Stea. Un giochino che avrebbe causato un buco nelle casse dell' Inps da circa 3,3 milioni di euro.

     

    LAURA BOVOLI MAMMA MATTEO RENZI LAURA BOVOLI MAMMA MATTEO RENZI

    Tra le coop coinvolte nello schema truffaldino scoperchiato a Cuneo ci sarebbe stata proprio la Delivery service, primo esempio di un elenco di 13 «società cooperative costituite alla bisogna e prive di qualsiasi vita sociale». Il magistrato ricorda anche che la Delivery risultava agli atti tra quelle che «già "vantavano" un' esposizione nei confronti dell' Inps di tutto rispetto», dovendo all' ente «oltre 209 mila euro».

     

    LA VECCHIA INCHIESTA

    Nel 2015 anche la Marmodiv è stata oggetto di un accertamento mirato alle cooperative di servizi degli ispettori Inps. Alla fine dei controlli l' azienda ha ricevuto una contestazione da 81.700 euro alla voce «morosità», per il mancato versamento di contributi al personale. Invece, per il mancato pagamento delle trasferte, qualche mese dopo, è arrivata una seconda multa da circa 50.000 euro.

     

    CARLO RUSSO CARLO RUSSO

    Ma torniamo alla Delivery, la ditta da cui è partita l' ultima e delicata indagine della Procura di Firenze sulla galassia delle aziende riconducibili ai Renzi. Nell' autunno 2014, babbo Tiziano, indagato a Genova per bancarotta fraudolenta, dichiarò ai pm: «È una cooperativa che è stata costituita (nel 2009, ndr) da persone di mia fiducia, tra i quali ricordo Roberto Bargilli e Spiteri Pier Giovanni». Nel maggio del 2010 la guida della Delivery passa al nuovo presidente Pasqualino Furii che la lascia nel settembre 2014, dieci mesi prima del fallimento.

     

    Nel 2010 diventa socio della Delivery anche il settantenne Gian Franco Massone. Questo anziano e distinto ex ufficiale della marina mercantile era il prestanome del figlio Mariano ed è stato utilizzato anche per l' acquisizione, nell' ottobre 2010, questa volta direttamente da Renzi senior, della Chil post srl, fallita nel febbraio 2013. Gian Franco Massone a Genova non è mai stato indagato, al contrario del figlio, il quale ha patteggiato, un anno fa, 26 mesi di reclusione per bancarotta fraudolenta. Tiziano Renzi è rimasto iscritto per 28 mesi sul registro delle notizie di reato e, nel luglio 2016, è stato archiviato.

     

    FILMINI SOFTCORE

    Pier Giovanni Spiteri Pier Giovanni Spiteri

    Ora la brutta sensazione di trovarsi sotto inchiesta tocca a Spiteri, fotografo e regista di filmini softcore, già coinvolto in altre intraprese imprenditoriali della famiglia Renzi, e a Bargilli, detto «Billy», entrambi abituati ad allietare le feste dell' Unità di Rignano con cortometraggi (Spiteri) e musica (Bargilli suona il sax nella sua band). Billy sino a giugno è stato anche assessore ai Lavori pubblici, sviluppo economico e viabilità in quota babbo del comune di Rignano. Il 7 dicembre 2016 fu lui a chiedere, telefonicamente, al lobbista Carlo Russo, indagato per traffico di influenze illecite, di non contattare più Tiziano (dal 5 dicembre sotto intercettazione).

     

    MATILDE RENZI E ANDREA CONTICINI MATILDE RENZI E ANDREA CONTICINI

    Ma Billy è soprattutto, dal maggio 2015, il consigliere delegato della Eventi 6. Il 22 maggio scorso ha preso parte all' assemblea convocata per approvare il bilancio 2016 (schizzato a 7,3 milioni di euro, +30 per cento rispetto al 2015) insieme alla presidentessa Laura Bovoli e alle di lei figlie Matilde e Benedetta Renzi, titolari del 100 per cento del capitale sociale. In pratica, il neo indagato, è uno di famiglia.

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